Il Consigliere federale Moritz Leuenberger sul fallimento definitivo della tavola rotonda su FFS Cargo

Berna, 28.03.2008 - I lavoratori delle officine di Bellinzona hanno deciso di non accettare l'offerta delle FFS e di proseguire lo sciopero. Per il ministro dei trasporti Moritz Leuenberger sono falliti definitivamente gli sforzi per una tavola rotonda su FFS Cargo.

Ecco la sua reazione:

"Avevo proposto una tavola rotonda e avevo fatto sapere che le FFS vi avrebbero partecipato senza porre alcuna precondizione e con un atteggiamento di assoluta apertura rispetto ai risultati. Le FFS ne avevano dato espressamente conferma. Come contropartita, avevo chiesto che agli scioperanti fossero altrettanto disponibili al dialogo senza condizioni e che interrompessero lo sciopero. Le FFS hanno rispettato queste richieste e hanno addirittura fornito agli scioperanti una prima serie di garanzie. Ciò solamente per poter giungere a una tavola rotonda. In quella sede si sarebbe potuto arrivare a soluzioni di più ampio respiro e che avrebbero potuto anche divergere radicalmente dalle misure adottate dal consiglio di amministrazione delle FFS.

Poiché gli scioperanti, tuttavia, chiedono garanzie ancora maggiori e non sono disposti a interrompere lo sciopero, la tavola rotonda non si farà. Ciò è deludente e anche incomprensibile, visto che il dialogo, oltre ad essere richiesto dal CCL, costituisce la tradizionale via svizzera per risolvere le situazioni di conflitto. Il rifiuto del dialogo mina anche le fondate speranze delle cittadine e dei cittadini svizzeri in un compromesso per il bene del nostro Paese. Deploro la piega che questa vicenda ha assunto, ma devo anche constatare che ulteriori colloqui per negoziare precondizioni per un dialogo non hanno più alcun senso. La conseguenza sarà che le FFS dovranno procedere conformemente al CCL e alla legge. Per garantire l'esercizio, esse dovranno inoltre esaminare alternative per la manutenzione delle locomotive e ordinare altrove i pezzi di ricambio.

Indipendentemente da questo, resta valida la mia richiesta che le FFS valutino soluzioni alternative alle misure di ristrutturazione decise. Tuttavia, tali soluzioni saranno ora elaborate in modo autonomo dalle FFS; i lavoratori non potranno esercitare alcuna influenza, e ciò è motivo di rincrescimento. Fra le parti sociali, cioè fra le FFS e i lavoratori, deve aver luogo un dialogo, come previsto dal CCL. Per facilitare questo dialogo avrei nominato come mediatore una personalità indipendente che godesse della fiducia di tutte le parti in causa. La suddivisione delle competenze fra le FFS e la mia persona, in quanto Capo del DATEC, sono fissate dalla legge. Non farò deroghe a quanto stabilito e non condurrò alcuna trattativa fra le parti sociali.“


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