Accordo di libero scambio tra Svizzera e UE: Riunione del Comitato misto a Bruxelles

Bruxelles, 02.12.2009 - Mercoledì a Bruxelles si è svolta la 55a riunione del Comitato misto dell'Accordo di libero scambio tra la Svizzera e l'Unione europea. Le delegazioni della Svizzera e dell'UE hanno confermato il buon funzionamento dell'Accordo.

L'Accordo di libero scambio tra la Svizzera e l'UE del 1972 liberalizza il commercio dei prodotti industriali e disciplina, nel relativo protocollo 2, il commercio dei prodotti agricoli trasformati. Entrambe le delegazioni hanno sottolineato l’importanza dell'Accordo quale base per le relazioni economiche. Nel 2008 il commercio di merci tra la Svizzera e l'UE ha raggiunto un volume di 280 miliardi di franchi. Il Comitato misto vigila sul buon funzionamento dell'Accordo.

Una tematica importante ha riguardato gli scambi reciproci di prodotti agricoli trasformati. Il protocollo 2 dell'Accordo di libero scambio del 1972 contiene i prezzi di riferimento e le differenze di prezzo determinanti per le misure di compensazione del prezzo all'importazione e all'esportazione di tali prodotti. I prezzi di riferimento sono esaminati e adeguati dal Comitato misto secondo i bisogni. In considerazione degli sviluppi positivi degli attuali colloqui di esperti, le delegazioni si aspettano che si giungerà entro breve a una soluzione soddisfacente per entrambe le parti in merito all'adeguamento dei prezzi di riferimento rilevanti nell'ambito del protocollo 2.

La delegazione svizzera ha segnalato l’esistenza di vari problemi nel commercio di prodotti di acciaio. La Svizzera ritiene problematiche le misure di vigilanza dell'UE nel commercio di determinati prodotti siderurgici. Considerate le brevi distanze e la stretta integrazione nelle catene europee di fornitura (supply chains), l'industria svizzera è colpita in modo eccessivo da tali misure. L'UE ha confermato che le misure di vigilanza verranno mantenute per altri tre anni e assicura alla Svizzera che le disposizioni esistenti sull'applicazione di tali misure verranno rispettate dai singoli Stati membri. La Svizzera ha sottolineato altresì le conseguenze negative, per i distributori svizzeri, delle misure antidumping dell'UE contro le viti in acciaio cinesi e ha chiesto alla Commissione europea di tenere in futuro maggiormente in considerazione gli interessi di Stati terzi come la Svizzera prima di emanare tali misure. La Commissione europea esaminerà la richiesta svizzera.

Entrambe le parti hanno valutato positivamente la conclusione di un accordo sulle agevolazioni e la sicurezza doganali, applicato provvisoriamente dal 1° luglio 2009. L’Accordo permetterà di evitare nuovi ostacoli nel commercio tra la Svizzera e l'UE.

Sono stati discussi anche il regolamento UE concernente la registrazione, la valutazione, l‘autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH) e il regolamento UE relativo alla classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze e delle miscele (CLP). La delegazione svizzera ha sottolineato il suo sostegno agli obiettivi del programma REACH/CLP, in particolare il rafforzamento della tutela dell’essere umano e dell'ambiente nei confronti dei prodotti chimici. Al tempo stesso ha espresso le sue preoccupazioni riguardo ai nuovi ostacoli al commercio derivanti da tale tutela. Entrambe le parti hanno accolto con favore i colloqui svolti nel corso dell’anno sull'eventuale avvio di trattative per una maggiore collaborazione in tale ambito.

La Svizzera ha fornito precisazioni sulla revisione in corso della legge per il rafforzamento della protezione della designazione "Svizzera" e della croce svizzera, nota come progetto "Swissness". I trattati internazionali esistenti verrebbero al tempo stesso rispettati. Se in un determinato momento si rendesse necessaria una revisione dell’ordinanza "Swiss Made" relativa agli orologi, il Consiglio federale consulterebbe per tempo la Commissione europea. Secondo quanto convenuto, la Commissione mista sugli orologi approfondirà la questione nel corso del primo semestre 2010.

È stato nuovamente affrontato il dibattito in merito alla controversia su determinate regolamentazioni fiscali a livello cantonale. La Svizzera ha riaffermato la sua posizione secondo cui tale controversia non rientra nell’ambito dell'Accordo di libero scambio e ha di nuovo chiesto che si giunga a una rapida conclusione della questione.

La delegazione dell'UE ha inoltre espresso riserve sulla nuova politica regionale della Svizzera, che prevede tra l'altro anche agevolazioni fiscali per nuovi investimenti in un numero limitato di regioni svizzere. Le delegazioni hanno constatato che la politica regionale svizzera e europea perseguono obiettivi simili e hanno preso atto del colloquio di esperti tenutosi recentemente a Berna.

Le due delegazioni hanno altresì fatto il punto della situazione sulle questioni doganali, gli accordi di libero scambio con Stati terzi, la collaborazione in materia di concorrenza e il contributo svizzero all'allargamento per i nuovi Paesi membri dell'UE. Sono state discusse anche le trattative in corso nei settori dell'elettricità, dell'agricoltura, della sicurezza alimentare e dei prodotti nonché della sanità pubblica .

Il prossimo incontro del Comitato misto sull’Accordo di libero scambio si terrà a Bruxelles nell'autunno 2010.


Indirizzo cui rivolgere domande

Daniel Klingele, Missione della Svizzera presso l’UE, tel. 0032 2 286 13 29
Tilman Renz, Ufficio dell'integrazione DFAE/DFE, tel. 0041 31 322 26 40


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Ufficio dell'integrazione DFAE/DFE (UI) - a partire dal 1.1.2013 nel DFAE
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