Commissione internazionale per la caccia alle balene (IWC): la Svizzera partecipa alla 62a sessione annuale

(Ultima modifica 10.06.2010)

Berna, 08.06.2010 - Il Dipartimento federale dell’economia (DFE) ha conferito alla delegazione svizzera il mandato per la 62a sessione annuale della Commissione internazionale per la caccia alle balene (IWC). La sessione si svolgerà ad Agadir (Marocco) dal 21 al 25 giugno 2010.

La Commissione internazionale per la caccia alle balene (IWC) è da diversi anni fortemente polarizzata e tali posizioni contrastanti bloccano l'andamento degli sviluppi. Da un lato dal 1986 vige una moratoria sulla caccia commerciale alle balene, dall'altro lato diverse nazioni che praticano la caccia alle balene, come l'Islanda o la Norvegia, non sono vincolate a tale moratoria o altre nazioni, come il Giappone, praticano una caccia alle balene a scopi scientifici in misura sproporzionata. Nel 2007, in occasione della 59a sessione annuale si è quindi deciso di trovare un compromesso che regolamentasse i temi scottanti quali la caccia alle balene per scopi commerciali, la caccia alle balene per scopi scientifici e le zone protette. Diversi gruppi di lavoro presenteranno quindi in Marocco le loro proposte.

La Svizzera sostiene le proposte che prevedono un'apertura limitata e periodica delle acque costiere allo sfruttamento di determinate balene, a condizione che vi sia la prova scientifica di uno sfruttamento sostenibile e controllato di una determinata specie. Per tutte le altre specie deve continuare a essere applicata la moratoria. La caccia alle balene per scopi scientifici condotta secondo le attuali condizioni deve essere vietata. Questa proposta comporterebbe una riduzione della caccia alle balene in tutto il mondo. 

La Svizzera vorrebbe inoltre estendere il raggio di intervento dell'IWC ai cosiddetti "piccoli cetacei" (ad es. narvalo, beluga, delfino maggiore). Così facendo, l'IWC potrebbe in futuro disciplinare lo sfruttamento di circa 90 specie di cetacei, invece delle odierne 34. La Svizzera appoggia anche la creazione di nuove aree di protezione per le balene, a condizione che le richieste siano scientificamente fondate e, in linea di principio, godano del sostegno di tutti i Paesi rivieraschi.

Attualmente le balene non sono solo minacciate dalla caccia, bensì anche da fattori ambientali negativi. La Svizzera sostiene pertanto i lavori di ricerca concernenti i fattori ambientali dannosi per le balene ed è pronta a fornire il suo contributo per la riduzione delle sostanze nocive.

La Convezione internazionale che regola la caccia alla balena persegue l'obiettivo di proteggere le popolazioni di balene minacciate di estinzione, ma anche quello di garantire lo sfruttamento sostenibile di altre popolazioni di balene. Su circa 140 Stati costieri, 78 sono nel frattempo membri dell'IWC. A questi si aggiungono dieci Paesi senza sbocchi sul mare come la Svizzera.

La Svizzera sarà rappresentata ad Agadir da Bruno Mainini, Ufficio federale di veterinaria, e da Martin Krebs, Direzione politica V, Sezione degli affari ambientali internazionali, DFAE. Bruno Mainini fornirà un riassunto della sessione nel blog dell'UFV: blog.bvet.admin.ch (in tedesco e francese).


Indirizzo cui rivolgere domande

Marcel Falk, Comunicazione, Ufficio federale di veterinaria,
tel. +41 31 323 84 96



Pubblicato da

Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca
http://www.wbf.admin.ch

https://www.admin.ch/content/gov/it/start/dokumentation/medienmitteilungen.msg-id-33547.html