Il Governo elettronico avanza al galoppo

Berna, 17.11.2009 - 

Allocuzione del Presidente della Confederazione Hans-Rudolf Merz, 3° Simposio nazionale di e-government, Bea Expo Berna, 17 novembre 2009

Il mondo virtuale è una realtà. Di conseguenza il governo elettronico acquisisce una grande importanza nello Stato moderno. L'attuazione della strategia di e-government del Consiglio federale procede di gran carriera, ma molto resta ancora da fare. Particolare attenzione meritano due aspetti: "innovazione" e "e-participation".

 

Gentili Signore, egregi Signori, 

per chi, ingenuamente, fa dei luoghi comuni il proprio... cavallo di battaglia, una cosa è chiara: quando gli addetti ai lavori si riuniscono confortevolmente a Berna per discutere di tecniche di pubblica amministrazione non può che uscirne, lemme lemme, un ... ronzino burocratico.

Errore madornale! "e-government " si intitola l'odierno simposio e il Governo elettronico è il più focoso destriero della scuderia dell'amministrazione svizzera. Vi sono molto grato del vostro invito perché mi dà l'occasione di illustrare di seguito alcuni aspetti di questo fenomeno che procede di gran carriera.

Il mondo virtuale è una realtà. La nostra vita quotidiana è ormai impensabile senza le moderne tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Perfino i consiglieri federali vecchio stampo navigano con entusiasmo in Internet e non mettono piede fuori di casa senza il loro cellulare. C'è chi ha, addirittura,... un "blog"! Ovviamente, come accade di fronte a tutte le novità, gli avanguardisti e la vasta fascia degli utenti si trovano spesso a dover fare i conti con un certo numero di scettici. La storia tuttavia ci insegna che non è possibile fermare le nuove tecnologie. Tanto vale, quindi, prendere le innovazioni come opportunità.

Anche lo Stato, in tutto questo, ha un ruolo. Da un lato, quando è appropriato, si deve avvalere di queste nuove tecnologie. Dall'altro, quando ne va dell'interesse pubblico e l'iniziativa privata non è sufficiente, le deve promuovere e ne deve incoraggiare l'utilizzazione. Non può permettersi di restare a guardare. Il motto "chi si ferma è perduto" ha una particolare rilevanza nel settore dell'informatica e dei moderni mezzi di comunicazione. Basta una breve battuta d'arresto per ritrovarsi tecnologicamente all'età della pietra. Di questo deve essere consapevole anche lo Stato per trarre dalle opportunità offerte dalle nuove tecnologie i massimi vantaggi per i cittadini e per l'economia.

L'e-government, ossia l'impiego delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nel governo e nell'amministrazione, riveste quindi un'importanza particolare per uno Stato moderno. Il Governo elettronico, permettendo il disbrigo più efficiente delle pratiche amministrative, contribuisce allo snellimento dell'apparato statale. Uno Stato più snello non è soltanto più trasparente e più vantaggioso economicamente:  il fattore decisivo è, soprattutto, che l'e-governement semplifica l'accesso dei cittadini e delle imprese allo Stato e consente l'interazione. Si tratta di un solido valore per la piazza economica e per giunta incoraggia la vicinanza alle esigenze dei cittadini. Infine l'e-governement agevola lo scambio di conoscenze, sia nel settore della formazione e della ricerca, sia in quello economico o culturale. Questa interconnessione è per la Svizzera un fattore chiave di competitività internazionale in una società del sapere globalizzata.

Per questi motivi, il Consiglio federale ha approvato, agli inizi del 2007, una strategia nazionale di e-government elaborata in stretta collaborazione con i Cantoni e i Comuni. Tale strategia persegue l'obiettivo di consentire all'economia ma anche alla popolazione il disbrigo elettronico delle principali operazioni con le autorità. A loro volta, le autorità modernizzano i processi e comunicano elettronicamente tra di loro. La strategia nazionale fornisce alla Confederazione, ai Cantoni e ai Comuni una base per orientare le loro sinergie al raggiungimento di obiettivi comuni. Dispone i principi e le procedure, fissando al tempo stesso gli strumenti di attuazione.

