Regolamentazione bilaterale tra la Svizzera e l’Unione europea sulle uve provenienti dalla zona frontaliera ginevrina

Berna, 09.12.2009 - A partire dal 2010 i vitivinicoltori ginevrini potranno nuovamente trasformare uve provenienti da regioni ben definite della zona frontaliera francese in vini a denominazione «AOC Genève». Il Comitato misto per l'accordo sull'agricoltura tra la Svizzera e la Comunità europea, riunitosi per la sua nona seduta, ha approvato la rispettiva regolamentazione internazionale. La seduta del Comitato misto era dedicata, oltre all'analisi del commercio bilaterale, allo sviluppo dell'accordo agricolo.

Il 19 novembre 2009 la Svizzera e la Comunità europea (CE) si sono incontrate per la seduta annuale del Comitato misto per l'agricoltura. Esso è responsabile dell'amministrazione e della regolare applicazione dell'accordo agricolo del 1999.

Nel corso della seduta, che era all'insegna del varo di una soluzione per la denominazione di provenienza dei vini prodotti con uve delle zone franche ginevrine, il Comitato misto ha dato la sua approvazione di principio alla nuova regolamentazione. Nel frattempo, un'ultima valutazione giuridica da parte della CE ha avuto esito positivo e il documento ha potuto essere firmato. Grazie all'adeguamento dell'accordo, dal 2010 i vitivinicoltori ginevrini potranno trasformare le uve provenienti da regioni ben definite della zona frontaliera francese in vini a denominazione «AOC Genève». Le regioni devono rientrare geograficamente e climaticamente nei vigneti ginevrini. Dopo lunghi negoziati, questa prassi applicata da generazioni viene finalmente convalidata in una regolamentazione internazionale.

Nel quadro della nona seduta le Parti hanno constatato che l'accordo agricolo è tuttora applicato in modo ineccepibile con conseguente agevolazione degli scambi commerciali tra le Parti. Il fatto che, dalla sua entrata in vigore, le esportazioni svizzere verso la CE siano raddoppiate è la dimostrazione dell'efficace applicazione dell'accordo agricolo. Nello stesso periodo le importazioni dalla CE sono aumentate del 40 per cento. Da un confronto con l'anno precedente emerge che nel 2008 le esportazioni dalla Svizzera sono cresciute del 7 per cento e le importazioni dallo spazio europeo hanno fatto segnare un incremento del 5 per cento. Gli aumenti maggiori si registrano per le esportazioni di bevande, in particolare di caffè, tè e bibite zuccherate. Dall'entrata in vigore dell'accordo il volume degli scambi agricoli tra le Parti è aumentato globalmente del 55 per cento.

La Svizzera e l'UE hanno concordato sul fatto che l'accordo deve essere costantemente aggiornato e adeguato alle nuove circostanze. Hanno pertanto convenuto di abolire al più presto i controlli alla frontiera nei settori della salute dei vegetali e degli alimenti per animali. Le Parti hanno discusso dell'imminente iscrizione delle varietà svizzere nel catalogo delle varietà della CE per le sementi nonché di dettagli concernenti l'armonizzazione delle norme d'importazione per i prodotti biologici provenienti da Paesi terzi. Hanno infine preso la decisione di principio di adeguare l'accordo quale conseguenza dello sviluppo della legislazione comunitaria nel settore del vino e dei distillati.


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Informazioni: Jacques Chavaz, Capo della Delegazione svizzera,
Direttore suppl. dell'Ufficio federale dell'agricoltura, tel. 031 322 25 02


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