Lotta contro il terrorismo: più di 40 Stati e organizzazioni internazionali si riuniscono a Neuchâtel per una conferenza

Berna, 03.05.2016 - Il 3 e il 4 maggio 2016 Neuchâtel accoglie una conferenza internazionale dedicata alla lotta contro il terrorismo. L’incontro, che si concentra soprattutto sugli aspetti legati alla giustizia penale, vede riuniti i rappresentanti di oltre 40 Stati, organizzazioni internazionali e altre istituzioni e si svolge nel quadro del Forum globale dell’antiterrorismo, il GCTF, di cui la Svizzera è membro fondatore.

Il GCTF è stato creato nel 2011. Composto di 29 Paesi, ne fanno parte anche i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. La sua missione principale è promuovere gli scambi a livello di esperti e sviluppare standard in materia di lotta contro il terrorismo e prevenzione dell’estremismo violento, in modo complementare alle azioni dell’ONU in questo ambito, e a sostegno di queste ultime.
 
Nell’ambito del gruppo di lavoro Giustizia penale e Stato di diritto del GCTF, il nostro Paese ha cercato di mettere in evidenza, nella lotta al terrorismo, l’importanza del rispetto dei diritti del fanciullo e delle norme internazionali della giustizia minorile. La Svizzera si interessa in primo luogo ai minori che hanno commesso atti terroristici, i quali devono assumersene la responsabilità in base alla loro età e al livello di maturità raggiunto. È in questo spirito che ha lanciato, nell’aprile del 2015, un’iniziativa volta a promuovere buone pratiche di giustizia minorile in un contesto di lotta contro il terrorismo.
 
Alcuni specialisti di diritti del fanciullo e di giustizia penale si sono già riuniti in due occasioni nei mesi scorsi ed è stato dunque possibile elaborare una bozza di raccomandazioni da sottoporre alla riunione di Neuchâtel. Le raccomandazioni in questione si concentrano soprattutto sul trattamento dei minori, secondo le disposizioni applicabili del diritto internazionale e delle norme in materia di giustizia minorile. L’obiettivo è incitare gli Stati a istituire un sistema penale adeguato ai minori che tenga conto degli obblighi derivanti dalla Convenzione sui diritti del fanciullo. Un’importanza particolare è attribuita alle misure che puntano a prevenire la radicalizzazione e il reclutamento di minori e a promuovere programmi di riabilitazione e di reintegrazione, privilegiando approcci educativi che permettano al minore interessato di avere un futuro all’interno della società.

Dopo essere state esaminate e discusse dal gruppo di lavoro «Giustizia penale e Stato di diritto» le raccomandazioni dovranno essere raccolte in un «Memorandum di Neuchâtel sulle buone pratiche della giustizia minorile nel quadro della lotta contro il terrorismo», da adottare nel settembre di quest’anno nel corso di una riunione ministeriale del GCTF.

La conferenza di Neuchâtel dà così un contributo determinante alla questione dei giovani nel contesto della lotta al terrorismo e rafforza ulteriormente l’impegno della Svizzera a favore della protezione dei diritti umani e della prevenzione dell’estremismo violento.


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