Mercato dell’alloggio 2014: distensione solo parziale

Grenchen, 08.07.2015 - Anche nel 2014 il cielo sul mercato dell’alloggio ha conosciuto qualche schiarita, ma è ancora troppo presto per annunciare il bello stabile. Lo dimostra uno studio commissionato dall’Ufficio federale delle abitazioni (UFAB) sugli effetti della libera circolazione delle persone sul mercato dell’alloggio. Permangono infatti alcuni squilibri fra le regioni e fra i vari segmenti.

Il quadro tracciabile per il 2014 sulla base degli indicatori macroeconomici è quello tipico del ciclo immobiliare nella sua fase di massima espansione. I prezzi e gli affitti si mantengono stabili a livelli elevati, l’attività edilizia tiene il passo con la crescita della domanda e le abitazioni vuote sono leggermente in aumento.

È troppo presto, tuttavia, per abbassare la guardia: nel 2014 sulla formazione dei prezzi hanno influito anche fattori di regolazione come i tassi d’interesse sul mercato locativo o il rialzo dei fondi propri per chi desidera acquistare un’abitazione. L’effetto frenante è stato percepito nel settore delle nuove costruzioni e delle ristrutturazioni. Ciò non riguarda però ancora il settore medio, ossia quello che catalizza la maggior parte delle attività di mercato. Anche nel 2014 è proseguita senza sosta la forte crescita della domanda, a fronte di un’immigrazione netta di quasi 80’000 persone.

Le differenze regionali si sono ridotte: nell’area di Zurigo, dove il ciclo ha avuto inizio, i prezzi e gli affitti (offerta) sono risultati piuttosto in calo, mentre nell’Arco lemanico, che nel 2014 ha fatto registrare un forte aumento dei nuclei familiari, si è verificato il fenomeno inverso. Anche nelle regioni “di ripiegoˮ i prezzi sono leggermente saliti a seguito della riduzione dell’offerta. Di conseguenza, attualmente i mercati regionali sono in equilibrio solo nella Svizzera nord-occidentale, a Sud e nella Svizzera sudorientale.

Nonostante la generale stabilità degli affitti, il mercato della locazione va osservato con particolare attenzione: sia il flusso migratorio sia la percentuale di inquilini tendenzialmente in aumento mantengono alta la domanda. È vero che l’attività edilizia riguarda sempre più il settore delle abitazioni in affitto, ma ciò non basta a garantire l’equilibrio, soprattutto nei centri urbani. E se i nuclei familiari continueranno ad aumentare, è prevedibile un’impennata dei canoni. Se invece il momentaneo rallentamento congiunturale dovesse far calare l’immigrazione e la domanda da parte della popolazione residente, gli squilibri sul mercato delle abitazioni potrebbero ridursi.

Nel 2014 numerosi fattori hanno influenzato il mercato della proprietà. Il livello estremamente basso dei tassi d’interesse e la nuova autoregolamentazione delle banche hanno inciso sulla domanda. Sotto il profilo quantitativo, l’attività edilizia è sufficiente per soddisfare l’aumento della domanda. Anche il settore delle nuove costruzioni dovrebbe aver già raggiunto il suo apice. Permane però sia un’eccedenza della domanda sia la pressione sui prezzi nel settore delle abitazioni esistenti.

Lo studio realizzato dalla comunità di lavoro della Zürcher Hochschule für angewandte Wissenschaften/Meta-Sys AG viene aggiornato ogni anno osservando le ripercussioni in Svizzera della libera circolazione delle persone. È disponibile sotto forma di brevi rapporti che concernono il Paese nel suo complesso e le sette grandi regioni classificate dall’UST.


Indirizzo cui rivolgere domande

Christoph Enzler, Bundesamt für Wohnungswesen, 058 480 91 87, christoph.enzler@bwo.admin.ch
Daniel Sager, Meta-Sys, 043 322 17 70, dsager@meta-sys.ch



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Ufficio federale delle abitazioni
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