Lanciata l'informazione delle autorità in merito alla votazione sulla riforma II dell'imposizione delle imprese

Berna, 14.01.2008 - Come spiegato in data odierna dal Consigliere federale Hans-Rudolf Merz in occasione della presentazione della riforma II dell'imposizione delle imprese, Governo e Parlamento sono concordi nell'affermare che occorrono migliori condizioni quadro per le piccole e medie imprese (PMI). Il popolo si esprimerà sul progetto il prossimo 24 febbraio.

La riforma II dell'imposizione delle imprese è parte della strategia fiscale di Consiglio federale e Parlamento. Grazie alla prima riforma del 1998 in Svizzera si sono insediate molte più imprese, sono stati creati nuovi posti di lavoro e le entrate fiscali sono aumentate. Dopo detta riforma la Svizzera è divenuta più attrattiva, in particolare per le società holding. Infatti, se negli anni 1990-1992 il numero di holding insediatesi in Svizzera era aumentato del 9 per cento, nel periodo 1999-2001 era già passato al 59 per cento. Nell'ambito dell'imposizione delle persone fisiche, attualmente sono già stati sgravati i coniugi e le coppie con doppio reddito. In virtù della riforma II dell'imposizione delle imprese anche le 300 000 PMI in Svizzera dovrebbero fruire di agevolazioni fiscali e venire sollevate da inutili seccature.

La riforma II dell'imposizione delle imprese rafforza la piazza economica svizzera. Come evidenziato dal Consigliere federale Hans-Rudolf Merz durante la conferenza stampa, la maggior parte delle imprese svizzere è costituita da PMI. Di queste, oltre due terzi sono imprese di persone (ad es. le imprese industriali, gli indipendenti e quasi tutte le aziende agricole). Le PMI occupano più della metà dei lavoratori attivi, ovvero più di 2 milioni di posti di lavoro. Secondo il Ministro delle finanze, lo sgravio fiscale di queste imprese provoca effetti positivi sul mercato svizzero.

La riforma II dell'imposizione delle imprese non mette in discussione il principio dell'imposizione degli utili delle imprese. A livello finanziario le perdite fiscali sono sopportabili. Sul lungo periodo la riforma è sinonimo di crescita. Di conseguenza bisogna attendersi nuove entrate fiscali che compenseranno in abbondante misura le imminenti minori entrate dell'AVS.

Attenuazione della doppia imposizione economica

Oggi, ha proseguito Merz nel corso della conferenza stampa, i titolari di quote di PMI che dimostrano impegno imprenditoriale sono assoggettati a una doppia imposizione economica. Infatti, l'utile realizzato è tassato dapprima nell'ambito dell'impresa e, successivamente, l'utile distribuito viene di nuovo integralmente imposto presso il proprietario. A causa di questa doppia imposizione la Svizzera è un Paese ad alta pressione fiscale. La riforma II sgrava le imprese nell'ambito dell'imposizione dei dividendi. Siccome altri Paesi e numerosi Cantoni seguono già oggi questo principio, la Confederazione è al riparo da sgradevoli sorprese.

Sempre secondo Merz, l'attenuazione della doppia imposizione economica, ovvero un'imposizione parziale dei dividendi, sgrava sensibilmente gli investimenti e il capitale di rischio. La riforma mira ad allentare la pressione fiscale sugli imprenditori delle 130 000 società di capitali e non riguarda i piccoli azionisti. Infatti, le agevolazioni sono previste per le persone che detengono almeno il dieci per cento di un'impresa. Lo scopo è premiare gli imprenditori disposti ad assumere rischi e responsabilità.

Soppressione delle imposte che erodono la sostanza

Con la riforma II, i Cantoni hanno la possibilità di rinunciare all'imposta sul capitale laddove sia dovuta quella sull'utile. Le imprese di capitali sono dunque sgravate dell'imposta sul capitale, peraltro obsoleta, che ne erode la sostanza. In tal modo, si stimola maggiormente a conseguire utili.

Sgravio delle società di persone nelle fasi di transizione

La riforma II semplifica altresì la riorganizzazione e facilita il nuovo orientamento economico delle 150 000 imprese di persone e 60 000 aziende agricole. Come ha illustrato il Ministro delle finanze, secondo il diritto vigente e per ragioni sistematiche, nelle fasi di riorganizzazione di un'azienda, quali la cessazione dell'attività o il conferimento di un nuovo orientamento, l'impresa è spesso onerata di imposte che ostacolano la riorganizzazione stessa. La nuova riforma facilita questi mutamenti strutturali, liberando le imprese di persone dal carico fiscale proprio quando ne hanno maggiormente il bisogno.

Durante la conferenza stampa, Merz ha evidenziato che dalla riforma II dell'imposizione delle imprese devono essere attesi impulsi di crescita, che creano nuovi posti di lavoro e, a lungo termine, ulteriori entrate, sia per le casse federali sia per le opere sociali.


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