Trasmessa l’accusa contro presunti membri di una cellula dell’ISIS in Svizzera

(Ultima modifica 16.10.2015)

Berna, 16.10.2015 - Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha trasmesso l’accusa contro quattro cittadini iracheni, di un’età compresa tra i 29 e i 34 anni, al Tribunale penale federale per partecipazione o sostegno a un’organizzazione criminale ai sensi dell’articolo 260ter CP. Si contesta loro, tra gli altri, di aver preparato un attacco terroristico.

Il MPC contesta agli imputati, tra gli altri, di aver partecipato o sostenuto un’organizzazione criminale (art. 260ter CP), segnatamente di aver preparato un attacco terroristico. La fattispecie dell’organizzazione criminale comprende il compimento di presunti atti preparatori di un attacco terroristico.  

Agli imputati, inoltre, si contesta la ripetuta rappresentazione di atti di cruda violenza (art. 135 cpv. 1 CP), il soggiorno illegale (art. 115 cpv. 1 let. b LStr) e la ripetuta incitazione all’entrata, alla partenza o al soggiorno illegali (art. 116 LStr). 

L’organizzazione criminale è lo “Stato islamico dell’Irak e Siria“ (ISIS), costituita dalle organizzazioni precedenti in Irak (Stato islamico in Irak) e Siria (Stato islamico in Siria).  

Nel 2004 uno degli imputati ha aderito a un’organizzazione precedente allo Stato islamico. Nel 2011 ha allacciato contatti in Siria con il nucleo siriano dell’attuale Stato islamico, i cui membri erano i suoi compagni dell’epoca in Irak. Uno di questi è anch’esso imputato nello stesso procedimento.  

Dopo l’entrata in Svizzera all’inizio del 2012, ha mantenuto il contatto con l’organizzazione e, insieme a un altro imputato e a una terza persona che sarebbe dovuta arrivare dall’estero, ha pianificato un attentato. Nel caso in cui l’attentato fosse riuscito, lo Stato islamico l’avrebbe rivendicato. I tre imputati, inoltre, si sono adoperati per agevolare l’introduzione di seguaci dello Stato islamico in Europa, svolgere compiti di coordinamento, fare propaganda per le azioni dell’organizzazione terroristica, impartire istruzioni e prodigare consigli anche operativi.  

Il 21 marzo e il 8 aprile 2014, i tre imputati sono stati arrestati nella Svizzera nord-orientale e sono rimasti in detenzione fino alla trasmissione dell’accusa. Il Tribunale penale federale ha respinto le successive domande di scarcerazione. Con la trasmissione dell’accusa il Ministero pubblico della Confederazione ha chiesto la carcerazione di sicurezza.  

Il 17 luglio 2015, il procedimento penale è stato esteso a un quarto imputato, che si era recato in Siria per portare ricetrasmettitori allo Stato islamico. Gli viene inoltre contestato di aver cancellato contatti rilevanti per l’accusa, messaggi in bacheca e amicizie su Facebook, relativi a un alto membro dell’organizzazione criminale.  

L’inchiesta penale del Ministero pubblico della Confederazione è scattata nel marzo del 2014, in seguito a informazioni trasmesse dal Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) alla Polizia giudiziaria federale (PGF). 

Tenuto conto della natura internazionale del caso, il Ministero pubblico della Confederazione è in contatto con le autorità preposte al perseguimento penale di vari Paesi. La collaborazione con le autorità giudiziarie statunitensi è particolarmente stretta. Una convenzione tra la Svizzera e gli Stati Uniti del 2006 prevede la cooperazione delle autorità giudiziarie di entrambi i Paesi nel campo della lotta al terrorismo. L‘“Operative Working Arrangement“ (OWA) mira a creare gruppi d’inchiesta comuni per la lotta al terrorismo. L’accordo è stato applicato per la prima volta in questo procedimento penale.  

Le richieste di pena sono presentate in sede di dibattimento.  

 


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