Antibiotici veterinari: continua il calo delle vendite

Berna, 18.09.2014 - Nel 2013 sono stati venduti complessivamente 53 384 chilogrammi di antibiotici veterinari, cioè il 6,7 per cento in meno rispetto all’anno precedente e il 26 per cento in meno rispetto all’anno record 2008. Negli animali da reddito sani, il livello di resistenza a singoli antibiotici è aumentato o si è stabilizzato a un livello elevato.

Nel 2013 gli antibiotici più venduti sono stati i sulfonamidi, seguiti dalle penicilline e dalle tetracicline. Quasi due terzi della quantità complessiva sono stati venduti sotto forma di premiscele.

Il calo complessivo delle vendite di cefalosporine iniziato nel 2011 è proseguito anche nel 2013. Sono tuttavia lievemente aumentate rispetto all'anno precedente le vendite di cefalosporine di nuova generazione. Aumentate anche le vendite di macrolidi con effetto a lungo termine da somministrare per iniezione in un'unica applicazione. Le vendite di fluorochinoloni sono aumentate del 15 per cento rispetto all'anno precedente.

Le cefalosporine di nuova generazione, i macrolidi e i fluorochinoloni sono considerati antibiotici critici di massima priorità dalle competenti organizzazioni internazionali (OMS / OIE / FAO), in quanto gruppi di sostanze attive importanti per il trattamento di infezioni batteriche sia nella medicina umana che nella medicina veterinaria. I dati delle vendite non dicono tuttavia dove e con quale frequenza sono impiegate queste sostanze. Per saperlo si dovrebbero rilevare i dati di consumo di ogni singolo gruppo di animali.

Sorveglianza dello sviluppo delle resistenze

Dal 2006 in Svizzera, oltre ai dati delle vendite, sono monitorate anche le resistenze agli antibiotici negli animali da reddito sani. Queste resistenze sono spesso riscontrate sia negli agenti zoonotici che nei germi indicatori. Negli ultimi anni, nell'effettivo di suini svizzero si sono diffusi gli stafilococchi aurei meticillinoresistenti (MRSA) e sono aumentate o si sono stabilizzate a un livello elevato le resistenze microbiologiche a importanti gruppi di antibiotici.

È dunque necessario continuare a monitorare lo sviluppo delle resistenze e studiare le correlazioni tra il consumo di antibiotici e la diffusione di resistenze nell'essere umano e negli animali. La rilevazione di dati dettagliati sul consumo di antibiotici è la base indispensabile per valutare meglio il rischio rappresentato dallo sviluppo di resistenze per le singole specie.

Gli antibiotici sono medicamenti indispensabili per combattere le infezioni microbiche sia nella medicina umana che nella medicina veterinaria. Il loro impiego tuttavia può far sì che determinati germi sviluppino la capacità di resistere alla loro azione. E quando questi germi sono causa di malattia, trattare questa malattia con antibiotici diventa difficile se non impossibile. Per ridurre il rischio della diffusione delle resistenze, è importante un impiego oculato e selettivo degli antibiotici, sia nella medicina umana che nella medicina veterinaria.


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