Collegamento dei sistemi per lo scambio di quote di emissioni: conclusi i negoziati

Berna, 25.01.2016 - I negoziati tra la Svizzera e l’Unione europea (UE) per il collegamento dei rispettivi sistemi per lo scambio di quote di emissioni di CO2 si sono conclusi. L’accordo è stato parafato da Bruno Oberle, direttore dell’UFAM fino a fine 2015, Dominique Paravicini, direttore supplente della Direzione degli affari europei (DAE), e Jos Delbeke, direttore generale della Direzione Generale Azione per il Clima della Commissione europea. L’accordo consentirà alla Svizzera e all’UE di compiere progressi nell’ambito della protezione del clima. L’estensione del mercato internazionale del CO2 mediante il collegamento di sistemi di scambi di quote nazionali o regionali può costituire uno strumento efficace per far fronte al cambiamento climatico.

Un sistema di scambio di quote di emissioni è uno strumento di mercato della politica climatica, che ha lo scopo di indurre le imprese a ridurre le proprie emissioni di gas serra (cfr. riquadro). Sia la Svizzera che l'UE gestiscono un proprio sistema di scambio di quote, ma dal 2011 erano in corso negoziati fra le due parti per il collegamento dei due sistemi.

Il collegamento consente il riconoscimento reciproco dei diritti di emissione e offrirà alle imprese e ai gestori attivi nel sistema svizzero l'opportunità di commercializzare i diritti di emissione anche sul mercato europeo, marcatamente più grande e provvisto di maggiore liquidità. L'accesso a tale mercato si rifletterà quindi sui prezzi dei diritti di emissione dei due mercati, che diverranno comparabili, e comporterà l'allineamento delle condizioni di concorrenzialità per le imprese svizzere rispetto ai loro competitori europei. L'accordo prevede di estendere il sistema di scambio di quote di emissioni svizzero anche ai gestori di aeromobili e rafforzerà inoltre lo scambio di emissioni quale importante strumento per far fronte al cambiamento climatico globale.

Bruno Oberle, direttore dell'UFAM fino a fine 2015, Dominique Paravicini, direttore supplente della DAE, e Jos Delbeke, direttore generale della Direzione Generale Azione per il Clima della Commissione europea, hanno parafato l'accordo. Questo risultato è stato ottenuto nonostante le divergenze esistenti tra la Svizzera e l'UE.

Affinché possa entrare in vigore, la Convenzione deve ora essere firmata e ratificata dalle due parti. Il calendario resta ancora da definire.


RIQUADRO
In cosa consiste lo scambio di quote di emissioni?

Il sistema di scambio di quote di emissioni dell'Ue è il primo a essere stato istituito a livello internazionale e, al momento, è il più esteso del mondo in termini di volume di emissioni trattato. In Svizzera, determinate imprese sono soggette all'obbligo di cedere quote di diritti di emissioni annue nella misura delle loro emissioni di gas serra effettive. Nell'Unione europea la partecipazione al sistema è inoltre obbligatoria per determinati gestori di aeromobili. Un diritto di emissione autorizza l'emissione di una tonnellata di CO2 equivalenti (CO2-eq). La quantità di quote di emissioni emesse dagli Stati viene nel suo insieme limitata e ridotta di anno in anno. Se le quantità di gas serra emesse superano le quote di emissioni di cui si dispone, occorre acquistare sul mercato le quote mancanti. In alternativa si può investire in tecnologie e processi a basse emissioni, se i costi di queste operazioni risultano inferiori. Se la quantità di gas serra generata è inferiore a quella prevista, le quote non utilizzate possono essere messe sul mercato. In tal modo, si determina un prezzo di mercato delle emissioni di gas serra che consente di ridurle laddove è più conveniente.


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