Sfruttamento ottimale delle potenzialità: obiettivi comuni di politica della formazione per lo spazio formativo svizzero

Berna, 18.05.2015 - La Confederazione (DEFR) e i Cantoni (CDPE) confermano ed estendono gli obiettivi di politica della formazione, stabiliti nel 2011 per lo spazio formativo svizzero. La maggior parte degli obiettivi orientati a lungo termine del 2011, come quello di portare al 95% il numero dei diplomati del livello secondario II, rimangono attuali. Uno dei nuovi obiettivi riguarda il livello terziario. La Confederazione e i Cantoni sono intenzionati a mantenere l’attuale ed efficace differenziazione tra scuole universitarie, scuole universitarie professionali e formazione professionale superiore e, se necessario, a rafforzarla. In tale contesto gioca un ruolo importante il potenziamento della formazione professionale superiore.

La Costituzione impegna la Confederazione e i Cantoni a provvedere insieme, nell’ambito delle rispettive competenze, a un’elevata qualità e permeabilità dello spazio formativo svizzero (art. 61a cpv. 1). Per potere svolgere queste compiti, la Confederazione e i Cantoni hanno istituito il monitoraggio dell’educazione. Basandosi sulle attuali conoscenze relative al sistema formativo (rapporto nazionale sull’educazione) e su una visione globale del sistema, nel 2011 definiscono per la prima volta obiettivi comuni di politica della formazione per lo spazio formativo svizzero che, in un’ottica di lungo termine, sono da coordinare a livello federale e intercantonale. Quattro anni dopo il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) e la Conferenza dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE) confermano i loro principi strategici e gli obiettivi comuni per uno sviluppo coerente e lungimirante del sistema educativo svizzero. Allo stesso tempo estendono gli obiettivi in base al rapporto sul sistema educativo 2014.

I seguenti obiettivi sono tuttora validi:

  • Armonizzazione della scuola dell’obbligo: si tratta di un processo in corso di attuazione e già ben avviato nei Cantoni. Nell’estate del 2015 i Cantoni stileranno un bilancio.
  • Aumento dei diplomati del livello secondario II fino al 95%: questa percentuale è stata già raggiunta e superata nella fascia degli adulti di età compresa tra i 26 e 35 anni nati in Svizzera, indipendentemente dalla loro nazionalità. Occorre ancora intervenire, invece, a sostegno di quei giovani che non hanno studiato in Svizzera oppure solo in parte. A marzo 2015 la Confederazione, i Cantoni e le organizzazioni del mondo del lavoro, insieme alle associazioni nazionali dei docenti, hanno rinnovato il loro impegno in tal senso.
  • Garanzia a lungo termine dell’accesso all’università senza esame d’ammissione con la maturità liceale: le misure previste in quest’ambito sono incentrate su un progetto sulla preparazione dei maturandi agli studi universitari. A maggio 2015 la CDPE presenterà alcune proposte sulla capacità di studio di base nel quadro di un’indagine conoscitiva.

Nuovi obiettivi:

  • L’interruzione degli studi presso le università è una nuova questione da affrontare. Sulla base di indicatori si cercherà di individuare i motivi dei cambiamenti e delle interruzioni dei percorsi di studio, sempre più frequenti, e su questa base si elaboreranno apposite misure. Negli ultimi anni più di un quarto dei giovani che ha iniziato gli studi presso un’università svizzera li ha abbandonati dopo qualche anno senza alcun diploma.
  • L’obiettivo del 2011 riguardante la comparabilità internazionale dei titoli della formazione professionale superiore è stato esteso. Il livello terziario viene osservato nel suo complesso (università, scuole universitarie professionali, formazione professionale superiore) e viene sostenuto l’attuale orientamento verso percorsi formativi diversi ma allo stesso tempo equivalenti che sta dando risultati positivi. Il potenziamento della formazione professionale superiore rimane un tema centrale. Ricordiamo in proposito la modifica di legge, oggetto di una consultazione del Consiglio federale svoltasi a gennaio 2015, per il finanziamento dei corsi di preparazione agli esami federali e l’Accordo intercantonale sui contributi per i cicli di formazione delle scuole specializzate superiori (ASSS), al quale nel frattempo hanno aderito quasi tutti Cantoni, volto a migliorare la mobilità degli studenti.
  • L’obiettivo 6 (promuovere l’inserimento, il reinserimento e il cambiamento di indirizzo di studi all’interno del sistema formativo) e il nuovo obiettivo 7 (orientamento professionale e universitario) contribuiscono a limitare la carenza di personale qualificato. Da un lato, occorre sostenere gli adulti che intendono conseguire un diploma professionale o che intendono cambiare la loro professione. Dall’altro, occorre ottimizzare l’orientamento professionale, universitario e di carriera. Le misure raccomandate nel rapporto della SEFRI «Qualificazione e riqualificazione professionale degli adulti» sono in fase di attuazione a livello partenariale.

Partendo da questi obiettivi il DEFR e la CDPE individuano le misure relative ai rispettivi ambiti di competenza. Il raggiungimento degli obiettivi e l’efficacia delle misure adottate verranno tematizzati nel prossimo rapporto svizzero sull’educazione (edizione 2018).

Inoltre, nella dichiarazione 2015 il DEFR e la CDPE menzionano numerosi settori che nei prossimi anni richiederanno una collaborazione tra Confederazione e Cantoni. Le parole chiave sono promozione delle lingue nazionali, promozione delle professioni MINT a livello scolastico ed extrascolastico, impegno per l’educazione politica e garanzia di offerte di custodia complementare alla famiglia.


Indirizzo cui rivolgere domande

Confederazione: Noé Blancpain, capo della comunicazione DEFR, T +41 58 462 20 07, info@gs-wbf.admin.ch
Cantoni: Gabriela Fuchs, responsabile della comunicazione CDPE, T +41 31 309 51 12, presse@edk.ch



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