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Comunicato stampaPubblicato il 12 settembre 2025

Il Consiglio federale si è occupato del tema della politica climatica dopo il 2030

Berna, 12.09.2025 — Nella sua seduta del 12 settembre 2025, il Consiglio federale ha discusso due tematiche attinenti all’orientamento della politica climatica dopo il 2030: la revisione della legge sul CO2 e le condizioni quadro giuridiche per la rimozione e il sequestro di CO2. Il disegno di modifica della legge sul CO2 continuerà a basarsi, oltre che sugli incentivi per la riduzione delle emissioni di CO2, soprattutto su un sistema di scambio di quote di emissioni aggiuntivo, rinunciando a tasse più elevate o nuove. I processi di rimozione e sequestro di CO2 verranno accelerati mediante una legge quadro che armonizza le regole per l’infrastruttura necessaria. Il DATEC è incaricato di elaborare, entro fine giugno 2026, un disegno per la modifica della legge sul CO2 a partire dal 2030 e per la legge quadro.

Con la legge federale sugli obiettivi in materia di protezione del clima, l’innovazione e il rafforzamento della sicurezza energetica (LOCli), la Svizzera ha sancito per legge l’obiettivo delle emissioni nette pari a zero entro il 2050. Da quel momento, il nostro Paese non dovrà emettere più gas serra di quanto i serbatoi naturali e tecnici ne possano assorbire. Nella sua seduta del 12 settembre 2025, il Consiglio federale ha discusso due tematiche attinenti alla politica climatica dopo il 2030, ovvero la revisione della legge sul CO2 per il periodo dal 2031 al 2040 e le condizioni quadro giuridiche per la rimozione e il sequestro di CO2. Questi due ultimi aspetti sono fondamentali per il raggiungimento dell’obiettivo delle emissioni nette pari a zero entro il 2050.

Principi della politica climatica a partire dal 2030

La legge sul CO2 consentirà di raggiungere a partire dal 2030 l’obiettivo di riduzione delle emissioni, pari ad almeno il 75 per cento entro il 2040, sancito dalla LOCli. Come avvenuto finora, il disegno disciplinerà i settori responsabili di elevate emissioni di gas serra, ossia quelli degli edifici, dell’industria, dei trasporti e dell’aviazione internazionale. A tale scopo saranno ampliate progressivamente le misure volte alla riduzione delle emissioni attuate in Svizzera. Infine, la legge permetterà di rafforzare ulteriormente l’adattamento ai cambiamenti climatici.

Sistema di scambio di quote di emissioni per i settori degli edifici e dei trasporti

Per raggiungere gli obiettivi prefissati, il Consiglio federale sta elaborando una proposta per poter integrare le emissioni di CO2 degli edifici e dei trasporti in un nuovo sistema di scambio di quote di emissioni (SSQE). Finora viene prelevata una tassa sul CO2 applicata ai combustibili fossili e un supplemento massimo per ogni litro di carburante con cui gli importatori di carburanti finanziano la loro compensazione. Il nuovo sistema prevederebbe cosiddetti «diritti di emissione»: un’impresa o un settore necessiterebbe di un diritto per ogni tonnellata di CO2 emessa. La quantità di questi diritti verrebbe ridotta ogni anno, comportando così una riduzione delle emissioni.

Per evitare aumenti eccessivi, il prezzo per tonnellata di CO2 nel SSQE verrà limitato a 120 franchi per l’olio da riscaldamento e a 20 franchi per i carburanti. Questi contributi corrispondono rispettivamente alle aliquote attuali della tassa sul CO2 e al supplemento massimo di 5 centesimi per litro di carburante. I limiti massimi di prezzo per i diritti di emissione in Svizzera devono poter essere adeguati dal Parlamento qualora i prezzi dell’Unione europea dovessero stabilizzarsi a un livello più alto rispetto a quelli svizzeri.

I proventi della vendita all’asta dei diritti di emissione verranno impiegati per accelerare la decarbonizzazione dei settori interessati e, inoltre, per misure di attenuazione in imprese particolarmente interessate e in gruppi di popolazione, ad esempio nelle zone rurali.

Nell’Unione europea, il sistema di scambio di quote di emissioni 2 europeo, che ingloba le emissioni dei settori degli edifici, dei trasporti e dei piccoli impianti industriali, entrerà in vigore probabilmente il 1° gennaio 2027. Nella fase preparatoria in corso, le imprese sono tenute già dal 2024 a monitorare e notificare le loro emissioni.

Altri settori: aviazione, mercato finanziario e agricoltura

L’aviazione continuerà a essere integrata nel SSQE. I voli al di fuori dello Spazio economico europeo sono integrati al sistema internazionale CORSIA di riduzione delle emissioni del traffico aereo. Il SSQE verrà ulteriormente sviluppato anche per l’aviazione, in analogia con quello dell’Unione europea. La partecipazione, finora volontaria, degli istituti finanziari ai test di compatibilità climatica degli investimenti (PACTA) diventerà obbligatoria. Le misure di riduzione delle emissioni dell’agricoltura continueranno a essere attuate nel quadro della politica agricola.

Legge quadro per accelerare la rimozione e il sequestro di CO2

Il Consiglio federale intende potenziare la rimozione e il sequestro di CO2 con una nuova legge quadro che armonizzi le regole per l’installazione di condutture di CO2 e serbatoi nel sottosuolo. In tal modo, il Consiglio federale attuerà la mozione 24.4256 «Legislazione nazionale sulla cattura, il trasporto e lo stoccaggio di CO2». Inoltre, le misure previste dalla legge sul CO2 consentiranno di migliorare la sicurezza di investimento per la rimozione e il sequestro di CO2, ad esempio attraverso aiuti finanziari mirati.

Il DATEC è incaricato di elaborare, entro fine giugno 2026, un disegno per la modifica della legge sul CO2 a partire dal 2030 e per la legge quadro relativa alla rimozione e al sequestro di CO2.