Il Consiglio federale ha sottoposto a verifica il sistema di valutazione dell'invalidità nell'AI

Berna, 01.07.2015 - Vista la crescente importanza del lavoro a tempo parziale, il Consiglio federale, pur rimanendo in linea di massima fedele all’attuale sistema di valutazione dell’invalidità nell’AI, propone di ottimizzarne l'applicazione.

Su incarico del Parlamento (postulato Jans Beat 12.3960 «Penalizzazione dei lavoratori a tempo parziale nell’assicurazione invalidità»), l'Esecutivo ha elaborato un rapporto dettagliato che valuta i diversi metodi di valutazione dell’invalidità di chi lavora a tempo parziale, analizza i motivi delle differenziazioni esistenti a seconda della condizione professionale degli assicurati ed esamina da vicino alcune alternative.

Metodi di valutazione dell'invalidità

Per la valutazione del grado d'invalidità, ai lavoratori a tempo pieno e a quelli a tempo parziale viene applicato un metodo diverso. Di conseguenza, lo stesso danno alla salute non porta automaticamente allo stesso grado d'invalidità, in quanto quest'ultimo dipende anche dalle esigenze e dalle limitazioni dell’attività svolta fino a quel momento.

Alle persone che, oltre a lavorare a tempo parziale, svolgono anche compiti domestici e familiari (cosiddette mansioni consuete) viene applicato il metodo misto: i gradi d’invalidità vengono accertati separatamente per i due ambiti di attività e in seguito ponderati. Di conseguenza, chi lavora a tempo pieno presenta sovente un grado d’invalidità superiore a quello di chi è attivo a tempo parziale. L’intervento parlamentare summenzionato critica questa situazione.

Il rapporto indica i punti deboli del metodo di valutazione dell'invalidità delle persone che lavorano a tempo parziale e illustra come l'applicazione del metodo misto possa portare a gradi d'invalidità inferiori, proponendo diverse alternative con l'obiettivo di correggere tali carenze per via legislativa.

Alcune alternative non comporterebbero, tutto sommato, alcun miglioramento del sistema, mentre altre, pur prestandosi a migliorare la situazione delle persone con lavoro a tempo parziale, cagionerebbero notevoli costi supplementari tali da risultare incompatibili con il mandato del Parlamento di risanare l'AI.

Possibilità di ottimizzazione

Il Consiglio federale ci tiene, però, a migliorare la conciliabilità tra famiglia e lavoro e dunque a fare in modo che l'esercizio di un lavoro a tempo parziale non si ripercuota negativamente sui diritti degli assicurati nei confronti delle assicurazioni sociali. Alla luce della crescente importanza del lavoro a tempo parziale in Svizzera, propone pertanto di dare più peso alle interazioni tra attività lucrativa e mansioni consuete. Occorre considerare maggiormente il fatto che gli impegni lavorativi possono avere effetti negativi sull'espletamento delle mansioni consuete e viceversa. In futuro, le due sfere non saranno più trattate come del tutto indipendenti l'una dall'altra. La valutazione dell'incapacità lavorativa da parte del medico dovrà basarsi sul grado d'occupazione effettivo (e non su un ipotetico impiego a tempo pieno) e tenere conto del carico degli impegni domestici e familiari. Questa miglioria potrà essere attuata con la prossima modifica d'ordinanza.


Indirizzo cui rivolgere domande

Stefan Ritler, capo dell’Ambito Assicurazione invalidità
Ufficio federale delle assicurazioni sociali UFAS
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