Il Consiglio federale si impegna a promuovere il ricambio generazionale dei medici svizzeri

Berna, 03.02.2016 - Il Consiglio federale intende aiutare le scuole universitarie ad aumentare il numero dei diplomati in medicina umana tramite un credito aggiuntivo di 100 milioni di franchi. Tra il 2017 e il 2020 il credito dovrebbe servire a finanziare un programma speciale in collaborazione con la Conferenza svizzera delle scuole universitarie. Inoltre, il Consiglio federale ha preso visione di un rapporto elaborato congiuntamente dal DEFR e dal DFI che illustra le ulteriori misure da adottare a livello di politica formativa e sanitaria per contrastare la carenza di medici svizzeri.

Negli ultimi anni la Svizzera ha formato un numero di medici troppo basso rispetto a quello necessario per garantire l'assistenza sanitaria. Questo deficit è stato colmato intensificando il reclutamento di dottori stranieri. Attualmente nel nostro Paese la percentuale di medici con un diploma straniero supera il 30 per cento. Vi è dunque un vasto consenso sociale e politico sulla necessità di formare un maggior numero di dottori, anche perché in seguito all'approvazione dell'iniziativa contro l'immigrazione di massa (art. 121a Cost.) l'assunzione di lavoratori stranieri potrebbe risultare più difficile.

Benché negli ultimi anni le università abbiano notevolmente aumentato i posti di studio in medicina umana occorrono ulteriori sforzi per raggiungere la cifra di 1300 diplomi all'anno raccomandata dal Consiglio federale. Pertanto, nell'ambito delle misure d'accompagnamento per l'attuazione dell'articolo 121a Cost. e dell'iniziativa sul personale qualificato, il Consiglio federale ha deciso di adottare insieme ai Cantoni alcune misure per incrementare a lungo termine il numero di diplomati in medicina umana. In particolare, nel quadro del Messaggio concernente il promovimento dell'educazione, della ricerca e dell'innovazione negli anni 2017-2020 (messaggio ERI) ha previsto un credito aggiuntivo di 100 milioni di franchi. Il Consiglio federale dovrebbe sottoporre il messaggio ERI 2017-2020 al Parlamento nel marzo 2016.

Con questi 100 milioni di franchi verrà finanziato un programma speciale di incentivazione insieme alla Conferenza svizzera delle scuole universitarie (CSSU), finalizzato ad aumentare in maniera coordinata e a lungo termine il numero di diplomi in medicina umana rilasciati dalle scuole universitarie, fino a 1300 all'anno entro il 2025. Per raggiungere questo obiettivo la Conferenza svizzera dei rettori delle scuole universitarie (swissuniversities) elaborerà un apposito pacchetto di misure insieme alle scuole universitarie entro la fine del 2016.

Nella seduta odierna il Consiglio federale ha preso visione del rapporto congiunto del DEFR e del DFI «Panoramica sulla formazione e sul perfezionamento in medicina nel sistema dell'assistenza sanitaria», che illustra il programma speciale nel contesto delle attuali misure di politica formativa e sanitaria, già varate dal Consiglio federale nel 2013 con la strategia Sanità2020. Dal rapporto emerge che l'incremento dei posti di formazione non deve essere l'unica misura per garantire un'offerta di prestazioni sanitarie sufficiente e adeguata. Le misure adottate puntano quindi a migliorare l'assistenza medica di base e a promuovere l'interprofessionalità. L'impiego di tutto il personale sanitario in funzione delle rispettive competenze aumenta l'attrattiva di tutte le professioni sanitarie e contribuisce ad assicurare un'assistenza sanitaria efficiente.


Indirizzo cui rivolgere domande

Silvia Studinger, capo della divisione Scuole universitarie, vicedirettrice, Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione SEFRI, Tel. 058 463 26 80, silvia.studinger@sbfi.admin.ch

Stefan Spycher, capo dell’unità di direzione Politica della sanità, vicedirettore, Ufficio federale della sanità pubblica,
Tel. 058 462 96 48, stefan.spycher@bag.admin.ch



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