Fissare nella legge gli obiettivi di politica aeronautica

Berna, 20.05.2009 - I principi guida del Consiglio federale contenuti nel Rapporto sulla politica aeronautica devono essere fissati nella legge e l'attività di vigilanza della Confederazione deve essere precisata. Il Consiglio federale ha trasmesso al Parlamento il Messaggio sulla prima revisione parziale della legge sulla navigazione aerea. Temi centrali del progetto sono il finanziamento dei servizi di gestione del traffico aereo, una tassa di sorveglianza per l'aviazione civile e l'attribuzione di maggiori competenze all'Agenzia europea per la sicurezza aerea.

Nel Rapporto sulla politica aeronautica del 2004, il Consiglio federale aveva definito gli obiettivi del settore aeronautico svizzero. Quest'ultimo deve garantire uno standard di sicurezza elevato e un collegamento ottimale della Svizzera con i maggiori centri europei e di altri continenti. Con una prima revisione parziale della legge sulla navigazione aerea, il Consiglio federale intende attuare i principi guida enunciati nel Rapporto sulla politica aeronautica e adeguare le basi legali su cui poggia l'attività di vigilanza dell'Ufficio federale dell'aviazione civile (UFAC). Le attività dell'Ufficio aventi rilevanza sulla sicurezza devono essere finanziate in misura maggiore dall'aviazione commerciale.

Puntare alla "best practice"

Nell'aviazione svizzera si applicano ormai da tempo le norme armonizzate a livello internazionale, che corrispondono alle regole tecniche riconosciute e garantiscono un sufficiente livello di sicurezza. Un livello di sicurezza ancora maggiore richiede norme che corrispondono al cosiddetto stato della tecnica (best practice), che si basa su conoscenze scientifiche comprovate. Nell'interesse dell'elevato standard di sicurezza auspicato, in futuro, per l'aviazione svizzera dovranno valere in misura maggiore norme che corrispondono allo stato della tecnica. Il presupposto è che vi sia un margine di manovra a livello legislativo e che le norme siano oggettivamente opportune ed economicamente sostenibili.

Aumentare il grado di copertura dei costi

La politica e il Controllo federale delle finanze hanno a più riprese rimproverato all'UFAC un grado di copertura dei costi troppo basso. Nel 2007, l'Ufficio ha indicato di aver bisogno di 44 posti di lavoro supplementari per poter assicurare a lungo termine lo svolgimento dei propri compiti di vigilanza sulla sicurezza dell'aviazione svizzera. Il Consiglio federale ha riconosciuto, in linea di principio, il fabbisogno di posti supplementari, ma in una prima fase ne ha autorizzati solamente 20, a condizione che il loro finanziamento non avesse incidenza sul bilancio dello Stato. Attraverso un adeguamento dell'ordinanza sugli emolumenti, l'Ufficio ha potuto soddisfare questa condizione. Per coprire le spese relative agli altri 24 posti, è prevista l'introduzione di una tassa di sorveglianza, pari a circa 5 milioni di franchi all'anno.

La tassa dovrà essere pagata dall'aviazione commerciale, vale a dire dalle compagnie aeree, dagli aeroporti, dalle impresse di produzione e di manutenzione, dalle scuole di volo e dalle imprese che forniscono i servizi di assistenza a terra, di catering e di trasporto di merci. Saranno invece esentati dal pagamento di questa tassa i piloti e i proprietari di aeromobili. In rapporto al numero di passeggeri decollati dagli aeroporti nazionali nel 2008, ciò corrisponde a circa 13 centesimi per persona. Gli effetti sulle singole imprese dipendono dalle dimensioni di queste ultime.

Posizionare in maniera ottimale i servizi di gestione del traffico aereo

L'attuale regolamentazione delle tasse messe in conto dai servizi di gestione del traffico aereo per i decolli e gli atterraggi agli aeroporti svizzeri, nonché per il sorvolo del territorio nazionale, comporta sovvenzioni incrociate indesiderate. Per esempio, i proventi dell'attività di gestione del traffico aereo all'aeroporto di Zurigo hanno un grado di copertura dei costi superiore al 100 per cento e servono a finanziare il deficit che questo servizio produce negli aeroporti regionali. Un ulteriore onere per il servizio svizzero di gestione del traffico aereo Skyguide è dovuto al fatto che fornisce prestazioni in Germania, Austria e Italia, per le quali è solo parzialmente rimunerato.

Per ridurre le sovvenzioni incrociate fra gli aerodromi, i costi relativi alla gestione del traffico aereo non potranno in futuro essere uguali dappertutto, ma dovranno essere scaglionati in gruppi. È quindi prevista una suddivisione degli aerodromi in tre categorie: aeroporti nazionali, aerodromi regionali e altri aerodromi. All'interno di ciascuna categoria si applicheranno le stesse basi di calcolo per le tasse relative alla gestione del traffico aereo, Saranno escluse sovvenzioni incrociate fra le diverse categorie. Per compensare l'insufficiente copertura finanziaria della gestione del traffico aereo negli aerodromi regionali, il Consiglio federale intende utilizzare una parte dei proventi dell'imposta sul cherosene. La modifica della Costituzione che dovrà consentire di utilizzare nel settore dell'aviazione gli introiti delle imposte sul carburante per aerei sarà votata dal Popolo nel prossimo autunno.

Per favorire la competitività internazionale del servizio svizzero di gestione del traffico aereo, il Consiglio federale propone inoltre di compensare il deficit derivante a Skyguide per l'attività svolta all'estero, che ammonta a 44 milioni di franchi annui. Poiché si prevede di trasferire nuovamente a Skyguide i costi di partecipazione all'organizzazione europea di gestione del traffico aereo, pari a 18 milioni di franchi, e i compiti di vigilanza svolti dall'UFAC, a conti fatti ne risultano per la cassa federale spese supplementari per 26 milioni di franchi. L'assunzione di questi costi è una soluzione transitoria che rimarrà valida per un periodo massimo di nove anni, ossia finché non potrà essere raggiunta un'intesa con i Paesi limitrofi oppure finché la questione non sarà regolamentata in modo definitivo nel quadro della riorganizzazione su scala europea della gestione del traffico aereo. Inoltre dovrà essere permesso a Skyguide di creare società affiliate, per potersi posizionare al meglio nell'ambito della riorganizzazione della gestione del traffico aereo in Europa.

Da dicembre 2006, la Svizzera fa parte dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea (AESA). L'AESA è responsabile dell'ammissione e della manutenzione di aeromobili e parti di aeromobile, e ne i prossimi anni estenderà le proprie competenze alle operazioni di volo, alla formazione dei piloti e alla gestione del traffico aereo e agli aeroporti. Una nuova ordinanza contiene, fra l'altro, disposizioni che consentono all'Ue, su mandato dell'AESA, di multare le imprese che non rispettano le prescrizioni. Al Consiglio federale dovrà ora essere attribuita la competenza di prevedere simili clausole sanzionatorie nell'attuazione delle norme internazionali.


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Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni
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