La Svizzera ha il suo fascino. A confermarlo sono i numerosi turisti che ogni anno la visitano. Che cosa attrae queste persone? Come hanno fatto i primi viaggiatori a riconoscere nella Svizzera una meta di viaggio? Dalle guide turistiche otteniamo così tante risposte come da nessun’altra fonte. «La Biblioteca nazionale ospita una vasta collezione di guide turistiche sulla Svizzera in numerose lingue mondiali provenienti da tutti i continenti ad eccezione dell'Africa», tiene a precisare Elena Balzardi, vicedirettrice della Biblioteca nazionale. Su questi volumi è incentrata la mostra «Fascino svizzero». Le oltre trecento guide turistiche sono disposte in due itinerari nella sala espositiva: il primo attraversa la Svizzera da ovest ad est, il secondo da nord a sud.

La Svizzera nelle guide

Nel corso del tempo è nata un'immagine della Svizzera ricca di clichés spesso e volentieri utilizzata dall'industria del turismo per promuovere questo Paese. Numerose località e regioni svizzere hanno aderito completamente alle esigenze dei viaggiatori. Le guide turistiche hanno svolto in questa evoluzione un ruolo da non sottovalutare, con ripercussioni per i luoghi che descrivono. A sottolineare queste immagini della Svizzera giungono i manifesti, ma anche le cartoline, che confermano a chi è rimasto a casa: «io ci sono stato!»

«Letteratura» pronta all'uso

I viaggiatori esigono informazioni aggiornate e ben strutturate, in quanto il tempo da dedicare ai viaggi è limitato e deve essere sfruttato nel migliore dei modi. Tuttavia la mostra non richiama l'attenzione del pubblico solo sul contenuto, ma anche sui libri stessi. Le guide turistiche devono soddisfare esigenze pratiche: devono essere maneggevoli, stabili, leggere e impermeabili. «Le guide appartengono a un genere letterario «sui generis», sono una sorta di prontuari che privilegiano l'utilità», sottolinea il curatore Beat Gugger.

Vademecum storici

«Prima di lasciarsi sedurre dall'ascesa apparentemente possibile e priva di pericoli di una roccia si consideri la necessità della discesa.» Questo consiglio lo fornisce la guida «Heinrich August Ottokar Reichard's Passagier auf der Reise in Deutschland, der Schweiz, nach Venedig, Amsterdam, Paris und St. Petersburg» del 1834. Classica meta turistica, la Svizzera è tra le prime nazioni visitate con l'aiuto delle guide. Il primo vademecum di viaggio in Svizzera è ad opera del tedesco Johann Gottfried Ebel, medico a Zurigo, che nel 1793 redige una guida turistica con dati e fatti sulla Svizzera. Prima di allora i viaggiatori, in prevalenza giovani nobili e avventurieri istruiti, si orientavano ai diari di viaggio di altri viaggiatori.

Il passaggio alle moderne guide turistiche

ll passo decisivo che porta alle moderne guide turistiche è rappresentato dai manuali di viaggio dell’inglese John Murray (1808 – 1892), pubblicati fino ai primi del Novecento in edizioni costantemente aggiornate. L'attualità delle informazioni pratiche, come le possibilità di trasporto e di pernottamento oppure i suggerimenti sulle attrattive locali diventano un'importante prerogativa. Le guide di Murray fungono da modello per l'editore e autore di guide turistiche Carl Baedeker, fondatore della collana di guide ancora oggi tra le più note. Nel 1844 esce il primo «Baedeker durch die Schweiz». In Francia, il produttore di pneumatici Michelin viene a colmare una lacuna del mercato francofono con la «Guide Michelin», in cui figurano alberghi e ristoranti, pubblicata a partire dal 1900. Per la prima volta nel 1908 e poi di nuovo nel 1994 esce un’edizione dedicata esclusivamente alla Svizzera nella collana Michelin «Guide rouge». Tra un'edizione e l'altra la Svizzera figura di solito nel volume sulla Germania.

Uscire dai sentieri battuti

Fin dagli anni Sessanta, i giovani prediligono le guide anglosassoni come «Let’s go» o «Lonely Planet» che si propongono di semplificare i viaggi individuali «low budget».

L’ampio ventaglio di guide turistiche comprende anche numerose guide speciali, che forniscono consigli d'amico per consentire scoperte al di là dei sentieri battuti dagli altri. Esse suggeriscono e portano a scoprire aree da picnic fuori mano, spiaggette suggestive, crocefissi dimenticati, negozi originali o alberghi insoliti.

Manifestazioni collaterali

Una serie di manifestazioni in lingua tedesca farà da corollario alla mostra. Come di consueto, il tema della mostra in corso sarà ripreso in occasione della Notte dei musei del 19 marzo. «Erlebte Schweiz» è il titolo di due rassegne di spezzoni di film d'epoca previste il 29 marzo al cinema «stattkino» di Lucerna e l'11 maggio al cinema del Museo d'arte di Berna. Una tavola rotonda condotta da Christine Hubacher di Radio DRS sarà dedicata ai pregi di una buona guida turistica. Alla trasmissione del 7 aprile in lingua tedesca parteciperanno Dres Balmer e altri ospiti. «Die Schweiz verkaufen» è il titolo del volume del convegno della «Gesellschaft für die Erforschung der Deutschschweizer Literatur» (GEDL) e dell'Archivio svizzero di letteratura (ASL). Sarà presentato il 19 maggio nel quadro della mostra.

Durante quattro domeniche, il 28 marzo, 25 aprile, 30 maggio e 27 giugno, sono in programma visite guidate in tedesco e francese, che possono essere abbinate a un brunch domenicale al bistrot della Biblioteca nazionale.

«Fascino svizzero. La Svizzera nelle guide» verrà inaugurata alla Biblioteca nazionale svizzera di Berna l’11 marzo alle ore 18 e resterà aperta al pubblico fino al 27 giugno 2010. Prenderà la parola alla vernice Claude Reichler, professore di letteratura francese e scienze culturali dell'Università di Losanna. L'inaugurazione sarà allietata musicalmente da Christine Lauterburg.

Tutti i documenti esposti provengono dalla ricca collezione della Biblioteca nazionale svizzera che ha il mandato di collezionare tutto ciò che viene pubblicato in Svizzera e nel mondo intero sulla Svizzera. 

«Fascino svizzero» alla Biblioteca nazionale