Il Consiglio federale consente alle banche di procedere alla risoluzione della controversia fiscale con gli USA

Berna, 29.05.2013 - Il Consiglio federale intende creare le basi legali per risolvere la controversia fiscale con gli Stati Uniti d’America. In occasione della sua seduta odierna ha licenziato all’attenzione del Parlamento il relativo disegno, che permetterà alle banche di convenire d’intesa con il Dipartimento di giustizia statunitense (DoJ) una regolamentazione del passato. Questa soluzione permette di ripristinare la pace giuridica senza che sia necessario creare norme con effetto retroattivo o adottare misure eccezionali.

Il messaggio concernente la legge federale sulle misure per agevolare la soluzione della controversia fiscale tra le banche svizzere e gli Stati Uniti d'America sarà discusso da entrambe le Camere durante la prossima sessione estiva nel quadro di una procedura speciale dopodiché la legge entrerà in vigore. L'urgenza è motivata dall'indisponibilità degli Stati Uniti d'America ad attendere ulteriormente una regolarizzazione del passato delle banche svizzere. La nuova legge è limitata a un anno.

Con la base legale proposta, il Consiglio federale adempie alla propria responsabilità nei confronti della piazza finanziaria, delle banche, dei loro collaboratori e clienti nonché di terzi che hanno esercitato un'attività analoga connessa a tali relazioni d'affari. Se le banche non venissero autorizzate alla collaborazione con le autorità statunitensi, non sarebbe da escludere l'apertura di altre inchieste penali o azioni nei confronti di istituti bancari. Questa situazione provocherebbe il perdurare di un clima di insicurezza per la piazza finanziaria.

Chiudere con il passato

In virtù della nuova base legale, tutte le banche che intendono regolarizzare le loro relazioni con le autorità statunitensi possono collaborare con il Dipartimento di giustizia statunitense (DoJ) conformemente alle sue indicazioni e quindi porre fine alla controversia.

La legge licenziata dal Consiglio federale autorizza le banche a collaborare con le autorità statunitensi e a fornire loro le informazioni necessarie alla salvaguardia dei loro intereressi. Si tratta in particolare di informazioni concernenti relazioni d'affari con soggetti statunitensi e dati su persone coinvolte negli affari statunitensi delle banche in questione. L'autorizzazione non comprende i dati di clienti e le informazioni sul conto. La pubblicazione di questi ultimi avviene unicamente nel quadro di una procedura di assistenza amministrativa, sulla base di una convenzione per evitare le doppie imposizioni valida.

Massima protezione dei collaboratori

Le banche che cooperano con il DoJ sono obbligate dalla legge a provvedere alla massima protezione dei loro collaboratori. La protezione comprende l'obbligo di informare in anticipo, la salvaguardia dei diritti all'informazione dei collaboratori, l'obbligo di assistenza fondato sul diritto del lavoro come pure la protezione dalle discriminazioni e dai licenziamenti. Le banche e i loro rappresentanti sono vincolati per legge a concludere con le pertinenti associazioni del personale un accordo che soddisfi questi requisiti minimi.


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