Incontro fra il presidente della Confederazione Couchepin e il presidente della Commissione europea Barroso

Berna, 15.12.2008 - Il presidente della Confederazione Pascal Couchepin e i Consiglieri federali Hans-Rudolf Merz ed Eveline Widmer-Schlumpf hanno incontrato oggi a Bruxelles il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso. Le parti hanno sottolineato i vantaggi delle strette relazioni che uniscono Svizzera e Unione europea in virtù degli Accordi bilaterali. Fra i temi in discussione, oltre all’avvio della collaborazione operativa Schengen/Dublino, questioni fiscali, aspetti istituzionali dello sviluppo degli accordi e la crisi economica e finanziaria internazionale.

Il presidente della Confederazione Couchepin e il presidente della Commissione europea Barroso hanno confermato il buon funzionamento delle relazioni bilaterali. Per entrambe le parti, le priorità assolute della cooperazione sono la salvaguardia, l’attuazione e l’applicazione più proficua possibile degli accordi in vigore. In quest’ambito è stato menzionato, a titolo di esempio, l’avvio positivo della collaborazione operativa in materia di sicurezza, visti e asilo, a seguito dell’entrata in vigore, lo scorso 12 dicembre 2008, degli accordi di Schengen/Dublino.

La prossima votazione dell’8 febbraio 2009 sulla libera circolazione delle persone è stata parimenti al centro dei colloqui. Decidendo sul rinnovo e l’estensione dell’Accordo sulla libera circolazione delle persone, la Svizzera decide nel contempo sul rinnovo dell'intero pacchetto dei Bilaterali I, giuridicamente legati all’Accordo. Entrambe le parti hanno sottolineato come la libera circolazione e i Bilaterali I siano basi contrattuali fondamentali per le relazioni economiche fra Svizzera e UE, che acquistano ancora maggiore importanza alla luce delle cattive previsioni congiunturali e non devono pertanto essere messe in pericolo.

Fra i temi in discussione vi erano anche diverse questioni fiscali. La delegazione del Consiglio federale ha evidenziato l’efficace applicazione dell’Accordo sulla fiscalità del risparmio, ribadendo la disponibilità della Svizzera a discutere eventuali adeguamenti tecnici per colmare le lacune a livello di tassazione transfrontaliera dei redditi da risparmio. Nessuna apertura è stata invece mostrata nei confronti di un possibile passaggio dal collaudato sistema della trattenuta d’imposta a uno scambio d’informazioni automatico sui redditi da risparmio.

Per quanto riguarda la lotta al contrabbando e all’evasione in materia di fiscalità indiretta, la Svizzera si è pure dichiarata d’accordo di applicare a titolo provvisorio l’Accordo di lotta contro la frode con gli Stati membri che, come lei, l’hanno già ratificato. Il Consiglio federale ha inoltre fatto il punto della situazione su una nuova riforma dell’imposizione delle imprese che mira a rafforzare ulteriormente le condizioni quadro per la piazza economica svizzera. Un elemento di questa riforma, ossia l’intenzione di trattare allo stesso modo gli utili delle società holding e delle società di gestione realizzati in Svizzera e quelli conseguiti all’estero, tiene conto delle esigenze manifestate dall’Unione europea.

Un altro tema affrontato nei colloqui è stato quello delle possibilità di migliorare a livello istituzionale, rendendolo più efficiente, l’adeguamento degli Accordi bilaterali Svizzera-UE alla costante evoluzione del diritto comunitario. Occorre evitare, ad esempio, che prescrizioni diverse provochino nuovi ostacoli al commercio. Nello stesso tempo però, ha puntualizzato la delegazione del Consiglio federale, è necessario trovare una soluzione che tenga conto delle esigenze della Svizzera quale Stato non membro dell’UE di disporre di un proprio margine decisionale. In quest’ambito è stata ventilata anche la possibilità di un accordo quadro che avrebbe l’obiettivo di semplificare la gestione e lo sviluppo dell’intera rete di accordi bilaterali.


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