Il FMI riconosce la politica economica della Svizzera incentrata sulla stabilità

Berna, 18.03.2013 - In occasione del suo ultimo esame, il Fondo monetario internazionale (FMI) ha attestato alla Svizzera una politica finanziaria e monetaria incentrata sulla stabilità. Per l'anno in corso prevede che la crescita registri soltanto un lieve aumento. Secondo il FMI per la Svizzera i rischi continuano a risiedere negli sviluppi della zona euro e nella politica di bilancio di grandi Paesi industrializzati. Il FMI raccomanda alla Banca nazionale svizzera (BNS) di mantenere il tasso di cambio minimo di 1.20 franchi per un euro. Riconosce i progressi compiuti nell’ambito della regolamentazione e nella vigilanza dei mercati finanziari e sostiene le misure adottate dalla metà del 2012 per affrontare i rischi nel mercato ipotecario e immobiliare.

Secondo gli esperti del FMI la Svizzera ha reagito meglio di quanto previsto alla rivalutazione del franco e alla debolezza della domanda sui mercati dell'esportazione. Tuttavia, gli effetti ritardati della forza del franco si avvertono ancora chiaramente in alcuni settori. Le prospettive di crescita per l'anno in corso e per il 2014 rimangono pertanto modeste. Il FMI prevede che il tasso d'inflazione ritornerà a valori positivi all'inizio del 2014.

Alla luce di quanto precede, il FMI sostiene il tasso di cambio minimo della Banca nazionale svizzera (BNS) di 1.20 franchi per un euro. Secondo il FMI questo tasso di cambio deve essere mantenuto finché la ripresa economica non è pienamente garantita  e si riscontrano rischi d'inflazione. Sempre secondo il FMI, nel caso di ulteriori apprezzamenti del franco, la BNS dovrebbe introdurre tassi d'interesse negativi sulle riserve eccedentarie presso la BNS delle banche commerciali. In caso di un aumento dei rischi legati al totale di bilancio della BNS, il FMI raccomanda ulteriori sforzi per aumentare i mezzi propri della Banca nazionale. 

Il FMI riconosce l'importanza fondamentale del freno all'indebitamento per il mantenimento della disciplina di bilancio e la riduzione del debito pubblico. Tuttavia, il FMI è dell'avviso che, se il freno all'indebitamento lo consente, nella situazione attuale sarebbe giustificata una politica di bilancio più espansiva.

Gli esperti del Fondo monetario sostengono le misure adottate dalle autorità svizzere per affrontare gli sviluppi sul mercato ipotecario e immobiliare. Secondo il FMI le autorità devono essere pronte ad attuare ulteriori misure, qualora i rischi in questo settore dovessero aumentare ulteriormente.

Infine, il FMI riconosce i rapidi progressi compiuti nell’ambito nella regolamentazione dei mercati finanziari, soprattutto nel settore delle banche e delle assicurazioni, conformemente alle iniziative internazionali. Secondo il FMI sono necessari ulteriori progressi nella collaborazione con autorità estere per sviluppare piani per la liquidazione transfrontaliera di grandi istituti. Il Fondo monetario rinvia inoltre alla necessità di una severa costante verifica dei modelli interni da parte delle autorità di vigilanza e di una maggiore trasparenza nella ponderazione dei rischi degli attivi delle grandi banche.

Dall'8 al 18 marzo 2013 la delegazione del FMI ha effettuato l’esame annuale della Svizzera  a Berna e a Zurigo. La valutazione regolare della situazione economica e finanziaria dei suoi Stati membri nel quadro della cosiddetta consultazione dell’articolo IV costituisce un elemento centrale dell’attività di vigilanza del FMI sulla politica economica.


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