1. Quello che gli studenti non vorrebbero sentirsi dire

Prima di affrontare una platea, è buona regola riflettere su chi si ha di fronte e sul messaggio che si vuole trasmettere. Altrettanto importante è chiedersi che cosa sia meglio non dire.
Oggi sono qui per parlarvi di droga e dei problemi legati alla dipendenza. La difficoltà che incontro sta tuttavia nel fatto che non ho alcuna esperienza in questo senso. Mi posso basare su studi, inchieste o informazioni raccolte dagli esperti - anche del mio Dipartimento. Ma nonostante tutte queste informazioni il vostro mondo rimane per me un mondo sconosciuto. Il mondo in cui state crescendo è completamente diverso dal mio o addirittura da quello dei miei figli.

Prima di venire da voi ho quindi parlato con un insegnante di una scuola secondaria. Ai suoi alunni, che hanno la vostra età, ha chiesto che cosa avrebbero voluto sapere da un politico che è a capo del Dipartimento di giustizia e polizia e che, di conseguenza, ha a che fare con la legislazione in materia di stupefacenti.
I ragazzi hanno messo per iscritto quello che non vorrebbero sentirsi dire da un politico sul discorso droga e dipendenza. Credo che le loro osservazioni corrispondano più o meno alle vostre. Eccone alcune.

„Vorrei che ci risparmiasse la solita frase: la gioventù di oggi è peggiore di quella di una volta".

„Le droghe: se le provi te ne pentirai tutta la vita".

„I giovani di oggi...blablabla - come se fossimo peggio di quelli di una volta".

„Le droghe fanno male, bisogna starne alla larga".

"Quando l'oratore cerca di mettersi nei nostri panni e dice ad esempio di sapere che stiamo attraversando un periodo difficile. Oppure cerca di capirci".

"Lo sappiamo già che la nicotina e l'alcool fanno male. Non c'è bisogno che ce lo dicano ancora".

„Che una volta bevevano e fumavano meno di adesso".

„Le droghe fanno male alla salute, non vanno prese. Vi rovinate il futuro. Sì, grazie, già lo sappiamo".

2. Niente prediche

Dando uno sguardo ai commenti, è chiara una cosa: non volete sentire prediche. Tanto meno volete che si facciano paragoni con il passato. Non vi interessa quello che già sapete. Non vi interessa che l'oratore si metta nei vostri panni. Benissimo. Ma allora mi chiedo: cosa volete che vi dica?

All'inizio, quando vi ho accennato della necessità di riflettere prima di rivolgersi ad un pubblico, non intendevo che bisogna dire quello che vuole la gente. I consensi facili servono a poco.

Ma torniamo alle osservazioni dei giovani. Una ragazza ha scritto di non voler sentirsi dire: „Le droghe fanno male, bisogna starne alla larga". Capirete bene che non posso nemmeno dirvi il contrario, una frase del tipo: „Le droghe fanno bene. Consumatene in abbondanza". E questo per un semplice motivo: perché le droghe fanno veramente male. E questo ve lo può dire e dimostrare qualsiasi medico. Sappiamo tutti che la dipendenza può distruggere lentamente un uomo .

3. Lecito e illecito

Ma arriviamo al secondo commento della ragazza, quello che bisogna fare o non fare. Quello che dice la legge lo sapete benissimo anche voi. Vi sono sostanze legali e illegali. Punto e basta. Che le droghe pesanti come l'eroina e la cocaina siano illegali, che il consumo o il commercio siano punibili, non ve lo devo certo dire io. Che queste sostanze creino in breve tempo una forte dipendenza, lo sapete già e non volete sentirvelo dire di nuovo. Ma io ve lo dico lo stesso: sono droghe che vi rovinano la vita, ma non solo a voi, anche a tutti quelli che vi circondano, la vostra famiglia, gli amici. Per poi farvi diventare un peso per l'intera società. Chi ribadisce il suo diritto a ricercare il senso dell'ebbrezza, è semplicemente un grande egoista.

Ma passiamo allo status legale della canapa. Un discorso che sicuramente vi interessa di più. E qui parliamoci chiaro: la legge dice una cosa, di fatto se ne fa un'altra. La canapa è vietata. Ma il possesso e il consumo di piccole dosi non sono puniti. Questa è la realtà, e bisogna saperci convivere, tanto voi quanto noi politici.

Sono già diversi anni che il dibattito sulla legalizzazione della canapa è in corso. Di recente è stata addirittura presentata un'iniziativa popolare. Non è mia intenzione discutere in questa sede dell'opportunità di questa iniziativa e del miglioramento che potrebbe apportare o non apportare. Ma vorrei ricordare soltanto l'eccezionalità del fatto che prossimamente tutti gli Svizzeri, e quindi anche voi, saranno chiamati alle urne per votare sulla legalizzazione della canapa. La Svizzera è infatti l'unico Paese al mondo a riconoscere ai suoi cittadini il diritto di lanciare un'iniziativa per richiedere una modifica di legge.

4. Alcool e nicotina

Oggi però non vogliamo occuparci di un possibile futuro, ma del presente. E i giovani ci preoccupano soprattutto per i loro consumo di nicotina e alcool.

Da qualche mese in treno è vietato fumare. Così come negli edifici pubblici. Non so come sia nella vostra scuola. Ma anche il Ticino da poco ha votato a grande sorpresa per il divieto di fumo in ristoranti e bar.

Alla domanda se nicotina e alcool rientrano tra le sostanze che creano dipendenza, uno studente ha risposto: „dipende dall'uso che ne fai". Infatti. L'ex primo ministro Winston Churchill, che amava i sigari, diceva: „Un fumatore appassionato che non fa altro che leggere che il fumo fa male alla salute, smette nella maggior parte dei casi di leggere".

5. Il peso della decisione

Perchè far uso di droghe? I vostri coetanei hanno risposto: per dimenticare lo stress o i problemi in famiglia, per essere "cool", per la pressione del gruppo, per divertirsi, rilassarsi, per curiosità, per disinibirsi, per insoddisfazione verso se stessi e verso il mondo, per distrarsi, per uscire.

Quello che colpisce da queste risposte è che il consumo di droghe spesso non è una decisione personale bensì una decisione influenzata da fattori esterni. Credo che essere indipendenti significhi ben altro. Anche a voi non piacerà avere qualcuno che vi dice quello che dovete o potete fare. Ebbene, con la dipendenza è proprio quello che succede: improvvisamente è la droga che vi dice cosa fare e non più voi a decidere della vostra vita.

Non è lo Stato che vi può proteggere dal cadere nella droga. Né la scuola o le campagne di prevenzione, né la famiglia, gli amici o certo un consigliere federale. In ultima analisi siete voi gli unici a poter decidere e quindi ad essere responsabili della vostra vita. Anche io ho vissuto questi momenti. Non che qualche mio collega parlamentare mi abbia mai offerto una canna; le droghe non sono mai state un mio interesse. Mi riferisco alla sensazione che si prova quando si deve prendere una decisione. Decidere era uno dei miei ruoli di imprenditore, sentivo il peso della responsabilità nei confronti dei miei 2'700 collaboratori. E conosco questo sentimento in politica, dove bisogna costantemente decidere e mettere in pratica. Questo peso della decisione dovete essere in grado di sopportarlo.

Non c'è legge, prevenzione, spiegazione da parte di scuola o genitori, né lezione di vita che vi possano liberare dal peso di dover decidere da soli se cedere o no alla droga. Potete scegliere. È tutto nelle vostre mani. E io posso darvi solo un consiglio: attenti a non sbagliare.

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