La revisione della legge sulla pianificazione del territorio garantisce un uso più parsimonioso del suolo

Ittigen, 07.01.2013 - Il 3 marzo 2013 il Popolo svizzero si esprimerà sulla revisione della legge sulla pianificazione del territorio. Come ha illustrato oggi a Berna Doris Leuthard, Capo del DATEC, il Consiglio federale raccomanda di accettare le modifiche di legge. La revisione mira a ridurre l'estensione delle zone edificabili sovradimensionate e a sfruttare meglio le attuali riserve di terreni edificabili. Sarà così possibile frenare il consumo eccessivo di suolo e lottare contro la speculazione edilizia. La revisione garantisce uno sviluppo compatto degli insediamenti e consente di mantenere l'attrattiva della Svizzera come luogo di domicilio e di lavoro.

La revisione della legge sulla pianificazione del territorio mira a una distinzione netta tra zone edificabili e zone non edificabili. Ha per obiettivo uno sviluppo più compatto degli insediamenti, il migliore utilizzo delle aree dismesse presenti nelle zone edificabili e una riduzione dell'estensione delle zone edificabili sovradimensionate. Con la nuova legge si ribadisce il principio secondo cui le dimensioni delle zone edificabili devono corrispondere al fabbisogno prevedibile per 15 anni: laddove sono molto più estese, occorrerà ridurle, ossia riconvertirle. Dove si prevede una crescita della popolazione e l'insediamento di nuove aziende, possono però anche essere definite nuove zone edificabili.

È importante procedere con moderazione nel definire le zone edificabili, in quanto la presenza di riserve sovradimensionate favorisce la dispersione degli insediamenti. Questo sviluppo fa aumentare il consumo del suolo e danneggia il paesaggio, compromettendo la sua attrattiva per il turismo e l'agricoltura. "La revisione consente di frenare il consumo eccessivo di suolo e di evitare costi elevati per raccordare gli insediamenti sparsi alla rete viaria e alle condotte d'acqua e di energia elettrica", ha dichiarato oggi la Consigliera federale Doris Leuthard davanti ai media. In queste zone, tali costi sono spesso doppi rispetto ad altre regioni, gravando in modo sproporzionato sui contribuenti. La revisione della legge sulla pianificazione del territorio contrasta quest'evoluzione negativa "permettendo di mantenere l'attrattiva della Svizzera come luogo di domicilio e di lavoro", ha sottolineato la Consigliera federale Leuthard.

La revisione sostiene inoltre i Comuni nel loro intento di migliorare la disponibilità di terreni edificabili. In realtà questi non mancano, ma spesso si trovano in località inadeguate o rimangono inutilizzati; ne consegue che ai margini degli insediamenti nuovi terreni devono essere assegnati alle zone edificabili. La revisione consente ai Cantoni e ai Comuni di adottare misure volte a utilizzare in modo più efficiente i terreni edificabili, ad esempio attraverso lo strumento della ricomposizione particellare. In tal modo, attraverso permute e nuovi raggruppamenti, i fondi caratterizzati da una frammentazione sfavorevole possono ottenere una nuova configurazione, idonea all'edificazione. Questo strumento è già oggi sfruttato da numerosi Cantoni.

Un fondo che viene azzonato come terreno edificabile aumenta notevolmente di valore. La revisione prevede che in futuro i Cantoni e i Comuni ricevano almeno il 20 percento di questo plusvalore quando il fondo azzonato è venduto, o edificato, e il proprietario ha realizzato il guadagno. La tassa sul plusvalore è la logica controparte per le indennità che devono essere versate in caso di riconversione. La tassa sul plusvalore ha dato risultati positivi in diversi Cantoni: Basilea Città, Ginevra, Neuchâtel e Turgovia infatti prevedono già questo tipo di compensazione. Nei Cantoni di Berna, Glarona, Obvaldo e dei Grigioni, i Comuni possono assicurarsi parte del valore aggiunto stipulando contratti con i proprietari.

Controprogetto indiretto all'«Iniziativa per il paesaggio»

L'attuazione della revisione avviene gradualmente: i Cantoni hanno cinque anni di tempo per illustrare, attraverso l'adeguamento del rispettivi piani direttori, se le zone edificabili situate sul loro territorio soddisfano i requisiti fissati. In seguito occorre adeguare i piani di utilizzazione dei Comuni, un processo che, in base alle esperienze maturate in passato, può durare diversi anni. Da ultimo devono essere adeguate le zone edificabili. Quanto più la situazione in un Cantone è complessa, tanto più tempo richiederà l'eventuale processo di riconversione. In simili casi l'attuazione della nuova legge potrà durare fino a 20 anni. La ripartizione dei compiti tra Confederazione, Cantoni e Comuni, che ricalca una struttura federalistica, non subirà modifiche. La pianificazione del territorio rimarrà in primo luogo di competenza dei Cantoni e dei Comuni.

La revisione della legge sulla pianificazione del territorio è un controprogetto indiretto all'Iniziativa per il paesaggio, la quale chiede che, per 20 anni, la superficie totale delle zone edificabili in Svizzera non aumenti. Dopo l'adozione da parte del Parlamento della revisione della legge sulla pianificazione del territorio, l'Iniziativa per il paesaggio è stata ritirata a condizione che la revisione entri effettivamente in vigore. In caso contrario, l'Iniziativa sarà sottoposta al voto popolare. A giudizio del Consiglio federale e del Parlamento, essa è troppo rigida poiché impedirebbe a numerosi Cantoni di procedere ai necessari azzonamenti, con conseguenze negative per lo sviluppo economico. L'Iniziativa per il paesaggio favorirebbe inoltre i Cantoni che hanno creato zone edificabili troppo estese, penalizzando quelli che hanno proceduto ad azzonamenti moderati. "Per questo motivo il Consiglio federale respinge l'Iniziativa per il paesaggio", ha dichiarato oggi a Berna Doris Leuthard. "La revisione della legge sulla pianificazione del territorio propone soluzioni migliori. Il Consiglio federale raccomanda all'elettorato svizzero di accettarla."


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