Regolazione dell’immigrazione: il Consiglio federale opta per una clausola di salvaguardia

Berna, 04.12.2015 - In data odierna il Consiglio federale ha discusso, tra l’altro sulla base dei risultati della consultazione sull’avamprogetto della nuova legislazione in materia di stranieri, le possibilità di regolare l’immigrazione in conformità con la Costituzione. Ha quindi preso diverse decisioni preliminari: ad esempio intende regolare mediante una clausola di salvaguardia l’immigrazione delle persone che rientrano nel campo d’applicazione dell’Accordo sulla libera circolazione (ALC) stipulato con l’Unione europea (UE). In tal modo mira a trovare una soluzione consensuale con l’UE. Per il caso in cui non fosse possibile raggiungere un accordo tempestivo con l’UE, il Consiglio federale ha incaricato il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) di elaborare parallelamente un messaggio con una clausola di salvaguardia unilaterale. Secondo la pianificazione, il suddetto messaggio sarà pronto entro l’inizio di marzo 2016. Il Consiglio federale si occuperà delle misure per sfruttare pienamente il potenziale nazionale e lottare contro gli abusi sul mercato del lavoro nella seduta del 18 dicembre 2015.

Il Consiglio federale ha deciso di proseguire le consultazioni in corso con l'UE al fine di trovare, se possibile, una soluzione consensuale, che preserverebbe l'ALC rispettando la Costituzione. In tal modo si garantirebbe la via bilaterale e si ristabilirebbe la certezza giuridica, d'importanza fondamentale per la piazza svizzera. Due studi scientifici condotti su incarico della Segreteria di Stato per l'economia SECO mostrano che la denuncia degli Accordi bilaterali I avrebbe ripercussioni importanti per l'economia svizzera.

Dato il vincolo temporale prescritto dal nuovo articolo costituzionale 121a, il Consiglio federale ha oggi incaricato il DFGP di elaborare, in parallelo ai colloqui in corso con l'UE, una clausola di salvaguardia unilaterale, che regoli l'immigrazione limitando temporaneamente e in modo mirato la concessione di permessi per persone provenienti dagli Stati dell'UE/AELS[1]. La legge sugli stranieri definisce i parametri di una tale clausola di salvaguardia, per esempio il limite di immigrati dall'UE/AELS a partire dal quale l'anno successivo sono introdotti tetti massimi e contingenti. A quali tipi di permessi e di scopi di soggiorno siano applicabili questi ultimi è fissato dal Consiglio federale. Per prendere queste decisioni il Consiglio federale considererà in particolare gli interessi economici svizzeri e le raccomandazioni di una nuova commissione in materia di immigrazione, istituita sulla base delle proposte dell'avamprogetto per la consultazione.

Il Consiglio federale ha incaricato il DFGP di elaborare, in collaborazione con il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) e il Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR), un pertinente messaggio entro l'inizio di marzo 2016. Il Consiglio federale intende regolare l'immigrazione da Stati terzi in linea di principio conformemente all'avamprogetto posto in consultazione, in base a cui sono necessari anche tetti massimi per il ricongiungimento famigliare, per le persone senza attività lucrativa e per il settore dell'asilo.

Altre modifiche della legge sugli stranieri

Il medesimo messaggio comprende anche misure volte a migliorare l'esecuzione dell'ALC, in particolare escludendo che stranieri in cerca di lavoro possano beneficiare dell'aiuto sociale in Svizzera. L'avamprogetto definisce inoltre i criteri che stabiliscono quando uno straniero perde il diritto di soggiorno in seguito a cessazione dell'attività lucrativa e prevede uno scambio di dati tra le autorità in caso di ricorso alle prestazioni complementari.

Sempre entro l'inizio di marzo 2016 il DFGP presenterà anche un messaggio aggiuntivo sulle disposizioni in materia di integrazione nella legge sugli stranieri. L'obiettivo è facilitare l'integrazione dei rifugiati e delle persone ammesse provvisoriamente nel mercato del lavoro (promozione del potenziale di forza lavoro già presente sul territorio).

Ratifica del Protocollo sull'estensione alla Croazia

Una clausola di salvaguardia consensuale con l'UE permetterebbe di firmare e ratificare il Protocollo III sull'estensione dell'ALC alla Croazia, condizione necessaria affinché la Svizzera possa partecipare al programma quadro di ricerca europeo Horizon 2020 anche dopo il 2016. Mentre cerca una soluzione consensuale, la Svizzera può già firmare il Protocollo III, presentando al contempo una dichiarazione unilaterale in cui s'impegna affinché, al momento della ratifica, la compatibilità tra ALC e Costituzione sia assicurata.


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