Previdenza professionale: in consultazione due misure di protezione

Berna, 24.10.2012 - Se un assicurato sceglie individualmente la strategia d’investimento del proprio avere di previdenza, al momento dell’uscita la sua cassa pensioni non sarà più tenuta a versargli l’importo minimo garantito secondo la legge sul libero passaggio. Inoltre, le autorità d’incasso dovranno poter bloccare tempestivamente il capitale di previdenza dei debitori di alimenti, se questi richiedono la liquidazione in capitale dell’avere della cassa pensioni. Il Consiglio federale ha posto in consultazione queste due modifiche di legge nell’ambito della previdenza professionale. La procedura terminerà l’11 febbraio 2013.

Adeguamento delle prestazioni di libero passaggio in caso di possibile scelta delle strategie d’investimento

Le casse pensioni che assicurano esclusivamente la parte del salario eccedente i 125 280 franchi possono proporre ai loro assicurati diverse strategie d’investimento nell’ambito dello stesso piano di previdenza. In tal modo, ad esempio, essi possono scegliere una strategia che consenta utili maggiori, ma che comporti allo stesso tempo un rischio di perdite più elevato.

Nel momento in cui tali assicurati lasciano la cassa pensioni, questa è tenuta a versare loro la prestazione d’uscita minima, calcolata conformemente alle prescrizioni delle legge sul libero passaggio (LFLP). Il diritto alle prestazioni minime sussiste anche se l’avere di previdenza degli assicurati uscenti si è svalutato a causa della strategia d’investimento scelta. In altre parole, in questo caso sono gli assicurati rimasti a doversi accollare le perdite.

Il Consiglio federale pone ora in consultazione una modifica della legge sul libero passaggio, in adempimento della mozione del consigliere nazionale Stahl (08.3702). In futuro gli istituti di previdenza che consentono ai loro assicurati di scegliere tra diverse strategie d’investimento potranno versare loro, in caso di uscita dalla cassa pensioni o di cambiamento della strategia d’investimento, il valore effettivo dell’avere di previdenza. Tuttavia, l’istituto di previdenza deve offrire almeno una strategia che garantisca gli importi minimi secondo la LFLP in caso di uscita.

Migliore tutela degli aventi diritto ad alimenti

Al contempo, il Consiglio federale propone di adeguare la legge sulla previdenza professionale e la legge sul libero passaggio in vista di una migliore tutela delle persone che hanno diritto ai contributi di mantenimento. Nel suo rapporto del 4 maggio 2011, "Armonizzazione dell’anticipo e dell’incasso degli alimenti", il Consiglio federale ha mostrato come, in caso di versamento dell’avere di previdenza sotto forma di capitale ai debitori di alimenti, spesso le autorità d’incasso non riescano a bloccare tempestivamente questa somma per garantire il pagamento dei contributi di mantenimento a favore dei coniugi (o ex coniugi) o dei figli.

Finché l’avere di previdenza dei debitori di alimenti si trova nella cassa pensioni, le autorità d’incasso non possono far valere alcun diritto su di esso. Tuttavia, dopo il versamento agli assicurati, l’avere di previdenza fa parte della loro sostanza e a partire da questo momento le autorità d’incasso possono adottare misure di garanzia dei fondi liquidati a favore dei coniugi (o ex coniugi) e dei figli che hanno diritto al mantenimento. In molti casi, però, esse vengono a sapere troppo tardi dell’avvenuta liquidazione in capitale, il che consente alle persone soggette all’obbligo di mantenimento di far sparire l’importo versato e di sottrarsi a qualsiasi blocco da parte delle autorità d’incasso.

In futuro queste autorità potranno segnalare alle casse pensioni e agli istituti di libero passaggio le persone che non adempiono il proprio obbligo di mantenimento. Questi enti saranno tenuti a comunicare alle autorità il momento in cui gli assicurati oggetto di una segnalazione richiederanno il versamento del capitale di previdenza. Ciò si applicherà a tutte le forme di versamenti di capitali della previdenza professionale (prelievo anticipato o costituzione in pegno nell’ambito della promozione della proprietà di abitazioni, pagamenti in contanti e liquidazioni in capitale) e permetterà di garantire tempestivamente il pagamento dei contributi di mantenimento agli aventi diritto.


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