L'attuazione della strategia avviene in modo decentralizzato ma coordinato e sotto la vigilanza di un comitato direttivo da me stesso presieduto. I progetti da realizzare sono elencati in un catalogo di progetti prioritari comprendente, attualmente, 43 elementi.

Diamo un'occhiata allo stato dell'attuazione della strategia nazionale di e-governement.

I lavori di attuazione fervono. La maggior parte dei 43 progetti prioritari della strategia procede come previsto. Alcuni sono ancora in fase di pianificazione o sul punto di essere avviati.  Entro fine gennaio, probabilmente, ne avremo realizzati sette. Anche la questione del finanziamento - che naturalmente mi sta particolarmente a cuore - è in gran parte sistemata. Inoltre molti Cantoni, nell'orientamento della loro strategia di Governo elettronico, si sono ispirati a quella nazionale.

Il nostro modo di procedere nell'attuazione della strategia di e-government si adegua  alle strutture federali e alle culture del nostro Paese. Il principio è "coordinamento centrale, realizzazione decentralizzata". Una procedura federalistica che, ammettiamolo, talvolta richiede più tempo di un semplice tratto di penna nella capitale di uno Stato centralizzato. E si contraddistingue per originalità nell'ambito del Governo elettronico a livello internazionale. Eppure questa procedura risponde al nostro radicato federalismo, per cui si apportano soluzioni che sono varie nella loro uniformità, tengono conto dei bisogni e delle possibilità locali e vengono largamente condivise. Se, per questa ragione, non siamo (ancora) in cima alla graduatoria internazionale dell'e-governement, pazienza: stiamo comunque facendo grandi progressi. D'altronde non siamo avvezzi ad agire per la facciata, bensì per soluzioni durature.

La strada è quella giusta come dimostrano anche analisi recenti.

Secondo uno studio dal titolo "e-government e popolazione" pubblicato due settimane or sono, la maggior parte della popolazione è soddisfatta dell'offerta Internet dell'amministrazione. Questo risultato, tuttavia, non deve indurci a riposare sugli allori. È soltanto un'istantanea. La generazione che si sta sviluppando, quella dei "digital natives" o "nati digitali" per intenderci, porrà all'amministrazione esigenze diverse da quelle della mia generazione. Chi cresce con "MP3", "youtube" e "facebook" ha scarsa inclinazione per formulari ingialliti e polverose cancellerie. Pretenderà dall'amministrazione una gamma di prestazioni complete fornite per via elettronica in maniera attraente e vicina alla clientela. Si tratta di molto più che della semplice messa a disposizione di informazioni e moduli. Dal processo di "elettronicizzazione" nascono forme di comunicazione e di collaborazione completamente nuove. Senza contare che l'informatica moderna fa dell'amministrazione un datore di lavoro promettente, non da ultimo per i giovani della generazione dei digital natives.

Da un altro studio svolto presso i servizi amministrativi risulta che i Cantoni portano avanti con grande zelo le loro attività nel settore dell'e-government, passando di successo in successo. Poiché la realizzazione dei progetti è fondata in gran parte sugli standard dell'eCH ciò costituisce un'eccellente interfaccia per le sinergie.

Lo stesso studio dimostra però anche che le attività dei Comuni tendono alla stagnazione. Le ragioni sono la mancanza di risorse e soprattutto, nei Comuni più piccoli, la mancanza di conoscenze. Ma non possiamo lasciarli indietro. È questo un compito supplementare, in particolare per i Cantoni.

Affinché il programma da noi ambito possa essere realizzato in tempi ragionevoli e in maniera ottimale sotto il profilo dei costi occorre una collaborazione di partnership a tutti i livelli federali. Il ruolo principale nell'attuazione della strategia di Governo elettronico è svolto congiuntamente da tutti gli attori che voi rappresentate qui: gli organi federali, i Cantoni, le città e, per l'appunto, i Comuni, insieme con i vostri partner del settore economico. La collaborazione tra partner deve essere rafforzata a tutti i livelli federali. È fondamentale che il ricco know-how esistente sia diffuso tra i diversi attori. Gli interessati possono, nel quadro di una collaborazione spontanea, condividere e trasmettere le loro conoscenze con beneficio reciproco, per esempio mediante standard aperti e modelli di soluzioni.

