Partendo da una richiesta di assunzione del procedimento emanante dal SECO, primariamente competente in materia di perseguimento di infrazioni contro la legge sugli embarghi (art. 14 capoverso 2 della legge sugli embarghi), nel novembre 2005 il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha analizzato il rapporto Volcker e le accuse ivi contenute. Il MPC ha conseguentemente ripreso circa due terzi delle fattispecie – nella maggior parte dei casi assai complesse – riportate dal rapporto Volcker e a quell’epoca non ancora prescritte, assegnandone la trattazione a diversi team all’interno del MPC. Nel corso degli ultimi due anni numerosi team si sono occupati di tali casi e un centro di competenza appositamente creato ha coordinato il complesso delle procedure riguardanti il programma di aiuti dell’ONU «Petrolio contro cibo».

Il MPC ha avviato complessivamente 36 procedure d’indagine e di accertamento preliminare in relazione allo scandalo «Petrolio contro cibo» delle Nazioni Unite. Tali procedure si fondano sostanzialmente, anche se non esclusivamente, sugli elementi acquisiti grazie al rapporto Volcker del 27 ottobre 2005 della Commissione d’inchiesta indipendente dell’ONU. Le altre indagini elvetiche sono state avviate in seguito a segnalazioni dell’MROS o in base a informazioni provenienti da domande di assistenza giudiziaria internazionale, per la cui esecuzione è competente il MPC. Le inchieste penali sono state avviate sulla base di criteri quali un sufficiente legame con la Svizzera, fondati sospetti di reato, la comprovabilità di atti illeciti e la questione legata alla prescrizione di eventuali infrazioni alla legge sugli embarghi.

Nel corso degli ultimi due anni sono stati liquidati 15 procedimenti, previa delega ad autorità cantonali di perseguimento penale mediante decreto d’accusa o mediante decreto d’abbandono emanato dal MPC. Un procedimento è attualmente pendente presso l’Ufficio dei giudici istruttori federali.

Oggi presso il MPC sono in corso ancora 20 inchieste penali, che presumibilmente termineranno pure con un decreto d’accusa o d’abbandono. In singoli casi, sarà invece possibile procedere alla promozione dell’accusa. Al momento simili ipotesi non sono tuttavia previste: si tende infatti a escludere questa variante a causa del problema legato alla prescrizione. Non si prevede inoltre l’avvio di ulteriori indagini da parte del MPC.

Le indagini riguardano, da un lato, persone e società che avrebbero versato tangenti in relazione all’acquisto di petrolio e, dall’altro, società che avrebbero consegnato beni umanitari all’Iraq a prezzi che si presume eccessivi. Le conclusioni risultanti dai singoli procedimenti divergono considerevolmente a seconda del tipo di affare.

I principali problemi nei procedimenti riguardanti il programma «Petrolio contro cibo» risiedono nel fatto che le presunte tangenti sarebbero state versate all’Iraq tra l’estate del 1999 fino a poco prima dello scopo della guerra nel 2003. Eventuali infrazioni alle disposizioni svizzere in materia di embargo rischiano dunque di cadere in prescrizione.
Il fatto che i mezzi per comprovare un eventuale comportamento punibile debbano essere acquisiti mediante assistenza giudiziaria rappresenta inoltre un ulteriore ostacolo. La raccolta delle prove, quando è possibile, può esigere molto tempo.

Dato che le indagini sono tuttora in corso, al momento non è possibile fornire ulteriori informazioni in merito alle inchieste penali pendenti. Tali procedimenti riguardano società o persone che sono soggette al perseguimento penale svizzero. Il segreto istruttorio non consente di rivelare i nomi delle società e delle persone coinvolte.

Petrolio contro cibo: bilancio del Ministero pubblico della Confederazione