La Svizzera e gli USA pubblicano la dichiarazione sull’applicazione della FATCA

Berna, 21.06.2012 - In data odierna la Svizzera e gli USA hanno pubblicato una dichiarazione congiunta sull’applicazione della normativa fiscale statunitense FATCA. Nei prossimi mesi dovrebbero essere negoziati i dettagli. Dapprima il Consiglio federale approverà il mandato per negoziare un accordo interstatale, che dovrebbe aumentare la certezza del diritto per gli istituti finanziari interessati e ridurre il dispendio per l’attuazione.

Con la «Foreign Account Tax Compliance Act» (FATCA), posta in vigore il 18 marzo 2010, gli Stati Uniti vogliono fare in modo che tutti i conti che persone assoggettate a imposta negli Stati Uniti detengono all'estero siano tassati. Sostanzialmente la normativa FATCA esige che gli istituti finanziari esteri (Foreign Financial Institutions, FFI) concludano con le autorità fiscali statunitensi un accordo FATCA che li obblighi a notificare i conti statunitensi. Per poter procedere a una tale notifica, l'istituto finanziario deve disporre del consenso del cliente. Il rifiuto del consenso del cliente è considerato mancanza di cooperazione. Per questo cliente l'istituto finanziario deve prelevare il 30 per cento su tutti i pagamenti provenienti dagli Stati Uniti.

L'applicazione di queste disposizioni genera a livello mondiale un elevato dispendio e insicurezze dal punto di vista giuridico. Il rifiuto da parte della Svizzera di applicare la FATCA esporrebbe la piazza finanziaria a gravi svantaggi. La proibitiva imposta alla fonte del 30 per cento su tutti i pagamenti provenienti dagli USA e la probabile conseguenza che, a medio termine, istituti finanziari esteri chiudano le loro relazioni d'affari con gli istituti finanziari svizzeri, comporterebbero l'esclusione dal più importante mercato dei capitali mondiale.

I parametri della dichiarazione sottoscritta in data odierna si basano su un modello sviluppato dalla Svizzera e dal Giappone con gli USA, che soddisfa i bisogni di entrambi i Paesi. Diversamente dal modello di attuazione dei cinque grandi Paesi dell'Unione Europea (Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Spagna) lo scambio di dati non dovrebbe avvenire tramite una raccolta di dati centrale dello Stato, ma direttamente dagli istituti finanziari all'autorità fiscale statunitense.

Nel quadro di un accordo interstatale possono essere previste semplificazioni. La dichiarazione congiunta persegue le seguenti facilitazioni:

  • determinati istituti finanziari, quali assicurazioni sociali, casse pensioni e assicurazioni di cose, dovrebbero essere esclusi dal campo d'applicazione della FATCA (le cosiddette «exempt FFI»);
  • determinati istituti finanziari, attivi soprattutto a livello locale o regionale, sono definiti compatibili con la FATCA («deemed compliant FFI»);
  • gli istituti finanziari non sono tenuti a notificare i clienti che non cooperano, effettuare una trattenuta fiscale o chiudere il conto. Nei confronti di tali clienti, le autorità fiscali statunitensi possono chiedere l'assistenza amministrativa mediante una domanda raggruppata;
  • per gli istituti finanziari svizzeri devono essere pure previste altre facilitazioni riguardo, ad esempio, all'identificazione di clienti esistenti quali persone statunitensi.

I negoziati tra la Svizzera e gli USA sulla regolamentazione di questioni fiscali pendenti del passato continuano. L'obiettivo è di raggiungere un'intesa entro fine anno.


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Mario Tuor, Responsabile Comunicazione, Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali (SFI),
+41 31 322 46 16, mario.tuor@sif.admin.ch



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