Nel 2006 e nel 2007 il contesto economico mondiale dovrebbe rimanere propizio. Negli
USA, dove la ripresa è già in fase avanzata e stando alle ultime rilevazioni procede a ritmi vivaci, la crescita economica dovrebbe subire un leggero rallentamento in seguito all'irrigidimento della politica monetaria. La
zona dell'euro dovrebbe invece poter contribuire con maggior vigore all'espansione economica mondiale. Dopo un periodo di stasi, dalla metà del 2005 la ripresa congiunturale si è nuovamente ravvivata anche se – soprattutto nei principali Stati membri – la congiuntura interna ancora debole rimane esposta a ripercussioni negative di eventi esterni. Per quanto riguarda i
prezzi del petrolio, si presuppone che essi rimarranno a un livello elevato (attorno ai 60 dollari USA) ma che non inibiranno la ripresa congiunturale.

In
Svizzera, nel corso del 2005 la congiuntura ha registrato una netta ripresa, soprattutto a partire dalla metà dell'anno. La dinamica ascendente è stata determinata principalmente dalle esportazioni, dagli investimenti nelle costruzioni e – nonostante il mercato del lavoro ancora debole – dal consumo privato. Anche diversi indicatori congiunturali basati su indagini (ad es. l'indice dei direttori degli acquisti e il barometro congiunturale del KOF) segnalano un costante miglioramento. In seguito all'evoluzione economica positiva degli ultimi trimestri, il gruppo di esperti ha corretto verso l'alto, dall'1,3% all'
1,8%, le sue stime relative alla crescita del
PIL nel 2005.

Come le condizioni dell'economia mondiale, anche le condizioni monetarie risultano favorevoli per il proseguimento dell'espansione nel corso del 2006 e del 2007. La Banca nazionale svizzera (BNS) ha proceduto in dicembre a un primo leggero rialzo della fascia di fluttuazione del tasso Libor a tre mesi. Ciononostante, i tassi a breve e medio termine rimangono bassi. L'atteso aumento dei tassi, visto il pericolo d'inflazione ridotto, dovrebbe avvenire senza scosse.

Date queste premesse, il gruppo di esperti della Confederazione prevede per la Svizzera una
crescita del PIL dell'
1,8% nel 2006 e dell'
1,5% nel 2007. Dopo la netta ripresa intervenuta già nel corso del 2005, un'ulteriore accelerazione marcata della crescita è piuttosto improbabile. Si presume tuttavia che la dinamica ascendente si trasferirà al settore degli investimenti in macchinari e attrezzature, che hanno finora registrato solo una crescita modesta. L'utilizzazione integrale sempre più frequente delle capacità produttive e le prospettive più ottimistiche dovrebbero contribuire nel 2006 a una forte accelerazione degli investimenti in macchinari e attrezzature. Se le attese di un'ulteriore crescita significativa delle esportazioni e di una solida domanda delle economie domestiche si confermeranno, la congiuntura ne risulterà ampiamente sostenuta sul fronte della domanda. Solo gli investimenti nelle costruzioni, dopo il forte aumento degli ultimi due anni, potrebbero manifestare progressivi segni di affaticamento.

Il gruppo di esperti prevede che la ripresa congiunturale si estenderà sempre di più anche al
mercato del lavoro, che finora, nella prima fase della ripresa, non ha ancora dato chiari cenni di risveglio. Nel corso del 2005 l'evoluzione dell'occupazione (equivalenti a tempo pieno) ha tuttavia mostrato una leggera tendenza al miglioramento; nel terzo trimestre, per la prima volta dopo molto tempo, è stata registrata una lieve progressione rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Uno sviluppo positivo che dovrebbe consolidarsi ulteriormente nei prossimi trimestri, consentendo così un aumento dell'occupazione nel 2006 e nel 2007. Il miglioramento della situazione sul mercato del lavoro dovrebbe tradursi anche in una diminuzione del tasso di disoccupazione, rispettivamente al 3,5% e al 3,2%, nella media annua del 2006 e del 2007.

I
rischi congiunturali per il 2006 e il 2007 appaiono tutto sommato equilibrati. Lo sviluppo dell'economia svizzera, pronosticato dagli esperti fino al 2007, rispecchia una ripresa congiunturale non molto marcata, benché decisa, che potrebbe richiedere tempi lunghi per eliminare la debolezza congiunturale ancora presente soprattutto nel mercato del lavoro. A condizione che si rimanga al riparo dalle turbolenze dell'economia mondiale come quelle verificatesi negli ultimi anni (ad es. prezzo del petrolio, geopolitica) e che si aprano prospettive durature per l'imprenditoria, l'espansione economica nel 2006 potrebbe persino risultare più robusta del previsto. D'altra parte, sussistono dei rischi che potrebbero determinare un'evoluzione più negativa. Fra questi, il fatto che in alcuni dei principali paesi dell'UE la ripresa congiunturale è ancora instabile e vulnerabile. Inoltre, un rischio latente sussiste a causa dell'ingente deficit della bilancia americana delle transazioni correnti e delle possibili ripercussioni sul corso del dollaro. Un altro fattore di incertezza rimane l'evoluzione dei prezzi del petrolio.

Previsioni congiunturali del gruppo di esperti della Confederazione – gennaio 2006