Il Consiglio federale vuole rivedere la legge sul CO2 per la fase dopo il 2012 e adotta i piani d’azione della sua politica energetica

Berna, 21.02.2008 - Allo scopo di dare un nuovo orientamento alla politica climatica svizzera, nella sua seduta del 20 febbraio 2008 il Consiglio federale ha dato avvio a una revisione della legge sul CO2 per il periodo dopo il 2012. La Svizzera si orienterà agli obiettivi di riduzione dell’Ue la quale, entro il 2020, intende ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 20%. Nel quadro della consultazione relativa alla revisione della legge sul CO2, il Consiglio federale porrà in discussione diversi strumenti tra cui: la tassa d’incentivazione sul clima, il finanziamento di misure in Svizzera, il finanziamento di misure all’estero (certificati), la neutralizzazione delle emissioni di gas serra in Svizzera nonché diverse regolamentazioni tecniche. A breve termine, il Consiglio federale intende raggiungere l’obiettivo di riduzione del CO2 entro il 2012 attraverso il centesimo per il clima. Il Collegio ha inoltre deciso l’adozione delle misure definite nei piani d’azione volti a rafforzare l’efficienza energetica e a promuovere le energie rinnovabili. Con questo pacchetto di misure si intende garantire in modo durevole l’approvvigionamento energetico in Svizzera e lottare efficacemente contro i cambiamenti climatici.

La politica climatica è strettamente legata a quella energetica. Le misure volte a migliorare l’efficienza energetica e a incrementare la quota di energie rinnovabili nel mix energetico hanno ripercussioni positive sulla lotta contro i cambiamenti climatici. Le decisioni adottate nell’ambito della politica climatica consentono inoltre di definire misure volte a garantire l’approvvigionamento energetico.

Politica climatica: riduzione dei gas ad effetto serra di almeno il 20% entro il 2020

Nel quadro della sua politica climatica, il Consiglio federale ha definito il seguente obiettivo: in Svizzera le emissioni di gas a effetto serra dovranno diminuire almeno del 20% entro il 2020 e almeno del 50% entro il 2050 rispetto ai valori del 1990 (in media -1,5% all’anno). Attraverso l’acquisto di certificati all’estero, entro il 2020 sarà possibile ottenere un ulteriore calo del 10%. Tali obiettivi, che si orientano alla politica climatica perseguita dall’Ue, a lungo termine contribuiranno a limitare l’aumento del riscaldamento climatico a un massimo di 2 gradi (rispetto al periodo preindustriale); da calcoli svolti dagli specialisti del Gruppo intergovernativo di esperti sull’evoluzione del clima (GIEC) emerge che detto valore è appena accettabile.

Per raggiungere questo obiettivo, il DATEC presenterà un progetto di revisione della legge sul CO2. Nel quadro della consultazione saranno messi a confronto diversi strumenti: una semplice tassa d’incentivazione, una tassa d’incentivazione a destinazione parzialmente vincolata per il finanziamento di misure in Svizzera (ad esempio con un programma per gli edifici), il finanziamento di misure all’estero (ad esempi i certificati) nonché norme tecniche. È ipotizzabile anche una combinazione dei diversi strumenti (cfr. scheda informativa 1 allegata). Sempre nel quadro della consultazione verrà posta in discussione la strategia per una Svizzera a impatto climatico zero. Nel periodo successivo al 2012 la legge sul CO2 riveduta contemplerà ulteriori gas a effetto serra; il relativo progetto di legge verrà posto in consultazione nell’estate del 2008.

Potenziamento delle strutture della politica climatica svizzera

Il Consiglio federale ha inoltre deciso di istituire un gruppo di lavoro interdipartimentale per coordinare tutte le misure da adottare nell’ambito della futura politica climatica. Rientrano in questa categoria le decisioni prese nell’ambito di conferenze internazionali (cfr. scheda informativa 2 allegata).

Nuove trattative con la Fondazione “Centesimo per il clima”

Il Consiglio federale ha infine deciso di rafforzare le misure dell’attuale politica climatica (attuazione della legge sul CO2 entro il 2012). Al momento i provvedimenti adottati sembrano sufficienti per raggiungere gli obiettivi fissati nel Protocollo di Kyoto; non sarà tuttavia possibile attuare gli obiettivi di riduzione stabiliti nella legge sul CO2 nel settore dei carburanti. Secondo le stime attuali, lo scarto è pari a 0,5 milioni di tonnellate di CO2. Per questo motivo, in collaborazione con la Fondazione “Centesimo per il clima”, il DATEC cercherà, da subito, nuove soluzioni atte a ridurre le emissioni di CO2 (cfr. schede informative 3 e 4 allegate).

