Girate alla Germania le denunce svizzere nel caso Volkswagen

Berna, 22.04.2016 - Il Ministero pubblico della Confederazione ha trasmesso le denunce riunite nel caso della presunta manipolazione dei gas di scarico, compiuta da Volkswagen, al pubblico ministero di Braunschweig (DE) mediante una domanda di assunzione del procedimento penale svizzero, secondo gli accordi presi con la Conferenza dei procuratori della Svizzera (CPS).

Nell’ambito della Conferenza dei procuratori della Svizzera (CPS) tenutasi in ottobre del 2015, il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) e le 26 procure cantonali hanno convenuto di riunire tutte le denunce sporte in seguito alla presunta manipolazione dei gas di scarico compiuta da Volkswagen presso il MPC e di trovare una soluzione unitaria per tutta la Svizzera. D’intesa con il pubblico ministero di Braunschweig, a metà aprile il MPC ha trasmesso a quest’ultimo le oltre 2‘000 denunce a oggi riunite per l’ulteriore trattamento con una domanda di assunzione del procedimento penale svizzero inoltrata per posta. 

Le autorità svizzere preposte al perseguimento penale non conducono procedimenti penali propri nel caso Volkswagen, poiché ai sensi dell’articolo 8 capoversi 3 e 4 del Codice di diritto processuale penale svizzero (CPP) si può prescindere dal perseguimento penale se il reato in questione è già perseguito da un’autorità estera o il perseguimento penale è delegato a tale autorità. In questo caso il pubblico ministero di Braunschweig conduce già un’inchiesta penale che verte su tutti i fatti e, di conseguenza, sugli 11 milioni di veicoli interessati in tutto il mondo.


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