Il Consiglio federale getta le fondamenta per un’ulteriore riforma dell’imposizione delle imprese

Berna, 10.12.2008 - Dopo aver incaricato il Dipartimento federale delle finanze (DFF) in data 12 novembre 2008 di elaborare un progetto per la consultazione al fine di sgravare fiscalmente le famiglie con figli, il Consiglio federale ha deciso di intraprendere riforme per liberare le imprese attive in Svizzera da oneri fiscali inutili e per rafforzare la posizione della Svizzera nel contesto della concorrenza fiscale internazionale. L’Esecutivo intende in tal modo potenziare le prospettive di crescita del nostro Paese. A tale scopo è necessario sopprimere la tassa di emissione ed eliminare gli ostacoli di natura fiscale all’attività di finanziamento dei gruppi. Il Consiglio federale propone inoltre adeguamenti nel campo delle società holding e di gestione. I redditi in Svizzera e all’estero di queste società dovranno in futuro essere trattati allo stesso modo. Il Consiglio federale ha incaricato il DFF di elaborare un progetto per la consultazione.

Il Consiglio federale ritiene che la creazione di condizioni fiscali attrattive per le imprese sia fondamentale per garantire crescita e occupazione. Non tutti i problemi in ambito di imposizione delle imprese sono stati risolti dopo la votazione federale del 24 febbraio 2008 sulla riforma II dell'imposizione delle imprese, che ha sensibilmente migliorato la posizione delle piccole e medie imprese PMI. La Svizzera deve far fronte a una concorrenza fiscale internazionale sempre più intensa. Negli ultimi anni numerosi Stati hanno migliorato sensibilmente le loro condizioni quadro per le imprese. Alla luce della globalizzazione del commercio e dei servizi, l'imposizione delle imprese deve diventare più competitiva anche su scala internazionale. Con un'ulteriore riforma il Consiglio federale tiene pure conto di diversi interventi - in parte già trasmessi dall'Assemblea federale - che esigono provvedimenti fiscali per le imprese in Svizzera.

Su incarico del consigliere federale Hans-Rudolf Merz, un gruppo di lavoro con rappresentanti di Confederazione e Cantoni ha definito gli obiettivi di un'ulteriore riforma dell'imposizione delle imprese intesa a garantire una crescita economica sostenibile e ha proposto misure corrispondenti. Il Consiglio federale ha ora preso atto dei risultati del gruppo di lavoro e incaricato il DFF di elaborare un progetto di riforma dell'imposizione delle imprese da porre in consultazione.

Eliminazione degli ostacoli di natura fiscale

La riforma comprende diverse misure per eliminare gli ostacoli di natura fiscale che intralciano le imprese. Le misure si sovrappongono in parte con interventi parlamentari pendenti o già trasmessi.

Gli elementi centrali della riforma sono la soppressione della tassa di emissione sul capitale proprio e il capitale di terzi, nonché l'eliminazione degli ostacoli di natura fiscale in ambito di finanziamento dei gruppi. La tassa di emissione sul capitale proprio intralcia gli investimenti. Nel raffronto internazionale essa si rivela viepiù come inconveniente per la piazza svizzera. Dal canto suo, la tassa di emissione sul capitale di terzi impedisce l'attività di finanziamento, segnatamente quella dei grandi gruppi internazionali. Un'esenzione dall'imposta preventiva e dalle tasse di bollo delle transazioni interne ai gruppi aumenterebbe l'attrattiva della piazza imprenditoriale svizzera con conseguente incremento del gettito fiscale e di posti di lavoro altamente qualificati. A livello cantonale occorre consentire ai Cantoni di rinunciare all'imposta sul capitale. Il Consiglio federale ha inoltre incaricato il DFF di esaminare ulteriori misure per potenziare la competitività della piazza economica svizzera. Tra queste rientrano adeguamenti al sistema della deduzione per partecipazioni delle persone giuridiche.

Le misure proposte provocano a breve termine minori entrate fino a 500 milioni di franchi per la Confederazione. Per i Cantoni le minori entrate si verificano invece unicamente se essi fanno uso della possibilità di rinunciare all'imposta sul capitale.

Rafforzamento mediante adeguamento degli statuti fiscali cantonali

Il gruppo di lavoro istituito dal DFF ha pure esaminato gli statuti fiscali cantonali applicabili alle società holding e di gestione. In questo contesto esso ha esaminato modelli alternativi, in particolare il passaggio a un'imposizione uniforme degli utili. Le analisi approfondite mostrano che il sistema esistente è il più conforme agli obiettivi sotto il profilo della crescita economica. Il passaggio a un'imposizione uniforme degli utili non sarebbe inoltre sostenibile sul piano della politica finanziaria e avrebbe gravi ripercussioni sui Cantoni e sulla Nuova impostazione della perequazione finanziaria e dei compiti tra Confederazione e Cantoni (NPC). La variante di un passaggio all'imposizione uniforme degli utili è stata respinta dai Cantoni consultati.

È inoltre emerso che adeguamenti a livello degli statuti fiscali cantonali sarebbero idonei a rafforzare ulteriormente la piazza fiscale Svizzera. Con misure mirate è possibile garantire che i redditi in Svizzera e all'estero di tutte queste società siano trattati in maniera fiscalmente uguale, accrescendo la loro importanza internazionale. Quali possibili misure sono presi in considerazione il divieto generale per le società holding di esercitare l'attività commerciale, l'adeguamento del trattamento fiscale delle «società miste» e l'abolizione dello statuto di «società di domicilio». Quest'ultimo intervento sarebbe in linea con la strategia del Consiglio federale focalizzata a offrire condizioni fiscali vantaggiose in particolare a quelle imprese che investono e creano posti di lavoro in Svizzera.

Attraverso queste misure il Governo è convinto di ottenere effetti di crescita positivi e di rafforzare la posizione della Svizzera nella concorrenza fiscale internazionale. Esso tiene parimenti conto dei postulati che l'Unione europea ha presentato nel contesto della controversia fiscale. Al riguardo, il Consiglio federale ribadisce ancora una volta che gli statuti fiscali cantonali speciali non contravvengono all'accordo di libero scambio con l'UE. Nel quadro del dialogo in corso, il Consiglio federale informerà nondimeno l'UE sull'attuazione della prevista riforma autonoma.

La strutturazione ottimale dell'imposizione delle imprese è un processo continuo in un contesto dinamico. Il Consiglio federale si adopererà a favore di una rapida attuazione di questo pacchetto di riforma. Esso seguirà inoltre attentamente gli sviluppi per individuare tempestivamente eventuali necessità di intervento e adottare le misure necessarie.


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