Riduzione del CO2: il Consigliere federale Leuenberger ha incontrato i promotori del «centesimo per il clima»

Berna, 26.02.2004 - Il Consigliere federale Moritz Leuenberger ha incontrato oggi i promotori del «centesimo per il clima» per discutere con loro in merito all’applicazione della legge sul CO2. Il ministro intende dare una chance al «centesimo per il clima» sui carburanti ed ha pertanto incaricato l’Amministrazione di elaborare un accordo insieme ai promotori di tale strumento. Entrambe le parti sono consapevoli del fatto che una tassa CO2 sui carburanti è inevitabile se non si trova un accordo sul «centesimo per il clima» o se detto strumento non consente di realizzare l’obiettivo di riduzione del CO2 previsto dalla legge. Il Consigliere federale Leuenberger sottoporrà quindi al Consiglio federale due varianti finalizzate al raggiungimento dell’obiettivo di riduzione: una con e una senza «centesimo per il clima».

La legge sul CO2 prevede l’introduzione da parte del Consiglio federale di una tassa sul CO2 (cfr. riquadro) qualora l’obiettivo di riduzione non possa essere raggiunto con misure volontarie e altre disposizioni.

Per colmare il divario accumulatosi rispetto agli obiettivi, l’Unione Petrolifera propone di sostituire la tassa sul CO2 con un «centesimo per il clima», il quale verrebbe riscosso dall’economia privata (da 1,0 a 1,5 cts. per litro di carburante). Nell’ambito del colloquio avuto con il Consigliere federale Leuenberger, la delegazione, che includeva anche rappresentanti delle associazioni svizzere del traffico stradale, ha illustrato gli obiettivi, gli effetti e l’attuazione del «centesimo per il clima». Le relative entrate annuali, comprese tra i 70 e i 100 milioni di franchi, dovranno da un lato servire all’acquisto all’estero di certificati di emissione di CO2 e, dall’altro, al finanziamento delle misure di riduzione adottate a livello nazionale. Il Protocollo di Kyoto e la legge sul CO2 permettono di colmare parte del divario ricorrendo allo strumento dei certificati, ossia promuovendo misure all’estero.

Il ministro ha ora incaricato l’UFAFP e l’UFE di elaborare con i promotori del «centesimo per il clima» un accordo pronto per la firma. Per realizzare l’obiettivo di riduzione del CO2, sottoporrà al Consiglio federale le seguenti varianti:

  • «centesimo per il clima» sui carburanti e tassa sul CO2 sui combustibili;
  • tassa sul CO2 su carburanti e combustibili.

Nel settore dei carburanti il divario rispetto agli obiettivi è notevolmente aumentato

Per le emissioni di CO2 legate ai carburanti, la legge sul CO2 prevede entro il 2010 una riduzione dell’8 per cento rispetto al 1990, mentre per quelle relative ai combustibili la riduzione prevista è del 15 per cento. Per quanto riguarda i carburanti, le misure volontarie, i risultati raggiunti da SvizzeraEnergia e il calo delle emissioni di CO2 ottenuto in altre politiche settoriali (ad es. TTPCP) saranno invece insufficienti per colmare il divario accumulato rispetto agli obiettivi previsti.

Il divario relativo alle emissioni causate dai combustibili è invece significativamente inferiore, grazie alle misure volontarie adottate dall’economia e alle iniziative promosse dai Cantoni e da SvizzeraEnergia. Un rapporto pubblicato dalla società Prognos AG nell’ottobre 2002 stima che le emissioni dovute ai carburanti superano di 2,4 milioni di t di CO2 gli obiettivi stabiliti, mentre le emissioni eccessive dovute ai combustibili sono di 0,9 milioni di t di CO2. Nel frattempo tale rapporto sta per essere aggiornato, ma il divario accumulato rimane sostanzialmente invariato.

Tassa sul CO2

Ecco gli aspetti più importanti della tassa sul CO2 ai sensi della relativa legge:

  • Il Consiglio federale è tenuto a introdurre la tassa sul CO2 se si può prevedere che le misure volontarie e altre disposizioni, da sole, non permetteranno di raggiungere l’obiettivo di riduzione.
  • La tassa potrà essere introdotta al più presto nel 2004.
  • L’aliquota massima è di 210 franchi per t di CO2, che per quanto riguarda i carburanti equivale a circa 50 cts. per litro di benzina.
  • L’aliquota deve essere approvata dal Parlamento.
  • I proventi della tassa dovranno essere distribuiti equamente alla popolazione (mediante una deduzione dai premi dell’assicurazione malattia) e alle aziende (in proporzione ai salari determinanti ai fini dell’AVS).
  • Le aziende che sottoscrivono un impegno di riduzione sono esonerate dalla tassa.
  • La ridistribuzione degli introiti e l’esenzione delle aziende che hanno sottoscritto impegni di riduzione impediranno alla tassa sul CO2 di pregiudicare la crescita economica, permetteranno di penalizzare gli sprechi nel settore energetico premiando il risparmio di energia e ridurranno il costo del lavoro.

Certificati di emissione acquistati all’estero

Il Protocollo di Kyoto e la legge sul CO2 permettono, a complemento delle misure di riduzione sul territorio nazionale, la realizzazione di analoghe misure all’estero.

Il Protocollo di Kyoto si riferisce ai cosiddetti meccanismi di flessibilità. Se, ad esempio, un progetto di riduzione delle emissioni di CO2 all’estero è finanziato dalla Svizzera o da un’azienda domiciliata in Svizzera, l’investitore riceve come contropartita una ricevuta sotto forma di certificato. Nell’ambito del computo dei risultati da ottenere ai fini del raggiungimento degli obiettivi, tali certificati possono essere sommati, ma soltanto a titolo complementare, alle misure di riduzione adottate in Svizzera. 

Riscaldamento climatico

È ormai assodato che, dal periodo preindustriale in poi, il clima è cambiato sia a livello regionale che globale. La causa di tale mutamento è da attribuire alla crescente concentrazione di gas a effetto serra nell’atmosfera. Si calcola che entro la fine di questo secolo l’aumento medio globale della temperatura si collocherà tra 1,4 °C e 5,8 °C. Tale riscaldamento costituisce una minaccia reale per la natura e per l’essere umano. Le conseguenze dei cambiamenti climatici interesseranno direttamente la Svizzera e il suo sensibile ecosistema alpino.  Nel nostro Paese la temperatura media sul versante Nord delle Alpi è cresciuta dall’inizio del XX secolo di 1,4 °C. La crescita media globale è di 0,6 °C.


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