La Svizzera partecipa al distaccamento avanzato per la missione ONU in Siria

Berna, 18.04.2012 - Il Consiglio federale ha deciso mercoledì di partecipare con un massimo di sei osservatori militari disarmati al distaccamento avanzato della missione ONU per vigilare sull’armistizio in Siria. In questo modo la Svizzera fa seguito alla richiesta delle Nazioni Unite

Nella sua risoluzione del 14 aprile 2012, il Consiglio di sicurezza dell'ONU ha deciso di inviare un distaccamento avanzato per una futura missione di osservazione volta a vigilare sull'armistizio in Siria. Oltre che ad altri Stati, l'ONU ha chiesto anche alla Svizzera di partecipare a questa missione preparatoria. Concretamente si tratta di inviare al massimo sei militari svizzeri già in servizio nell'Organismo dell'ONU incaricato della sorveglianza della tregua in Palestina (UN Truce Supervision Organisation UNTSO).

Conformemente alla legge militare e alla relativa risoluzione delle Nazioni Unite, il Consiglio federale ha approvato la richiesta dell'ONU e deciso di partecipare. La Svizzera ha un interesse non solo umanitario, ma anche economico e di politica di sicurezza e di migrazione affinché la situazione in Siria e in tutta la regione possa stabilizzarsi il più rapidamente e durevolmente possibile, nel rispetto dei diritti dell'uomo e del diritto internazionale. La decisione di un armistizio e del suo controllo da parte dell'ONU è quindi un primo passo importante.  

Con l'invio degli osservatori militari disarmati la Svizzera intende apportare il proprio contributo al riguardo. La domanda dell'ONU mostra inoltre che la Svizzera come partner imparziale e competente è richiesta anche in situazioni complesse e straordinarie.  

La crisi in Siria ha causato fino ad oggi la morte di circa 10 000 persone, più di un milione di profughi interni e 45 000 rifugiati. La Svizzera ha condannato sistematicamente gli atti di violenza contro la popolazione civile e invitato a rispettare le libertà fondamentali. In segno di protesta contro tali atti di violenza inaccettabili, nell'agosto dell'anno scorso l'ambasciatore svizzero a Damasco è stato richiamato a Berna per consultazioni e alla fine di febbraio di quest'anno l'ambasciata è stata chiusa per motivi di sicurezza.  

La Svizzera continua a essere attiva in Siria in campo umanitario. Dall'inizio della crisi la Direzione dello sviluppo e della cooperazione DSC ha sostenuto con un contributo di 1,5 miloni di franchi le attività del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR), dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (ACNUR) e del Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia UNICEF. La DSC ha aumentato il budget annuo per la Siria da 4 a 6 milioni di franchi e sostiene inoltre anche i rifugiati siriani in Giordania e Libano.

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