Riforma III dell’imposizione delle imprese pronta per i dibattiti parlamentari

Berna, 05.06.2015 - In data odierna il Consiglio federale ha licenziato il messaggio relativo alla legge sulla Riforma III dell’imposizione delle imprese. Obiettivo della riforma, che pone l’accento su innovazione, creazione di valore aggiunto e posti di lavoro, è il rafforzamento della piazza imprenditoriale svizzera. Le misure proposte sono in linea con gli attuali standard internazionali e permettono di aumentare la certezza del diritto e della pianificazione per le imprese. Nel contempo si garantisce che, anche in futuro, le imprese forniscano un contributo adeguato al gettito fiscale di Confederazione, Cantoni e Comuni.

In base ai risultati della consultazione, il 1° aprile 2015 il Consiglio federale aveva definito i parametri della Riforma III dell'imposizione delle imprese (RI imprese III). Il messaggio relativo alla «legge federale concernente misure fiscali volte a rafforzare la competitività della piazza imprenditoriale svizzera» è ora disponibile. Oltre a misure di politica fiscale, comprende anche misure in ambito politico-finanziario. L'eventuale modifica delle aliquote cantonali dell'imposta sull'utile non è parte di questa riforma poiché la relativa decisione è di competenza esclusiva dei Cantoni. 

Misure politico-fiscali

La riforma prevede l'abolizione degli statuti fiscali cantonali per le società holding e le società di gestione. In passato queste normative hanno fornito un prezioso contributo all'attrattiva della piazza imprenditoriale svizzera. Tuttavia non sono più compatibili con gli standard internazionali e si rivelano sempre più svantaggiose per le imprese attive a livello internazionale.

Nell'ambito del progetto si intende introdurre un «patent box» a livello di imposte cantonali che contempla un trattamento privilegiato dell'utile da brevetti e diritti analoghi riconducibile alle attività di ricerca e sviluppo in Svizzera. I Cantoni avranno inoltre la possibilità di accordare deduzioni più elevate per le spese di ricerca e sviluppo. Essi potranno altresì introdurre sgravi mirati per l'imposta sul capitale. Per contro, il Consiglio federale rinuncia all'introduzione di un'«imposta sulla stazza», poiché questa misura sarebbe incompatibile con i dettami costituzionali.  

Per rafforzare la sistematica fiscale è necessario adottare ulteriori misure fiscali. Si tratta in particolare di uniformare la regolamentazione per la dichiarazione delle riserve occulte e di abolire la tassa d'emissione sul capitale proprio. Occorre pure procedere a un adeguamento per i titolari delle quote per quanto riguarda i dividendi versati. Tali dividendi saranno infatti imponibili al 70 per cento in modo da tenere debitamente conto della doppia imposizione economica (imposizione di utile e dividendo). Come per il diritto in vigore, la condizione per beneficiare di questo sgravio è una partecipazione di almeno il 10 per cento nell'impresa.  

Misure politico-finanziarie

Le misure politico-fiscali sono attuate principalmente nei Cantoni e nei loro Comuni. Con le entrate dell'imposta federale diretta, la Confederazione beneficia dal canto suo del mantenimento della competitività fiscale. Anche in futuro, la Confederazione intende garantire mediante misure di compensazione una ripartizione equa degli oneri tra Confederazione e Cantoni e lasciare ai Cantoni un margine di manovra in ambito di politica finanziaria per eventuali riduzioni dell'imposta sull'utile. A tale scopo, la quota cantonale all'imposta federale diretta dovrà aumentare di 3,5 punti percentuali, ossia dall'attuale 17 al 20,5 per cento.

La perequazione finanziaria deve essere adeguata alla nuove condizioni quadro della politica fiscale. Il minore sfruttamento fiscale degli utili verrà preso in considerazione con nuovi fattori di ponderazione. Il contributo complementare garantisce, durante un periodo transitorio, che i Cantoni finanziariamente deboli non scendano al di sotto dell'obiettivo della dotazione minima secondo l'attuale sistema.

Le ripercussioni finanziarie della riforma sulle finanze federali sono stimate a 1,3 miliardi  di franchi all'anno. Si prevedono oneri supplementari di 1,4 miliardi, mentre le maggiori entrate, imputabili all'adeguamento dell'imposizione parziale dei dividendi, sono stimate a 100 milioni. Queste cifre non comprendono eventuali effetti di migrazione delle imprese o gli effetti dovuti al trasferimento di funzioni imprenditoriali. Le misure decise dal Consiglio federale per l'aggiustamento del bilancio federale garantiscono che, nonostante le prospettive politico-finanziarie poco rosee, l'onere rimanente possa essere compensato senza tagli a corto termine sul fronte delle uscite. La RI imprese III sarà presa in considerazione per la prima volta nella pianificazione finanziaria con il Piano di legislatura  2017-2019.

Valutazione

Con la RI imprese III le basi dell'imposizione delle imprese sono conformi agli attuali standard internazionali. La riforma garantisce condizioni quadro competitive per le imprese attive in Svizzera, in particolare per le attività connesse a un elevato grado di innovazione, alla creazione di valore aggiunto e posti di lavoro. Essa rispetta l'autonomia fiscale e finanziaria dei Cantoni e garantisce una concorrenza intercantonale equilibrata e  ripercussioni finanziarie sostenibili per Confederazione, Cantoni e Comuni.

 


Indirizzo cui rivolgere domande

Politica fiscale:
Fabian Baumer, vicedirettore, Amministrazione federale delle contribuzioni AFC
Tel. +41 58 465 31 67, fabian.baumer@estv.admin.ch

Politica finanziaria:
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Tel. +41 58 465 16 06, philipp.rohr@efv.admin.



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