Previdenza professionale: il tasso d'interesse minimo sarà innalzato all'1,75 %

Berna, 30.10.2013 - Il Consiglio federale ha deciso di innalzare l'anno prossimo il tasso d'interesse minimo applicato nella previdenza professionale obbligatoria dall'attuale 1,5 per cento all'1,75 per cento. Determinanti per la fissazione del tasso d'interesse minimo sono il rendimento delle obbligazioni della Confederazione e l'andamento di azioni, obbligazioni e immobili. L'innalzamento del tasso è reso possibile dal buon andamento di azioni e immobili quest'anno e l'anno scorso.

Gli investimenti azionari hanno avuto un andamento positivo: lo Swiss Market Index, per esempio, è cresciuto del 14,9 per cento nel 2012 e del 17,6 per cento nei primi nove mesi del 2013. Anche il mercato immobiliare ha segnato una performance del 6,8 per cento, secondo l'indice di Wüest & Partner per il 2012. Dall'altra parte, sono scese le quotazioni delle obbligazioni a tasso fisso, perché sono aumentati i tassi d'interesse delle obbligazioni della Confederazione e delle altre obbligazioni. Per gli istituti di previdenza i tassi d'interesse crescenti sono in linea di massima vantaggiosi a lungo termine, provocano però anche perdite sulle obbligazioni tenute in portafoglio.

Nel complesso emerge, tuttavia, un quadro positivo. L'indice Pictet LPP 93, composto per il 25 per cento da azioni e per il 75 per cento da obbligazioni, è aumentato del 5,9 per cento l'anno scorso e del 2,8 per cento nei primi nove mesi di quest'anno. Il rendimento delle casse pensioni è dunque soddisfacente. Secondo le stime dell'Ufficio federale delle assicurazioni sociali le casse pensioni avrebbero realizzato un rendimento medio del 6,7 per cento nel 2012 e del 4,3 per cento nei primi otto mesi del 2013.

Un innalzamento moderato in considerazione del contesto difficile

Per la fissazione del tasso d'interesse minimo va tuttavia tenuto presente che le casse pensioni non possono utilizzare l'intero rendimento per remunerare gli averi di vecchiaia. Esse sono obbligate per legge a costituire riserve di fluttuazione, effettuare accantonamenti e adempiere i requisiti legali relativi alle rendite. A tutt'oggi le riserve di fluttuazione sono insufficienti e l'aliquota di conversione legale è troppo elevata. L'innalzamento del tasso d'interesse minimo deve pertanto essere contenuto e non perdere di vista la stabilità della previdenza.

Anche la Commissione federale della previdenza professionale ha proposto al Consiglio federale di innalzare il tasso dello 0,25 per cento, ossia all'1,75 per cento. Il Consiglio federale dà seguito a questa raccomandazione. Un innalzamento di 0,25 punti percentuali tiene adeguatamente conto della migliorata situazione sui mercati finanziari, senza per questo trascurare che il contesto nel suo complesso è tutt'ora difficile.


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Previdenza professionale – Settore Finanziamento della previdenza professionale
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