Primo rapporto nazionale sui rischi legati al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo

Berna, 19.06.2015 - In occasione della sua seduta odierna il Consiglio federale ha preso conoscenza del primo rapporto sulla valutazione nazionale dei rischi legati al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo in Svizzera. Il rapporto elaborato da un gruppo di lavoro interdipartimentale comprende anche analisi specifiche dei principali ambiti sottoposti alla legge sul riciclaggio di denaro come pure analisi di altri singoli settori. Dal rapporto emerge che la Svizzera non è immune alla criminalità finanziaria e rimane una destinazione privilegiata per il riciclaggio dei proventi derivanti da reati perlopiù commessi all’estero. Il rapporto giunge alla conclusione che, in generale, la vigente legislazione tiene adeguatamente conto dei rischi individuati. Al contempo raccomanda l’attuazione di misure per potenziare il dispositivo svizzero di lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.

Le analisi del rapporto poggiano su dati quantitativi e qualitativi che provengono da fonti pubbliche o sono stati resi disponibili da diversi organi di Confederazione e Cantoni come pure da esponenti del settore privato. Dal rapporto si evince che la Svizzera non è immune alla criminalità finanziaria e rimane una destinazione privilegiata per il riciclaggio di valori patrimoniali provenienti da reati perlopiù commessi all'estero. Con riferimento ai reati preliminari, la truffa e l'appropriazione indebita come pure la corruzione e l'appartenenza a un'organizzazione criminale costituiscono le principali minacce per il settore finanziario svizzero.

Per gli ambiti sottoposti alla legge sul riciclaggio di denaro (LRD), i rischi legati al riciclaggio di denaro sono generalmente valutati di media entità, a seconda del settore considerato. La principale minaccia è rappresentata dalle banche universali. Le misure intraprese per lottare contro il riciclaggio di denaro permettono tuttavia di ridurre notevolmente le loro vulnerabilità, per cui, nonostante il rischio elevato, si può presupporre una gestione adeguata dei rischi in tale settore. Le stesse considerazioni valgono per i settori quali banche private, gestione patrimoniale, professioni giuridiche, operazioni fiduciarie nonché servizi di trasferimento di denaro e di valori.

Le analisi hanno rilevato che per le assicurazioni, le case da gioco e i servizi di credito il rischio in Svizzera è modesto. Gli altri settori esaminati (banche retail, commercio di valori mobiliari, commercio dei metalli preziosi, cambi di valuta, prestazioni del traffico dei pagamenti) sono esposti a rischi di entità media. Le misure esistenti per prevenire e ridurre il rischio di riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo sono però proporzionate ai rischi individuati.

Per il finanziamento del terrorismo l'analisi ha pure rilevato un rischio limitato, che se dovesse subentrare comporterebbe importanti ripercussioni. Il rischio potrebbe inoltre aumentare nel caso in cui la rete di finanziamento del terrorismo dovesse sfruttare sistematicamente in Svizzera alternative di trasferimento di fondi. In questo modo crescerebbero sia la minaccia per il nostro Paese che la sua vulnerabilità.

Attualmente gli intermediari finanziari più esposti al finanziamento del terrorismo sono le banche e i fornitori di servizi nel settore del trasferimento di denaro e di valori come pure in quello del credito, anche se di regola in questo contesto sono gestiti importi di minore entità. Le autorità competenti in questo settore collaborano strettamente sia a livello nazionale che internazionale. Il prosieguo e il consolidamento di questa collaborazione, in particolare tra i servizi d'informazione, l'ulteriore sensibilizzazione dei potenziali attori coinvolti nel finanziamento del terrorismo come pure l'impiego di altri rimedi giuridici disponibili per lottare contro il finanziamento del terrorismo sono presupposti essenziali per arginare il rischio.

Inoltre sono stati esaminati sei settori che non sono direttamente sottoposti alla LRD. Il gruppo di coordinamento interdipartimentale per la lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo conclude che il vigente sistema affronta i rischi in maniera adeguata, proponendo comunque alcune misure di miglioramento.

A suo avviso, il dispositivo legale per i settori sottoposti alla LRD, completato dalla legge federale del 12 dicembre 2014 concernente l'attuazione delle Raccomandazioni del Gruppo d'azione finanziaria (GAFI) rivedute nel 2012, tiene in generale adeguatamente conto degli attuali rischi di riciclaggio di denaro e di finanziamento del terrorismo. Il gruppo di coordinamento osserva anche che l'applicazione degli strumenti previsti dalla legislazione dovrebbe essere ulteriormente migliorata. Per questa ragione, nel suo rapporto raccomanda l'attuazione di otto provvedimenti per consolidare il vigente dispositivo. Tra queste misure figurano il promovimento del dialogo tra settore pubblico e settore privato, lo sviluppo e la sistematizzazione delle statistiche come pure la formulazione di raccomandazioni specifiche destinate a future analisi e riguardanti le inchieste svolte nei settori non sottoposti alla LRD, segnatamente il campo immobiliare e quello delle materie prime, le fondazioni e i depositi franchi doganali.

L'analisi nazionale dei rischi è un processo continuo. Affinché si possa valutare l'efficacia del dispositivo svizzero e far fronte a nuove minacce, il rapporto dovrà essere aggiornato e completato da altri rapporti e ulteriori analisi.

Gruppo di coordinamento interdipartimentale

Il gruppo di coordinamento interdipartimentale per la lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo è stato istituito dal Consiglio federale a fine 2013. Costituito come organizzazione permanente e diretto dal sostituto del segretario di Stato per le questioni finanziarie internazionali (Dipartimento federale delle finanze), il gruppo di lavoro si compone di membri delle direzioni dei seguenti Uffici: Amministrazione federale delle contribuzioni (Dipartimento federale delle finanze); fedpol, Ufficio federale di giustizia, Commissione federale delle case da gioco (Dipartimento federale di giustizia e polizia); Servizio delle attività informative della Confederazione (Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport); Direzione del diritto internazionale pubblico, Divisione Politiche estere settoriali (Dipartimento federale degli affari esteri); FINMA e Ministero pubblico della Confederazione.

Il gruppo di coordinamento ha il compito di coordinare le misure relative alla lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo all'interno dell'Amministrazione federale. In questo contesto deve garantire in particolare una valutazione costante dei rischi allo scopo di identificare nuove minacce del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo, proponendo eventuali provvedimenti per limitarne l'estensione. Il rapporto del gruppo di coordinamento permette anche di attuare una raccomandazione del GAFI, che esorta i suoi membri a svolgere analisi dei rischi affinché le misure per lottare contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo siano meglio adattate ai rischi effettivi.


Indirizzo cui rivolgere domande

Mario Tuor, responsabile Comunicazione, Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali SFI
tel. +41 58 462 46 16, mario.tuor@sif.admin.ch

Comunicazione e media, fedpol
tel. +41 58 463 13 10, info@fedpol.admin.ch



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Il Consiglio federale
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Dipartimento federale delle finanze
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Ufficio federale di polizia
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