Conclusa la settima visita del Comitato europeo per la prevenzione della tortura

Berna, 24.04.2015 - Venerdì si è conclusa la settima visita in Svizzera della delegazione del Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (CPT), durante la quale sono state ispezionate varie strutture carcerarie nei Cantoni di Ginevra, Neuchâtel, Basilea Città, Svitto, Berna, Argovia e Ticino.

La delegazione ha ispezionato segnatamente la clinica psichiatrica forense di Basilea, il carcere di Champ-Dollon (GE), tre stazioni di polizia di Ginevra, il penitenziario di Biberbrugg (SZ), il penitenziario di Lenzburg (AG), il carcere La Promenade di La Chaux-de-Fonds (NE), il carcere giudiziario La Farera di Lugano e il penitenziario di Hindelbank BE. Accompagnata da esperti e interpreti, la delegazione ha reso visita a persone private della libertà a seguito di una decisione delle autorità fondata sul diritto penale, il diritto procedurale penale, il diritto civile e amministrativo o il diritto penale militare.

Tolleranza zero nei confronti di tortura e maltrattamenti

Al termine della visita, conclusasi a Berna, il direttore dell’Ufficio federale di giustizia (UFG) Martin Dumermuth ha dichiarato che la Svizzera pratica la tolleranza zero nei confronti di qualsivoglia forma di maltrattamento o tortura. Le autorità federali e cantonali appoggiano pertanto l’operato del Comitato per la prevenzione della tortura. Dumermuth ha aggiunto che a seguito dell’ultima visita del Comitato, avvenuta nel 2011, la Svizzera ha adottato, sulla scorta della raccomandazioni, varie misure volte a tutelare in modo ancor più efficace i diritti umani e in particolare a rafforzare la prevenzione dei trattamenti inumani. Tra questi meritano una menzione particolare l’istituzione, da parte del Consiglio federale, di una Commissione peritale incaricata di valutare l’idoneità alla terapia dei criminali internati a vita e la redazione di due rapporti sull’esecuzione delle pene e delle misure. La Confederazione e i Cantoni monitorano inoltre la capacità di accoglienza delle strutture carcerarie.

Il Comitato per la prevenzione della tortura presenterà al Consiglio federale un rapporto sulla situazione riscontrata nelle varie strutture visitate, nel quale formulerà inoltre raccomandazioni per migliorare le condizioni di detenzione basandosi sulla Convenzione europea per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti.

Composto di giuristi, medici, specialisti dell’esecuzione delle pene e altri esperti, il Comitato, con sede a Strasburgo, organizza autonomamente visite negli Stati membri. La Svizzera è stata oggetto di ispezioni nel 1991, 1996, 2001, 2003, 2007 e 2011. Nel corso di tali ispezioni i membri del comitato hanno il diritto di intrattenersi privatamente con i detenuti.


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