Consiglio GAI a Lussemburgo: piano d’azione contro la migrazione illegale

Berna, 26.04.2012 - Gli Stati Schengen intendono combattere la migrazione illegale adottando varie misure. Giovedì il Consiglio dei ministri di giustizia e degli interni ha discusso un piano d’azione in materia. La consigliera federale Simonetta Sommaruga, capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP), si è detta favorevole a una strategia comune, ritenendo che un approccio coordinato è anche nell’interesse della Svizzera.

Già nel dicembre 2011 i ministri degli Stati Schengen si erano occupati della migrazione illegale e delle sue ripercussioni sugli Stati UE. In occasione dell'incontro di Lussemburgo, la presidenza danese ha presentato un piano d'azione indicante sei settori strategici nei quali occorrono ulteriori sforzi per prevenire la migrazione illegale.

Il piano d'azione è teso ad arginare la migrazione illegale alla frontiera tra la Grecia e la Turchia, a migliorare la gestione delle frontiere esterne e a combattere l'uso abusivo delle vie di migrazione legali. Intende inoltre migliorare la cooperazione con gli Stati di transito e di provenienza, in particolare per quanto riguarda la prassi delle riammissioni e la gestione dei flussi migratori in loco. Vanno inoltre combattuti gli abusi della libertà di viaggio in seno all'UE.

Il piano d'azione comune costituisce la base per una serie di misure concrete che gli Stati UE intendono adottare di comune accordo. La consigliera federale Sommaruga si è detta favorevole a tale strategia, rilevando come la credibilità della politica di asilo dipenda dalla fermezza nel combattere la migrazione illegale e gli abusi in materia di asilo.

Durante l'incontro, la presidenza danese ha inoltre informato sullo stato dei lavori per l'introduzione del sistema SIS II, che sarà operativo nel primo trimestre 2013.

Ai margini dell'incontro, la consigliera federale Sommaruga ha infine informato i suoi omologhi, la presidenza danese e la Commissione UE sulla decisione del Consiglio federale di avvalersi della clausola di salvaguardia nei confronti degli Stati UE-8.


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