Promossa l’accusa nei confronti di un presunto turista della jihad

Berna, 19.02.2016 - Il 18 febbraio 2016 il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha promosso l’accusa presso il Tribunale penale federale di Bellinzona nei confronti di un venticinquenne che era stato arrestato prima della sua sospetta partenza per l’estero come volontario del terrorismo di matrice jihadista.

L’imputato, cittadino svizzero proveniente dall’agglomerato di Zurigo, era stato arrestato il 7 aprile 2015 all’aeroporto di Zurigo dalla polizia cantonale zurighese mentre si accingeva a partire per l’estero. Nell’atto d’accusa depositato presso il Tribunale penale federale, il Ministero pubblico della Confederazione, competente autorità federale di perseguimento penale, rimprovera al prevenuto di aver voluto intenzionalmente aderire a un’organizzazione criminale, e nello specifico al gruppo «Stato islamico».

Il giovane è accusato di aver violato la cosiddetta legge anti-ISIS e in subordine di sostegno a un’organizzazione criminale (art. 260ter n. 1 CP). Gli vengono inoltre addebitate ripetute violazioni del divieto di rappresentazione di atti di cruda violenza (art. 135 cpv. 1 e cpv. 1bis CP). Le richieste di pena saranno formulate in occasione del dibattimento. Si tratta del primo caso in Svizzera in cui un presunto turista della jihad arrestato prima della partenza per l’estero verso una zona di combattimento compare davanti al giudice.

L’accusa depositata dal Ministero pubblico della Confederazione è un ulteriore tassello nel sistematico perseguimento di chiunque in Svizzera tenti di partecipare a un’organizzazione terrorista di matrice jihadista o che favorisca una simile organizzazione con mezzi di propaganda. Essa si inserisce dunque senza soluzione di continuità nelle attività di perseguimento del terrorismo condotte dal Ministero pubblico della Confederazione e da fedpol.

Il Ministero pubblico della Confederazione conduce attualmente, con l’appoggio di fedpol, 46 procedimenti penali riguardanti costellazioni legate al terrorismo jihadista. Si tratta soprattutto di casi di sospetta propaganda a favore di organizzazioni terroristiche.

Con il deposito dell’atto d’accusa la competenza per la successiva informazione dei media in merito a questo affare passa al Tribunale federale di Bellinzona. 


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