Per concludere vorrei soffermarmi brevemente su due aspetti dell'e-government che ritengo particolarmente significativi: la sua forza innovativa e la sua dimensione partecipativa (e-participation). Sono questi i temi del giorno.

In primo luogo l'innovazione: l'introduzione dell'e-government comporta sempre anche un rinnovo dell'amministrazione. Diventano possibili nuove pratiche. Nascono nuove forme di collaborazione, per esempio quando servizi amministrativi sono direttamente integrati nei processi aziendali. Si instaurano nuovi modi di produzione. Si creano nuove sinergie, per esempio tramite prodotti standardizzati come la prova elettronica dell'identità - SuisseID - che può essere impiegata nei processi amministrativi come in quelli aziendali. Una siffatta innovazione richiede menti creative, capaci di concepirle, ma anche apertura di spirito da parte di coloro che le applicano nella quotidianità.

La forza innovativa dell'e-government si estende alla democrazia con la parola chiave "e-participation". I nuovi media semplificano e moltiplicano le classiche procedure di partecipazione. Non si tratta semplicemente di trasferire una per una in Internet, dalla strada o dalla posta, le procedure esistenti - dalla petizione alla votazione o elezione, passando per la consultazione (parola chiave: e-voting).

Il fatto è che nello spazio virtuale si creano anche nuove piattaforme per la formazione dell'opinione politica. Per esempio, in occasione delle ultime elezioni del Consiglio nazionale, già il 20 per cento dell'elettorato si è informato sui candidati via Internet, tramite strumenti come "smartvote". Gruppi e azioni politiche spuntano come funghi anche nei network sociali tipo "facebook". E il referendum contro il passaporto biometrico ha dimostrato che, grazie ai nuovi mezzi informatici, possono apparire sulla scena politica anche cerchie finora poco attive.

La Svizzera ha una lunga tradizione di democrazia diretta, che ci distingue da quegli Stati, come per esempio Singapore o la Corea del Sud, che vengono citati quali pionieri dell'e-partecipation. Le conquiste di questa tradizione devono essere trapiantate nell'era digitale per esservi ulteriormente sviluppate. In questo modo, grazie alla tecnologia moderna, si consolida il più prezioso valore del Paese: la democrazia diretta. E in questo modo intendiamo conquistarci un posto di primo piano anche nel mondo digitale.

Signore e signori, il Governo elettronico in Svizzera avanza in modo risoluto. Abbiamo già fatto molta strada, ma dobbiamo percorrerne ancora un bel pezzo. È il momento di approfittare di questo slancio per superare anche determinati ostacoli che ancora rimangono in singoli progetti prioritari.

Il Consiglio federale ha dato al Governo elettronico una bella spinta con l'adozione di un pacchetto di misure di e-government nell'ambito della terza tappa delle misure temporanee di stabilizzazione congiunturale. Il comitato direttivo e-government ha definito, due settimane or sono, i principi di utilizzazione di questi mezzi. I progetti già avviati ma bloccati devono essere sostenuti. Inoltre è previsto un pool di risorse da impiegare in maniera puntuale in caso di difficoltà nell'attuazione di progetti prioritari. In tal modo i servizi federali, cantonali e comunali usufruiranno di un supporto supplementare soprattutto in materia di gestione di progetto e di questioni giuridiche.

La base della riuscita del Governo elettronico, tuttavia, resta l'impegno di tutti i partecipanti. A voi signore e signori, che vi date generosamente per l'e-government, va tutta la mia gratitudine insieme all'augurio che la manifestazione odierna sia ricca di emozioni e di successi. E mi rallegro della possibilità di incontrare nuovamente qualcuno di voi, sia di persona, come da vecchia scuola, sia in maniera più "trendy", durante un "chat" su "facebook" - beninteso al di fuori dell'orario di lavoro!


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Dipartimento federale delle finanze
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