Il Consiglio federale è favorevole alla proroga dell’aliquota speciale IVA sulle prestazioni del settore alberghiero

Berna, 23.01.2013 - Il Consiglio federale è favorevole alla proroga di altri quattro anni, fino al 2017, dell’aliquota speciale IVA sulle prestazioni del settore alberghiero, come richiesto dall’iniziativa parlamentare della Commissione dell’economia e dei tributi del Consiglio nazionale (CET-N). L’aliquota speciale sulle prestazioni del settore alberghiero introdotta nel 1996 è già stata prorogata quattro volte, l’ultima volta in occasione della revisione totale della legge sull’IVA con scadenza a fine 2013.

Il 21 dicembre 2011 il Consiglio nazionale ha rinviato definitivamente il modello di aliquota unitaria appoggiato dal Consiglio federale, con la richiesta di elaborare un modello a due aliquote per l'imposta sul valore aggiunto (IVA). Nel mandato di rinvio si chiede in particolare di assoggettare in futuro le prestazioni del settore alberghiero all'aliquota ridotta invece che all'aliquota speciale. Dato che questo richiede una modifica costituzionale, è necessaria l'approvazione di Popolo e Cantoni. Pertanto, il modello a due aliquote può entrare in vigore al più presto nel 2016.

Siccome l'attuale aliquota speciale sulle prestazioni del settore alberghiero è valida sino alla fine del 2013, dall'anno prossimo tali prestazioni verrebbero imposte all'aliquota normale fino all'entrata in vigore del modello a due aliquote. Per evitare che gli esercizi interessati debbano accollarsi il dispendio amministrativo relativo a una modifica dell'aliquota, il Consiglio federale è favorevole alla proroga dell'aliquota speciale. Il nuovo termine, fissato al 2017 garantisce inoltre che la prevista riforma IVA possa essere attuata entro questa data.  

Una proroga dell'aliquota speciale IVA comporta minori entrate annue di 180 milioni di franchi rispetto alla soppressione prevista nel piano finanziario. In quattro anni le minori entrate complessive saranno dunque di 720 milioni di franchi. A seguito del freno all'indebitamento, esse dovranno essere compensate tramite riduzioni di uscite o aumenti di imposte.


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