Lotta più efficace contro gli abusi sul mercato del lavoro

Berna, 04.03.2016 - Il 4 marzo 2016 il Consiglio federale ha deciso di rafforzare la lotta contro gli abusi sul mercato del lavoro adottando ulteriori provvedimenti nell’ambito dell’attuazione dell’articolo 121a della Costituzione federale (Cost.). A questo scopo è stato elaborato un piano d’azione volto a ottimizzare l’esecuzione delle misure collaterali alla libera circolazione delle persone. In data odierna, l’Esecutivo ha licenziato il messaggio concernente la modifica del Codice delle obbligazioni (Proroga di contratti normali di lavoro che prescrivono salari minimi). Questo, insieme al messaggio relativo alla modifica della legge contro il lavoro nero adottato il 18 dicembre scorso, consentirà di rilevare più casi di violazione della legge sui lavoratori distaccati e dei CCL di obbligatorietà generale. Il 1° luglio 2015 il Consiglio federale aveva inoltre adottato il messaggio concernente la modifica della legge sui lavoratori distaccati, nel quale aveva aumentato da 5000 a 30 000 franchi l’importo delle sanzioni per infrazioni alle condizioni salariali e lavorative minime. Il Consiglio nazionale ha accolto questa modifica il 1° marzo 2016 e approvato il messaggio.

Per rafforzare la lotta contro gli abusi sul mercato del lavoro, il Consiglio federale ha deciso di adottare i provvedimenti per le misure collaterali riportati qui di seguito, scaturiti dal rapporto di un gruppo di lavoro composto di rappresentanti delle parti sociali e dei Cantoni, che il Consiglio federale aveva riattivato il 18 dicembre 2015.

  • Modifica del Codice delle obbligazioni: il Consiglio federale definisce le condizioni da soddisfare per prorogare i contratti normali di lavoro (CNL) di durata determinata che prescrivono salari minimi vincolanti. Nel quadro delle misure collaterali questi CNL possono essere emanati qualora siano stati accertati dei casi di abuso; nella prassi, in realtà, sono già stati emanati e prorogati a livello sia cantonale che federale. Ma definendo per legge le condizioni da soddisfare per la loro proroga si potrà aumentare la certezza del diritto e rispondere alla richiesta espressa dai Cantoni frontalieri (come il Ticino e Ginevra), che hanno già introdotto CNL con salari minimi in vari rami professionali. Il Consiglio nazionale ha già accolto proposte in questo senso.

  • Piano d’azione per ottimizzare l’attuazione delle misure collaterali: il Consiglio federale ha incaricato il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) di elaborare, in collaborazione con le parti sociali e i Cantoni, un piano d’azione per ottimizzare l’attuazione delle misure collaterali e di presentargli un rapporto al riguardo nel corso del mese di ottobre 2016. Il gruppo di lavoro, unanime, ha convenuto che per raggiungere l’obiettivo prefisso sono necessari ulteriori provvedimenti. Ha pertanto stilato un piano d’azione basandosi sul potenziale di ottimizzazione individuato in seguito agli audit condotti dal 2013 dalla Segreteria di Stato per l’economia (SECO) presso gli organi incaricati di attuare le misure esecutive. I membri del gruppo si sono inoltre impegnati a implementare progressivamente il piano entro l’autunno 2016 nel quadro dell’attuazione tripartita delle misure collaterali.

  • Indirizzo postale in Svizzera per le imprese estere che distaccano lavoratori nel nostro Paese: il Consiglio federale ha incaricato il DEFR di verificare la possibilità di introdurre un indirizzo postale in Svizzera per le imprese estere che distaccano lavoratori nel nostro Paese e di presentargli una proposta in questo senso entro fine aprile 2016. Questa misura era stata avanzata dalle parti sociali e dai rappresentanti dei Cantoni in un rapporto nel quale chiedevano al Consiglio federale di vagliarne l’opportunità.

Il nuovo gruppo, guidato dalla Direzione del lavoro della SECO e rinominato Gruppo di lavoro per ottimizzare l’attuazione delle misure collaterali e lottare contro gli abusi, si è riunito sei volte tra dicembre 2015 e febbraio 2016 presentando poi un rapporto al Consiglio federale. Quest’ultimo aveva incaricato il gruppo di:

  • verificare se alcune delle misure del progetto di legge federale sull’ottimizzazione delle misure collaterali alla libera circolazione che l’Esecutivo aveva sospeso il 1° aprile 2015 potevano essere impiegate per ottimizzare l’esecuzione delle misure collaterali e lottare più efficacemente contro gli abusi;

  • analizzare le possibilità di ottimizzare l’attuazione delle misure collaterali alla luce del modello adottato dal Consiglio federale per regolare l’immigrazione, migliorare l’esecuzione degli accordi di libera circolazione e per lottare contro gli abusi nonché proporre provvedimenti al riguardo;

  • vagliare la necessità di intervenire a livello legislativo.

Le parti sociali non sono riuscite a raggiungere un consenso sulla parte sospesa del progetto di legge federale sull’ottimizzazione delle misure collaterali alla libera circolazione delle persone.

Il 18 dicembre 2015 l’Esecutivo ha licenziato il messaggio relativo alla modifica della legge contro il lavoro nero. La revisione migliora lo scambio di informazioni tra le varie autorità coinvolte e rafforza la lotta contro gli abusi, andando oltre il lavoro nero: in particolare, sarà più facile rilevare eventuali infrazioni alla legge sui lavoratori distaccati (LDist) o ai contratti collettivi di lavoro di obbligatorietà generale, concretizzando così ancor meglio uno degli obiettivi centrali delle misure collaterali, ossia la protezione delle condizioni lavorative e salariali. Gli organi di controllo avranno inoltre la facoltà di infliggere autonomamente sanzioni in caso di violazioni di lieve entità.

Il 1° luglio 2015 il Consiglio federale aveva tra l’altro adottato il messaggio concernente la modifica della LDist in cui proponeva al Parlamento di aumentare da 5000 a 30 000 franchi il limite superiore delle sanzioni amministrative previste dalla LDist per infrazioni alle condizioni lavorative e salariali minime. Il 1° marzo 2016 il Consiglio nazionale ha accolto questa modifica e approvato il messaggio.


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Boris Zürcher, capo della Direzione del lavoro, SECO
Tel. 058 46 22926,
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