Il consigliere federale Didier Burkhalter rappresenta la Svizzera nella riunione del Consiglio dei ministri OSCE a Kiev, a pochi giorni dall’inizio della presidenza svizzera dell’OSCE

Berna, 04.12.2013 - Il consigliere federale Didier Burkhalter parteciperà alla riunione del Consiglio dei ministri dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) in programma il 5 e 6 dicembre a Kiev. Questa conferenza di due giorni, che vedrà riuniti i ministri degli esteri dei 57 Paesi dell’OSCE, rappresenta l’evento culmine della presidenza OSCE dell’Ucraina e segna il passaggio di consegne alla Svizzera, che assumerà la presidenza dell’Organizzazione a partire dal 1° gennaio 2014. Con la presidenza OSCE 2014, la Svizzera rafforzerà il proprio impegno a favore della stabilità in Europa, nelle regioni confinanti e nel mondo.

Come di consueto, anche nel 2013 la riunione del Consiglio dei ministri, organo direttivo e decisionale centrale dell’OSCE, si svolgerà nel Paese che detiene la presidenza: il 5 e 6 dicembre i ministri degli esteri dei 57 Stati che aderiscono all’OSCE s’incontreranno a Kiev, la capitale dell’Ucraina.

La conferenza di Kiev assume per la Svizzera un significato particolare, poiché costituisce l’ultimo evento ufficiale di rilievo della presidenza ucraina dell’OSCE in vista del passaggio di consegne alla Svizzera il 1° gennaio 2014. Il consigliere federale Didier Burkhalter, capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), parteciperà dunque in duplice veste alla conferenza di Kiev: come ministro degli esteri della Svizzera e come futuro presidente dell’OSCE. In questa seconda veste, durante la seduta conclusiva del Consiglio dei ministri di quest’anno in programma venerdì, terrà il discorso di presidente entrante, nel quale illustrerà anche le priorità della presidenza svizzera.

Seguendo il filo conduttore «Costruire una comunità di sicurezza al servizio della gente», la Svizzera intende perseguire tre obiettivi durante la sua presidenza dell’OSCE:

  • promuovere la sicurezza e la stabilità: con gli strumenti del dialogo e dell’instaurazione di un clima di fiducia la Svizzera intende fornire un contributo alla risoluzione dei conflitti, in particolare nei Balcani occidentali e nel Caucaso meridionale. Sosterrà inoltre gli accordi volti a promuovere la trasparenza e le riforme delle forze di sicurezza;
  • migliorare le condizioni di vita delle persone: la Svizzera intende operare affinché tutti gli Stati OSCE onorino gli impegni assunti a favore della tutela e del rispetto dei diritti dell’uomo (in particolare prevenzione delle torture, diritti dell’uomo nella lotta al terrorismo, elezioni libere e democratiche, protezione dei difensori dei diritti dell’uomo e rispetto dei diritti delle persone appartenenti a minoranze nazionali). Si adopererà inoltre affinché nella regione si possa lavorare in modo più efficiente nella prevenzione e nella gestione delle catastrofi naturali;
  • rafforzare la capacità di azione dell’OSCE: la Svizzera sostiene il processo di riforma in atto per velocizzare e rendere più efficiente l’intervento dell’OSCE in caso di crisi, per esempio potenziando ulteriormente le capacità di mediazione. Durante la presidenza OSCE, la Svizzera si adopererà inoltre per coinvolgere la società civile e i giovani.


Riunione del Consiglio dei ministri 2014 a Basilea

Nel quadro della presidenza OSCE della Svizzera, primo Paese a coprire questo incarico per la seconda volta (la prima nel 1996), la riunione del Consiglio dei ministri 2014 si terrà a Basilea a inizio dicembre. Assumendo la presidenza OSCE, la Svizzera rafforza il proprio impegno a favore della stabilità in Europa, nelle regioni limitrofe e nel mondo, attuando una delle sue priorità strategiche in materia di politica estera. L’elaborazione congiunta di un programma di lavoro tra Svizzera e Serbia, Stato che assumerà la presidenza OSCE nel 2015, rappresenta un’innovazione. Questo schema di presidenza consecutivo e coordinato contribuirà a rafforzare la continuità delle attività OSCE, fermo restando che la Svizzera, nel 2014, e la Serbia, nel 2015, condurranno la presidenza ciascuna sotto la propria responsabilità.


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