Gentili Signore, egregi Signori,

sul microchip del nuovo passaporto elettronico saranno registrati i dati che figurano già oggi sulla pagina contenente i dati personali del passaporto, ovvero il cognome, il nome, la data di nascita, il luogo d'origine, la data di rilascio e di scadenza ecc., nonché una foto. In aggiunta verranno registrate anche due impronte digitali.

L'Organizzazione dell'aviazione civile internazionale (OACI) ha stabilito standard vincolanti per la registrazione dei dati. Ciascun Paese che rilascia passaporti elettronici deve attenersi a queste direttive internazionali, altrimenti i passaporti non possono essere letti e controllati all'estero. La Svizzera non può quindi stabilire standard propri per la registrazione dei dati.

Per proteggere i dati registrati sono stati ideati due meccanismi di protezione:

1. Il cosiddetto meccanismo "Basic Access Control (BAC)" teso a offrire una protezione di base delle generalità e della foto, che devono essere leggibili a livello mondiale.

Come detto si tratta degli stessi dati che figurano già oggi sulla pagina contenente i dati personali del passaporto. Per poter leggere questi dati, l'apparecchio di lettura deve prima aver letto la zona a lettura ottica (Machine Readable Zone, MRZ) inserita nel passaporto. In base al numero del passaporto, alla data di nascita del titolare e alla data di scadenza del passaporto registrati nella MRZ viene calcolato un codice di lettura elettronico che l'apparecchio di lettura invia al microchip del passaporto. Se il codice è corretto il microchip consente l'accesso ai dati personali e alla fotografia e i dati possono essere verificati.

Per assicurare il massimo livello di protezione possibile, la Svizzera ha inoltre deciso di assegnare a ogni passaporto svizzero un numero di documento generato casualmente e non in ordine cronologico. Risulta quindi impossibile indovinare questo numero basandosi sulla data di rilascio. Così facendo la Svizzera va oltre a quanto richiesto dalle norme internazionali.

I dati della prima categoria registrati nel microchip non possono essere letti di passaggio o a distanza per mezzo di un qualsivoglia apparecchio di lettura.

Da diversi articoli è emerso il timore che i dati personali e la fotografia possano essere letti anche senza che il passaporto sia aperto e senza che la pagina dei dati personali venga avvicinata all'apparecchio di lettura. A questo proposito va ripetuto che per accedere ai dati personali e alla fotografia bisogna conoscere la data di nascita del titolare, la data di scadenza e il numero del passaporto. Chi è a conoscenza del numero e della data di scadenza del passaporto nonché della data di nascita del titolare o di uno di questi elementi o se li riesce a indovinare, perché ad esempio si tratta di un passaporto appena rilasciato, impiegherà molto tempo, forse anche giorni d'intenso lavoro in laboratorio per trovare, tra tutti i codici possibili, quello corretto. C'è da chiedersi se una persona sia effettivamente in grado di compiere un'impresa simile. Senza contare che durante tutto questo tempo l'apparecchio di lettura si dovrebbe trovare, inosservato, nelle immediate vicinanze del passaporto.

E quali dati si scoprirebbero? Quelli che figurano sulla pagina contenente i dati personali di tutti i documenti d'identità. Ora, per scoprire il nome di una persona o per impossessarsi di una sua foto ci sono metodi sicuramente più semplici e affidabili: si pensi al cellulare, che ci permette di fotografare chiunque. Spesso inoltre, il passaporto viene consegnato a terzi, ad esempio al ricezionista di un albergo oppure fotocopiato.

2. Le impronte digitali, ovvero i dati della seconda categoria, sono protetti da un meccanismo di protezione supplementare, il cosiddetto "Extended Access Control (EAC)".

Per poter leggere le impronte digitali registrate nel microchip sono necessari due certificati speciali: il cosiddetto certificato del Verificatore di documenti (Document Verifier, DV) e il certificato di sistema di controllo (Inspection System, IS). Se un apparecchio di lettura, sia esso in Svizzera o all'estero, non dispone di questi certificati, le impronte digitali registrate nel microchip non possono essere lette.

Affinché un Paese possa leggere le impronte digitali registrate in un passaporto svizzero, la Svizzera deve mettergli a disposizione i certificati. Spetta al Consiglio federale definire i Paesi cui trasmettere questi certificati; se necessario, può concedere l'autorizzazione alla lettura ad esempio anche a compagnie aeree o ad altri servizi incaricati di controllare documenti d'identità nell'interesse pubblico.

A più riprese voci e articoli di giornale hanno sviluppato la tesi secondo cui sarebbe possibile copiare i dati contenuti in un microchip, registrali in uno nuovo e poi modificarli per registrare ad esempio altre impronte digitali. Alla fine questo microchip modificato verrebbe inserito in un altro passaporto svizzero.

Questo scenario è irreale. Le impronte digitali possono essere lette soltanto mediante il codice summenzionato. In occasione di un controllo di frontiera effettuato secondo le prescrizioni dell'OACI, viene individuata qualsiasi manipolazione del microchip e del passaporto. I certificati proteggono efficacemente dalle modifiche idati registrati nel microchip e anche le copie possono essere individuate a colpo sicuro. È tuttavia importante che i controlli vengano effettuati secondo le raccomandazioni internazionali.

Riassumendo va osservato che:

il futuro passaporto svizzero adempie pienamente le norme internazionali; laddove possibile, la Svizzera va addirittura oltre a quanto richiesto da queste norme;
non è possibile modificare i dati registrati nel microchip senza che questo venga scoperto;
i dati personali e la foto contenuti nel microchip sono caratteristiche che figurano già oggi sulla pagina contenente i dati personali. Essi devono essere leggibili a livello mondiale. La protezione di base di questi dati assicura che i dati non possano essere letti di passaggio da persone non autorizzate;
le impronte digitali sono dotate di un particolare meccanismo di protezione e la Svizzera stabilisce chi può leggerle; senza il relativo codice della Svizzera le impronte digitali non possono essere lette;
Grazie all'impiego di tecnologie moderne e al rispetto degli standard, il tradizionale passaporto svizzero e i dati registrati nel microchip sono protetti efficacemente da falsificazioni e abusi.

"Protezione dei dati registrati nel passaporto"