Statistica delle bevande spiritose: consumo d’alcool in Svizzera leggermente diminuito
Berna 9, 24.07.2009 - In Svizzera, nell'ultimo decennio il consumo pro capite annuo di bevande alcoliche è diminuito di mezzo litro di alcool puro. Il consumo di bevande spiritose e birra è sostanzialmente stabile, mentre il consumo di vino è in costante calo.
Nel 2008 il consumo complessivo di bevande alcoliche è calato leggermente, passando da 8,8 a 8,7 litri d'alcool puro per persona. Il consumo di vino è diminuito di 0,7 litri pro capite (2008: 38,6 litri) mentre quello di sidro di 0,1 litri (2008: 1,6 litri). Anche se è aumentato di 0,6 litri pro capite (2008: 58 litri), il consumo di birra non è per contro stato in grado di incidere sulla diminuzione globale del consumo.
Come l'anno precedente, anche nel 2008 in Svizzera sono stati consumati pro capite 4 litri di bevande spiritose al 40 per cento del volume, pari a un consumo complessivo di 123 704 ettolitri al 100 per cento. Rispetto all'anno precedente risulta quindi un incremento del consumo del 2,8 per cento circa (3432 ettolitri), relativizzato però dall'aumento del numero degli abitanti.
Mentre negli ultimi dieci anni il consumo complessivo di bevande alcoliche al 100 per cento del volume è diminuito, dal 1999 il consumo pro capite di bevande spiritose al 40 per cento del volume è aumentato di 0,4 litri (1999: 3,6 litri). Questo maggior consumo è riconducibile innanzitutto ai prodotti di importazione e, in particolare, al whisky. Con 18 545 litri di alcool anidro, nel 2008 la quota di whisky sulle importazioni complessive ammontava al 22 per cento circa.
Dal 1999 i produttori svizzeri di bevande spiritose possono produrre bevande spiritose derivanti da materie prime contenenti amido, come cereali o patate, il che ha da allora reso possibile produrre whisky in Svizzera. La RFA rilascia un numero sempre maggiore di concessioni per la produzione di whisky a produttori svizzeri. Nel 2008 una dozzina di produttori ha tentato di contrastare con prodotti innovativi propri il dominio dei whisky esteri.
Dieci anni di aliquota unitaria di tassazione
Dieci anni fa, il 1° luglio 1999, è stata introdotta un'aliquota unitaria di tassazione per bevande spiritose di 29 franchi per litro al 100 per cento. La ragione di questa armonizzazione fiscale era di evitare qualsiasi discriminazione tra prodotti nazionali ed esteri. Prima di allora i prodotti ottenuti in Svizzera erano assoggettati a un'imposta di 26 franchi per litro al 100 per cento, mentre i prodotti d'importazione erano tassati al peso lordo, ciò che determinava una tassa di monopolio compresa tra i 32 e i 58 franchi per litro al 100 per cento. Con l'aliquota unitaria di tassazione, prodotti d'importazione come il whisky, il gin o la vodka sono scesi molto di prezzo, acuendo la pressione della concorrenza sul settore nazionale.
In retrospettiva, il trattamento paritario messo a punto negli ultimi anni sul mercato delle bevande spiritose ha influenzato notevolmente la produzione svizzera. Oggi le bevande spiritose nazionali costituiscono soltanto il 15 per cento circa del mercato svizzero, mentre 10 anni fa rappresentavano approssimativamente ancora il 50 per cento. Le quote di mercato perdute hanno determinato un massiccio cambiamento strutturale nel settore delle bevande spiritose, che perdura tutt'oggi.
Questa situazione si ripercuote direttamente sulla frutticoltura svizzera. Infatti dal 1960 sono scomparsi oltre 8 milioni di alberi ad alto fusto. Dei rimanenti 2,3 milioni di alberi, il 30 per cento - ovvero 800 000 alberi - dipende dalla produzione nazionale. Ciliegie, prugne e pere sono le materie prime più importanti per la produzione di bevande spiritose. Alla distillazione è destinato fino al 40 per cento dell'intero raccolto ortofrutticolo.
Indirizzo cui rivolgere domande
Informazioni: Serge Meyer, collaboratore scientifico, RFA, tel. 031 309 15 24
Con la versione elettronica del presente comunicato stampa, su www.eav.admin.ch è disponibile.
Pubblicato da
Regìa federale degli alcool (bis 12.2017)
http://www.ezv.admin.ch