Votazione sull’Id-e: il Consiglio federale raccomanda il Sì
Berna, 12.08.2025 — Il Consiglio federale e il Parlamento intendono introdurre in Svizzera un mezzo d’identificazione elettronico statale (Id-e). In alcuni casi, quando si desidera ordinare o richiedere qualcosa in Internet è necessario identificarsi; grazie all’Id-e sarà possibile farlo interamente in forma digitalizzata. L’utilizzo dell’Id-e è gratuito. Il Consiglio federale e il Parlamento ritengono che l’Id-e renda più sicuro, semplice ed efficiente interagire online con le autorità o le imprese. Pertanto, in occasione della votazione popolare del 28 settembre 2025, raccomandano di accettare la legge adottata dalle Camere federali, contro la quale è stato lanciato il referendum.

Attualmente in Svizzera non esiste un Id-e; il Popolo ne aveva respinto l’introduzione nel 2021, in particolare perché sarebbe stato emesso da imprese private.
La nuova legge federale sul mezzo d’identificazione elettronico e altri mezzi di autenticazione elettronici (legge sull’Id-e) crea la base legale per introdurre un Id-e statale. Con l’Id-e, che funziona come una carta di identità digitale, i cittadini svizzeri e i titolari di una carta di soggiorno per stranieri possono identificarsi online nei confronti di autorità o imprese. Chi desidera imparare a guidare, ad esempio, può iscriversi all’esame teorico utilizzando l’Id-e e, una volta superato l’esame, conservare la licenza digitale per allievo conducente insieme all’Id-e nel portafoglio elettronico della Confederazione. L’Id-e può essere utilizzato anche per dimostrare l’età quando si desidera acquistare online un prodotto soggetto a limiti d’età.
La Confederazione ha sviluppato l’Id-e coinvolgendo il mondo scientifico, la società civile e l’economia. L’obiettivo comune è sempre stato quello di trovare una soluzione che fosse di facile utilizzo, sicura, facoltativa e democratica. L’utilizzo dell’Id-e è gratuito.
Il 20 dicembre 2024 il Parlamento ha approvato la legge in materia, contro la quale è stato lanciato il referendum. Gli oppositori temono che l’Id-e non sia sicuro e non protegga a sufficienza la sfera privata: verrebbero trattati molti dati sensibili, con un rischio di abusi e di sorveglianza di massa. A loro avviso le persone senza smartphone saranno discriminate e non vi sono garanzie solide che l’Id-e rimarrà facoltativo.
Il Consiglio federale e il Parlamento sono del parere che l’Id-e renda più sicuro, semplice ed efficiente interagire online con le autorità e le imprese. Lo Stato in quanto emittente dell’Id-e e gestore dell’infrastruttura tecnica necessaria garantirà la protezione della sfera privata e l’autodeterminazione nell’uso dei dati personali. Le autorità e le imprese potranno infatti consultare e conservare soltanto i dati strettamente necessari per ciascun utilizzo. Inoltre, saranno adottate misure tecniche di sicurezza in modo che l’Id-e non possa essere copiato. Infine, la Confederazione conserverà i dati trattati per l’emissione dell’Id-e nei suoi centri di calcolo in Svizzera.
Con la crescente importanza di Internet aumenta anche la necessità di disporre di un mezzo d’identificazione elettronico sicuro. L’Id-e statale rafforza la sovranità digitale e il ruolo della Svizzera in quanto polo di innovazione. Per queste ragioni, il Consiglio federale e il Parlamento raccomandano di votare Sì in occasione della votazione popolare del 28 settembre 2025 relativa alla nuova legge sull’Id-e.