Politica energetica: ridurre il consumo di energie fossili del 20%, aumentare del 50% la quota delle energie rinnovabili nel mix energetico e limitare l’aumento del consumo di energia elettrica

Nel febbraio 2007 il Consiglio federale ha deciso di porre la sua politica energetica sui seguenti quattro pilastri: efficienza energetica, incentivazione delle energie rinnovabili, sostituzione e nuova costruzione di impianti di grande potenza per la produzione di corrente elettrica e rafforzamento della politica estera in materia energetica. Il DATEC ha concretizzato questa politica mettendo a punto dei piani d’azione per l’efficienza energetica e l’incentivazione delle energie rinnovabili; sono inoltre state gettate le basi per le future decisioni in materia di politica energetica internazionale della Svizzera nonché di accelerazione e semplificazione delle procedure di autorizzazione delle infrastrutture nel settore energetico.

Il Consiglio federale ha adottato i piani d’azione del DATEC finalizzati ad aumentare l’efficienza energetica e a promuovere le energie rinnovabili. Tramite queste misure, conformemente agli obiettivi della politica climatica il consumo di energie fossili dovrà diminuire del 20% entro il 2020, la quota delle energie rinnovabili nel consumo energetico totale aumentare del 50% e l’aumento del consumo di corrente elettrica limitarsi al 5% tra il 2010 e il 2020. I piani d’azione contribuiscono inoltre a stabilizzare il consumo energetico dopo il 2020.

I piani d’azione comprendono un pacchetto pragmatico di misure che si completano e rafforzano a vicenda. Ne fanno parte misure di incentivazione (ad esempio un sistema bonus-malus per l’imposta sugli autoveicoli), misure di promozione dirette (ad esempio un programma nazionale per il risanamento degli edifici) nonché prescrizioni e standard minimi (ad esempio il divieto di usare lampadine elettriche a partire dal 2012). Per ottenere progressi in quest’ambito è indispensabile l’impegno congiunto di tutte le parti interessate nei settori efficienza energetica e promozione delle energie rinnovabili. I piani d’azione comprendono pertanto misure la cui attuazione spetta rispettivamente alla Confederazione, al Parlamento o ai Cantoni. L’applicazione delle misure che non sono di diretta competenza federale avviene in stretta collaborazione con le parti interessate. La Confederazione sostiene per esempio gli sforzi profusi dai Cantoni per introdurre una tassa sugli autoveicoli commisurata al consumo e si adopera per la trasformazione dell’etichettaEnergia in un’etichettaAmbiente, coordinata con i Cantoni e semplice da applicare nella pratica. L’etichettaAmbiente servirà ai Cantoni per trovare una soluzione unitaria in quest’ambito.

15 misure per migliorare l’efficienza energetica

Il piano d’azione volto ad aumentare l’efficienza energetica prevede 15 misure nei settori edilizia, mobilità, apparecchi, formazione e perfezionamento professionale, ricerca e trasferimento di tecnologie (cfr. scheda informativa 5 allegata). Entro la fine del 2008, il DATEC provvederà alle necessarie modifiche della legge sull’energia e della relativa ordinanza. La Confederazione sostiene inoltre gli sforzi profusi dai Cantoni per introdurre un’imposta sugli autoveicoli commisurata al consumo e collabora con essi in vista dell’introduzione di un’etichettaAmbiente basata sull’etichettaEnergia. L’etichettaAmbiente servirà ai Cantoni per adottare una soluzione unitaria in quest’ambito.

Sette misure per promuovere le energie rinnovabili

Il piano d’azione volto ad incentivare le energie rinnovabili comprende sette misure nei settori produzione di calore per gli edifici a partire da fonti rinnovabili, una strategia per la produzione di energia dalla biomassa nonché misure d’incentivazione dell’energia idroelettrica, della ricerca, del trasferimento di tecnologie e della formazione. Le necessarie modifiche della legge sull’energia e della legge sulla protezione delle acque verranno avviate nel corso di quest’anno. Le raccomandazioni dirette ai Cantoni saranno definite d’intesa con gli stessi (cfr. scheda informativa 6 allegata).

Politica estera in materia energetica e procedure di autorizzazione

Il Consiglio federale ha infine deciso di rafforzare la propria collaborazione internazionale nel settore dell’approvvigionamento energetico sulla base dei principi fissati nella politica energetica (cfr. scheda informativa 8 allegata).

Il Collegio ha altresì constatato che le possibilità di accelerare le procedure di approvazione per gli impianti energetici sono limitate. Esso ha deciso di non rivedere la legge sull’energia nucleare in vista dell’accelerazione delle procedure di autorizzazione ma di sfruttare tutte le possibilità per semplificare e accelerare le procedure di approvazione dei piani per gli impianti elettrici. A questo scopo, entro la fine del 2008 il DATEC avvierà i lavori di revisione della relativa ordinanza. Il Consiglio federale ha inoltre preso atto del fatto che, per accelerare le procedure, presso le autorità preposte al rilascio delle autorizzazioni saranno necessarie ulteriori risorse di personale (cfr. scheda informativa 8 allegata).


Indirizzo cui rivolgere domande

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Andrea Burkhardt, capo della sezione Clima, UFAM, tel. 031 322 64 94
Marianne Zünd, portavoce dell’Ufficio federale dell’energia (UFE), tel. 031 322 56 75 / 079 763 86 11



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