Analisi d’impatto dell’iniziativa sulle abitazioni secondarie

Berna, 21.02.2013 - La Segreteria di Stato dell’economia (SECO) ha fatto valutare tramite due studi complementari le ripercussioni dell’iniziativa sulle abitazioni secondarie sullo sviluppo turistico e sull’economia delle regioni principalmente interessate. Entrambe le analisi d’impatto mostrano che l’impostazione della legislazione esecutiva incide in modo determinante sulle ripercussioni dell’iniziativa. Alla luce dei risultati degli studi la SECO continua ad adoperarsi prioritariamente per una legislazione esecutiva favorevole al turismo facendo affidamento già oggi su strumenti efficaci per sostenere i Cantoni e le regioni interessate, in particolare grazie alla Nuova politica regionale, a Innotour e alla Società svizzera di credito alberghiero.

Il primo studio, condotto da BAKBASEL, ha analizzato le ripercussioni economiche dell’iniziativa sulle abitazioni secondarie, mettendo in primo piano gli effetti sull’andamento dell’occupazione e sulla creazione di valore aggiunto nelle varie regioni. Il secondo studio di BHP Hanser & Partner indaga invece le ripercussioni sul finanziamento delle strutture ricettive e delle infrastrutture turistiche, oltre alle possibilità d’intervento da parte degli operatori turistici e del mondo politico. Poiché particolarmente interessati dall’iniziativa sulle abitazioni secondarie, i Cantoni sono stati consultati regolarmente dalla SECO in merito ai risultati delle analisi d’impatto. La consultazione è stata svolta dal gruppo di lavoro per un programma pluriennale di politica regionale 2016-2023, istituito nel mese di aprile 2012 dalla Segreteria di Stato dell’economia (SECO) e dalla Conferenza dei direttori cantonali dell’economia pubblica (CDEF).

Secondo le analisi d’impatto nel 2010 il numero di abitazioni secondarie in Svizzera si aggirava intorno a 513 000, nell’arco alpino intorno a 315 000 e nei comuni dell’arco alpino interessati dall’iniziativa intorno a 247 000. Tra il 2000 e il 2010 nell’arco alpino sono state costruite ogni anno quasi 4 000 abitazioni secondarie per un volume di investimenti pari a 1,9 miliardi di franchi, ovvero circa il 14% della spesa edilizia complessiva nell’arco alpino.

Entrambi gli studi hanno valutato le ripercussioni dell’iniziativa sotto forma di scenari. Nello scenario di base si ipotizza l’attuazione dell’iniziativa secondo l’ordinanza sulle abitazioni secondarie approvata dal Consiglio federale il 22 agosto 2012. Rispetto allo scenario senza iniziativa, nell’arco alpino lo scenario di base prevede entro il 2015 un calo degli occupati di 8600 unità (0,8% del totale), che si ridurrà gradualmente entro il 2025 fino a -4800 unità (0,5% del totale) rispetto allo scenario senza iniziativa. Il calo influirà soprattutto sul settore edilizio e su quello immobiliare. Nelle regioni interessate è previsto tendenzialmente un aumento della disoccupazione. Occorre inoltre notare che molti dei lavoratori impiegati nell’edilizia sono assunti su base stagionale e provengono in parte dall’estero (ad es. frontalieri, dimoranti temporanei). In base ai principi dell’ordinanza, dunque, le ripercussioni economiche dell’iniziativa sulle abitazioni secondarie dovrebbero essere globalmente sostenibili, anche se non si escludono effetti marcati nelle singole regioni.

Sempre secondo lo scenario di base, nel 2016 gli investimenti per la costruzione o la ristrutturazione di alberghi sarebbero inferiori di 200 milioni di franchi rispetto allo scenario senza iniziativa. Negli anni seguenti questo divario dovrebbe nuovamente ridursi. A causa del venir meno dei finanziamenti trasversali per la costruzione e la vendita di abitazioni secondarie, il calo degli investimenti colpirebbe soprattutto gli hotel di categoria superiore. Complessivamente, l’iniziativa sulle abitazioni secondarie dovrebbe incidere in maniera minima sull’evoluzione a lungo termine della domanda turistica. La domanda, tuttavia, si orienterà maggiormente verso le strutture ricettive commerciali.

La SECO continua ad adoperarsi prioritariamente per una legislazione esecutiva favorevole al turismo facendo affidamento già oggi su strumenti efficaci per sostenere i Cantoni e le regioni interessate, in particolare grazie alla Nuova politica regionale, a Innotour e alla Società svizzera di credito alberghiero (SCA). Ad esempio nel 2011 il Parlamento ha notevolmente esteso il margine di manovra finanziario della SCA per il periodo 2012-2015 con un mutuo supplementare di 100 milioni di franchi. Per quanto riguarda gli strumenti di promozione della politica del turismo il Consiglio federale si esprimerà su eventuali misure collaterali nel rapporto sul turismo previsto per giugno 2013.

Inoltre, in base ai risultati dei due studi, la SECO sta valutando l’eventuale introduzione di misure collaterali che potrebbero essere attuate a partire dal 2016 nell’ambito della promozione della piazza economica. Tali misure nel contesto della promozione della piazza economica della Confederazione potrebbero ispirarsi agli attuali strumenti di promozione, che si sono rivelati efficaci. Fra i temi prioritari vi sarebbero il sostegno sussidiario ai rapidi cambiamenti strutturali nel settore turistico e il sostegno all’introduzione di nuovi modelli di crescita per le destinazioni dell’arco alpino (minore espansione degli insediamenti, aumento dell’attrattiva grazie alla ristrutturazione e al migliore sfruttamento delle infrastrutture).


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